Capitolo quattordici

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«Sì, certo che capisco. Va bene, ciao ciao.» chiusi la chiamata e mi buttai a peso morto sul divano.
«Chi era?» mi chiese Logan con i capelli scompigliati e la faccia ancora assonnata.
«Solo mio fratello.» dissi scrollando le spalle.
Lui annuì. D'un tratto vidi uscire dalla loro camera tutti gli altri. Kendall fu l'ultimo ad uscire; appena mi vide si precipitò da me e mi lasciò un dolce bacio sulla guancia.
«Buongiorno.» sussurrò. Quando era stanco parlava solo in quel modo.
Ricambiai il saluto sorridendo come una scema. Che effetto mi faceva quel ragazzo.
Da quando era successo il fatto del Red Carpet avevamo deciso insieme di frequentarci, non stavamo insieme ancora, però ci comportavamo come una coppia. Tutti intorno a noi pensavano che stavamo insieme, sopratutto i fan, nonostante avessimo ribadito molte volte che ci frequentavamo e basta per il momento. Andava così da più o meno un mese.
«Dai piccioncini» disse James con una faccia divertita. Carlos scoppiò a ridere, probabilmente neppure aveva capito cosa aveva detto l'amico; quando era stanco aveva il vizio di ridere per tutto ma di non capire niente.
«I miei calcoli dicono che voi due vi frequentate da 34 giorni e 8 ore. Ci state nascondendo qualcosa?» disse Logan inarcando un sopracciglio.
Scoppiai a ridere veramente divertita e Kendall mi seguì. «Ragazzi, noi nascondiamo qualcosa tutti i giorni.» disse ironico lui. Non riuscii a smettere di ridere e i nostri amici per di più ci stavano sul serio credendo.
«Ragazzi scherziamo» dissi io quando riuscii a ricompormi.
All'improvviso mi alzai di scatto dal divano. Mi ricordai immediatamente di qualcosa.
«Dede ma cosa..» disse Logan, il quale avevo spaventato appena mi ero alzata di scatto.
«Ragazzi oggi è il giorno!» urlai io.
«Oh Dio è vero che Gustavo l'aveva spostato a oggi!!» urlò Kendall.
Tutti e quattro mi vennero incontro abbracciandomi. Sorrisi. Ero fortunata ad avere degli amici come loro.
Appena si staccarono sentii qualcosa di appiccicoso sulla mia maglietta. La guardai e imprecai. «Ma chi è stato..» dissi alzando lo sguardo verso di loro.
«Scusa.» disse Carlos con la bocca piena e con una fetta biscottata piena di marmellata in mano.
Alzai gli occhi al cielo divertita e decisi di andarmi a fare una bella doccia.

«Capelli?»
«Fatto.» dissi dando una sistemata veloce.
«Trucco?»
«Fatto.» dissi chiudendo l'eye-liner.
«Scarpe?»
«Non fatto.» disse sedendomi cautamente sul letto.
Logan mi guardò divertito. «Oh andiamo Dede, mettiti i tacchi.»
Lo guardai con una faccia omicida. Sapevo che lo faceva apposta per farmi irritare, lo faceva sin da quando eravamo piccoli.
«Okay scusa..» disse ancora ridendo alzando le mani in segno di resa.
«Io odio i tacchi.» dissi arrabbiata e nervosa. Quando c'era un evento importante, mi succedeva sempre.
Sentii Logan fare un respiro profondo.
«Ricordi la festa di compleanno di Jennie?» io annuii, «Tu eri in ansia, gli eventi importanti fanno sempre così con te. Non volevi metterti il vestito, ma non perché non ti piacesse, tu lo amavi, ma avevi paura che agli altri non sarebbe piaciuto. Io ero davanti alla porta del bagno che ti incitavo a metterlo e a venire alla festa con me. Tu continuavi a lamentarti, e ricordi cosa ti dissi io?»
Stavo quasi per piangere, ma riuscii a trattenermi. Feci un respiro profondo e mi girai verso il mio migliore amico. «Mi dissi "Ogni volta che..» non riuscii a continuare, se avessi detto una parola di più sarei scoppiata a piangere, e non era quello che volevo.
«Ogni volta che le luci si spengono nella città, tu sei l'unica luce che continua a risplendere.»
Mi alzai dal letto e con le lacrime che minacciavano di uscire mi precipitai da Logan e lo abbracciai.
«Non sai quando ti voglio bene.» gli dissi.

«Dovresti mettere questa.» dissi indicando una camicia nera.
«Sei sicura? Non mi fa sembrare troppo scemo?»
Risi pensando a quanto lui lo fosse. «No tranquillo.»
Prese la giacca e iniziò a cambiarsi. Io mi persi nei miei pensieri e quando guardai di fronte a me, trovai Kendall a petto nudo che mi fissava con un sorriso sul volto.
Senza poter controllarmi le mie guance andarono a fuoco, e mi girai dall'altra parte.
Ero sicuramente abituata, avevo un fratello e un migliore amico, ma con Kendall era.. diverso.
«Cazzo.» imprecai.
Sentii una risata da parte del biondo. Pensai che stesse per fare una battuta, ma invece disse: «A che ora inizia?»
Cercando di riprendere possesso di me stessa, risposi. «Alle sette e mezzo.»
Lui non rispose.
Dopo circa dieci minuti di assoluto silenzio, lui parlò.
«Okay ho finito.»
Mi girai verso di lui e quasi rimasi a bocca aperta, ma volevo evitare una figura del genere.
«Ti posso dire una cosa?» mi chiese avvicinandosi a me.
«Tutto quello che vuoi.» dissi ridendo.
Mi guardò negli occhi per qualche secondo, per poi appoggiare le mani sui miei fianchi e sussurrare al mio orecchio: «Sei bellissima.»
Sentii le mie gambe diventare gelatina. Ma prima che potessi fare, o dire qualcosa, qualcuno aprii di scatto la porta.
«Wowowo regolatevi amici» esclamò una voce a me molto familiare. Mi staccai da Kendall guardando Logan.
«Simpatico. Ora andiamo.» dissi uscendo dalla stanza.
Sentii i due dirsi qualcosa ma non riuscii a capire.

La festa era molto elegante, ma non noiosa. C'era intrattenimento ovunque andassi, Gustavo quella volta si era superato.
Mi ero appena seduta al tavolo. Io e Camille avevamo appena smesso di andare in giro, volevamo un po' esplorare il posto, però Logan me l'aveva rubata, e adesso stavano ballando insieme.
Carlos non lo vedevo dall'inizio della serata. Ma pensai che si fosse cacciato in uno dei suoi soliti pasticci.
James l'avevo visto con una ragazza.
Kendall invece era al buffet. Da quando mi ero seduta non smettevo di guardarlo. Quel ragazzo era qualcosa di spettacolare.
D'improvviso si girò, aveva due bicchieri in mano, e stava scrutando davanti a se in cerca di qualcosa.
Quando mi vide sorrise e si avvicinò. Io ricambiai il sorriso.
Quando arrivò, appoggiò i bicchieri sul tavolo.
«Sai, questi li ho presi per noi, ma adesso ho voglia di ballare. Ti va?» mi chiese porgendomi la mano. Guardai prima lui, che non smetteva di sorridere, e poi la sua mano, e accettai.

You're Not Alone - Kendall KnightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora