1 Astrea

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Camminavo nella foresta da sola, nella pace più assoluta, avevo bisogno di rilassarmi e scaricare tutto lo stress che avevo accumulato nell'ultimo periodo.
Il sole stava pian piano scomparendo, quel giorno ci sarebbe stata un'eclissi.
Il canto degli animali e il fruscio delle foglie che mi circondavano mi donavano quella sensazione di leggerezza che non provavo da molto.

Mi ero stabilita in quella zona da ormai qualche giorno e approfittai del momento per andare a perlustrare un luogo della foresta che ancora non avevo osservato e che era diverso dagli altri che avevo già visto: in quel punto si trovava una sorta di struttura abbandonata che mi incuriosiva molto poiché non sembrava essere stata costruita da Na'vi.
Arrivai quando ormai il sole era quasi del tutto coperto e la foresta era leggermente illuminata.

Per mia sorpresa non ero sola: sentii delle voci così mi avvicinai con cautela a scrutare cosa succedesse.
C'era un gran baccano, dei Na'vi adulti con vestiti inusuali alla nostra cultura stavano tenendo prigionieri dei Na'vi più giovani tra cui un ragazzo e una ragazza che dovevano avere all'incirca la mia età, una bambina più piccola e... un ragazzino umano?!
Rimasi perplessa nel vederlo, anche se non ci diedi molta importanza perchè ci furono altri aspetti ad attirare maggiormente la mia attenzione
Il comportamento e i modi di quegli uomini non mi erano sconosciuti.

Decisi che dovevo intervenire, così mi avvicinai fino ad avere una mira abbastanza buona per colpire i nemici.
Iniziai a fischiare facendomi vedere dai ragazzi per far capire loro che avevo intenzione di aiutarli, ma non ero l'unica.
Iniziai a sentire altre presenze nelle mie vicinanze, mi guardai intorno e notai altri tre Na'vi, due adulti e un altro più giovane dal lato opposto, apparentemente più grande degli altri ragazzi
I due adulti mi guardavano in modo sospetto ma distolsi lo sguardo per non perdere la concentrazione.

Presi l'arco e scagliai velocemente una freccia verso l'uomo che teneva prigioniera la ragazza più grande uccidendolo sul colpo.
La donna che vidi prima probabilmente pensò che ero un nemico perché tese l'arco verso di me, ma non fece in tempo a lanciare la freccia che iniziarono a spararci.
Riuscì a scagliare altre due frecce liberando la bambina più piccola e l'altro ragazzo.
Mentre mi guardavo intorno per capire cosa fare una voce fin troppo familiare mi pietrificò:

"so che sei te Astrea, riconosco il biglietto da visita"

"Quaritch! Ti ucciderò tutte le volte che sarà necessario farlo demone!" dissi urlando spietata.

Tentai di scappare ma uno dei nemici mi vide e tentò di uccidermi, ma qualcuno mi salvò.
Mi girai di scatto verso l'uomo a terra, alzai lo sguardo e lo vidi: era il ragazzo di prima, quello più grande.

I nostri occhi si incrociarono per qualche secondo ma non persi tempo e scappai.

Da lontano sentii degli spari, questa volta contro Quaritch, e riuscii a vederlo svignarsela con i suoi compagni portandosi anche il povero ragazzino umano, mentre un senso di vuoto mi assalì nel vedere la famiglia che salva si abbracciava calorosamente.

MIPA TÌREYTI| NeteyamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora