Capitolo sette

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Stavo leggendo un libro sdraiata sul divano, quando si presentarono i ragazzi davanti a me.
«Ciao Adele» dissero in coro, come al solito.
«Prevedo guai» dissi mettendomi seduta e appoggiando il libro sul tavolino.
«Noi stavamo pensando..» iniziò James.
«E siamo arrivati alla conclusione che..» continuò Logan.
«A te serva un'amica» dissero infine Carlos e Kendall.
Rimasi sbalordita.
«Cosa? E come siete arrivati a questa conclusione?» urlai io chiudendo il libro.
«Beh tu passi il tempo solo con noi e l'unica ragazza con cui parli è mia sorella.» rispose Kendall.
«Sentite, c'è un motivo per cui io non parlo con le ragazze»
«Lo sappiamo, tu non le sopporti. Ma ti devi sforzare, noi ti vogliamo bene, ma non possiamo essere gli unici tuoi amici, diventerai triste» disse Logan mimando una lacrima.
«Tu hai fatto tante cose carine per noi, lascia che noi facciamo qualcosa per te» mi disse Carlos facendo gli occhi da cucciolo. Gli guardai interrogativa per un po' di tempo.
Poi mi alzai dal divano e appoggiai il libro sul tavolino.
«Sono irremovibile.» dissi io avviandomi verso la cucina.
«Ma..» disse James, ma fu interrotto da Kendall.
«No no, va bene. Infondo non la possiamo obbligare, ragazzi.»
Fu strano sentire quelle parole, perché di solito facevano tutto di testa loro. Pensai che avessero qualche altro piano, ma per la prima volta decisi di dargli un po' di fiducia.
Quando mi girai per guardarli, loro non c'erano più.

Verso le undici mi venne fame, e decisi di prendermi un gelato. I ragazzi ancora non era tornati, e io non avevo soldi, perciò mi ritrovai costretta a frugare nelle tasche dei loro Jeans in cerca di qualche soldo. Mi avviai verso la loro camera, quando entrai urtai con un paio di magliette messe qua e là per la stanza. Individuai dei jeans posti vicino alla scrivania, quando fui davanti alla scrivania mi abbassai per afferrare i pantaloni. Mi sedetti sul letto e iniziai a frugare nelle tasche. Al secondo tentativo trovai dei soldi.
«Bastano e avanzano» esclamai io. Ributtai i pantaloni a terra e uscii dalla camera.

Dopo aver preso il gelato, mi girai per andarmi a sedere, ma urtai con una persona. Quando guardai davanti a me trovai una ragazza bionda che mi sorrideva.
«Mi dispiace» disse.
«Non fa nulla» dissi io facendo per andarmene, ma lei mi bloccò. Mi lamentai sottovoce.
«Qual è il tuo nome?» mi chiese.
«Adele.»
«Bello, io sono Jo»
Quando pronunciò queste quattro parole il mondo mi crollò addosso.
«Jo?» chiesi io senza neanche accorgermene.
«Jo Taylor. Sì.» confermò lei.
Me ne andai senza dirle neanche una parola.

Quando arrivai a casa trovai i ragazzi, non li salutai neanche. Nel tragitto il gelato si era sciolto ed era caduto, perciò andai in cucina per buttarlo dentro il cestino.
«Adele?»
«Umh?» risposi io girandomi verso di loro.
«Tutto okay?» chiese Kendall.
«Oh sì, stavo buttando il gelato che mi è caduto prima.»
«E con quali soldi l'hai comprato?» chiese James.
Inventai una risposta d'effetto che potesse mettere a tacere tutti i loro dubbi. «Tu pensi che una ragazza non possa avere suoi soldi?»
Lui sembrò riflettere su quello che avevo detto. Alzai gli occhi al cielo e mi diressi in camera mia.

Ero distesa sul mio letto lanciando una pallina sul soffitto e canticchiando qualche canzone, quando bussarono.
«Chi sei?» chiesi io senza scompormi.
«Logan.»
Feci un respiro profondo. «Entra.»
Lui entrò chiudendosi la porta alle sue spalle, e si sedette sul mio letto. Mi sedetti pure io e appoggiai la pallina sul comodino.
«Beh?» gli chiesi io.
«Stai bene, Dede?» mi chiese guardandomi negli occhi.
«Certo Loggie.»
Lui sorrise. «Mh, fammi indovinare, tic nervoso con quella pallina, canticchiare delle canzoni sottovoce, chiudersi in camera senza far entrare nessuno... O hai la febbre o c'è qualcosa che non va.»
Sospirai. «Ho la febbre»
Ridemmo insieme.
«Va bene, hai ragione. C'è qualcosa che non va»
Mi fece cenno di continuare a parlare.
«È che..io non so che cosa mi stia succedendo in questo periodo»
«Vediamo.. hai visto una ragazza bionda molto bassa di nome Jo Taylor, o sbaglio?»
Rimasi stupefatta. «Ma tu...»
«So come funzionano queste cose» fece una breve pausa, «ma io so anche che Kendall ormai non pensa più a Jo.»
Non potevo vedermi la faccia, ma sapevo che stavo diventando tremendamente rossa. Perché parlare di Kendall mi faceva quest'effetto?
«Perché ti piace, oh e sì, hai parlato ad alta voce» disse lui ridendo. Mi sdraiai sul letto a peso morto.
«Lo credi davvero?» gli chiesi. Lui fece una faccia interrogativa. «Che Kendall mi piaccia, intendo»
Il suo sorriso si fece ancora più ampio. «Io ne sono sicuro.»
Restammo in silenzio per un arco di tempo molto esteso. Pensavo a ogni singola parola che Logan aveva detto, sillaba per sillaba, lettera per lettera. Non sapevo se avesse ragione, ma sapevo che Kendall su di me aveva un effetto strano.
«Dede?» mi risvegliò Logan. «Mi stanno chiamando i ragazzi, torno subito.»
«No, tranquillo. Stai con loro se ti va.»
Lui mi sorrise e mi lasciò da sola.

Spazio Autrice
Questo capitolo non mi convince più di tanto sad :(
Spero comunque che la storia vi stia piacendo e se è così, vi invito a votare o commentare; in ogni caso grazie a tutte le persone che la stanno leggendo. <3

You're Not Alone - Kendall KnightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora