capitolo 28

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–Credo tu abbia già capito... aspetto un bambino.- disse la miko sorridendo e mettendo la mano di Inuyasha sul bambino che presto sarebbe stato tra le sue braccia.

-Cavoli, si vede che siamo già a fine dicembre!- esclamò Kagome cercando di spostare i capelli che per colpa del forte vento le si erano sparpagliati sul volto. Ormai al terzo mese di gravidanza, Kagome cercava di fare tutti i possibili lavori da sacerdotessa che poteva fare, ovviamente non troppo pesanti. Perché si sa, Kagome nemmeno con un bimbo in grembo riusciva a stare ferma. «Voglio fare tutto il possibile, tra meno di tre mesi Inuyasha non mi farà muovere nemmeno un muscolo, è già tanto che ora mi fa selezionare le erbe o qualche esorcismo!» si giustificava la miko alle insistenti domande delle donne del villaggio. Quel giorno tirava un freddo ed insolito vento, era appena iniziato l'inverno e bisognava mettere nelle botti il riso e il grano coltivato durante l'estate e la primavera. Kagome si offrì di dare una mano anche se qualcuno era contrario. Infatti Inuyasha le stava appiccicato come una sanguisuga, la seguiva in ogni movimento che compiva e raccomandò a tutto il villaggio di tenerla d'occhio. All'affermazione della miko, che stava portando un cesto di spighe di grano, Inuyasha la guardò un tantino perplesso.

–Dicembre? E quindi?- chiese il mezzodemone.

–Beh alla fine di dicembre c'è una festa molto importante, il capodanno. Non vedo l'ora di festeggiarlo!- esclamò eccitata congiungendo le mani, rischiando pure di far cadere il cestino.

-Stai attenta con questo cestino!- esclamò Inuyasha, mentre si guardava intornov-Dove hai lasciato Inudaiki?- chiese il mezzodemone allarmato.

–Inuyasha caro, per chi mi hai preso?! L'ho lasciato da Kaede, lei non può fare questo genere di lavori sai? Anche Sango ha lasciato Tsubaki, Tsukasa e Kiku.- spiegò Kagome ridacchiando per la faccia allarmata del marito. Quest'ultimo tirò un sospiro di sollievo.

–Sai, nemmeno tu puoi fare questo genere di lavori.- precisò Inuyasha contrariato.

–Oh ma sta' zitto.- sbuffò Kagome. Dopo quello scambio di battute ci fu un silenzio imbarazzante dove Kagome arrossiva e guardava il pavimento che improvvisamente si era fatto molto interessante, un pochino nascosto dall'accennata rotondità del pancione. Finalmente Inuyasha decise di rompere il silenzio.

-Senti amore... ma cosa sarebbe questo "capodanno"?- chiese sottolineando la parola «amore» che inevitabilmente fece sciogliere Kagome come un gelato sotto il sole di ferragosto.

–Beh, si festeggia la fine dell'anno, facendo buoni propositi per l'anno nuovo e vedere se si sono tenuti quelli fatti l'anno prima. Poi il giorno dopo, ovvero il primo giorno dell'anno nuovo, si esprimono dei desideri al tempio, mettendo un'offerta.- spiegò Kagome, sperando che il consorte avesse capito.

–Quindi... è come se passasse un uomo con un carro che ti lascia le botti di riso che si è portato dietro per tutto l'anno. Se hai rispettato i buoni propositi, il riso sarà buono, mentre se non li hai rispettati, sarà cattivo. Immediatamente il giorno dopo deve ripartire, sperando che il riso sia sempre più buono. Giusto?- chiese Inuyasha dopo aver spiegato con noncuranza la sua teoria. Kagome lo guardò stupita e gli mise una mano sulla fronte.

–Tesoro? Sicuro di non aver preso un po' di febbre? Da quando sei così intelligente?- chiese la miko continuando a tastargli scherzosamente la fronte.

–Ma che dici?! Spostati dai, non ho niente!- esclamò Inuyasha offeso mentre Kagome scoppiava a ridere senza ritegno.

–Dai sto scherzando! Comunque sono molto colpita da ciò che hai detto, è esattamente così il capodanno.- affermò la miko sorridendogli e dandogli un bacio sulla guancia, mentre lui si era già girato per riceverlo sulle labbra, ma Kagome si era scansata in tempo, facendogli un sorriso beffardo.

–Tu non hai idea di quanto abbia voglia di farti mia in questo preciso momento.- sussurrò Inuyasha malizioso, facendo arrossire Kagome.

-Inuyasha non puoi... Sono incinta.- gli ricordò la miko sorridendogli scherzosamente.

–E che cavolo, devo aspettare altri sei mesi, poi che mi dici eh? «Dobbiamo occuparci del bambino, non ho tempo.»?- chiese il mezzodemone leggermente scocciato.

–Andiamo, non farla così drammatica, vedrai che il tempo lo troviamo.- disse Kagome facendo ridere il marito, decisamente più sollevato.

Dopo un'oretta finirono il giro del grano e del riso. Beh, sarebbe meglio dire «finì», dato che dopo neanche venti minuti Inuyasha fece sedere Kagome, liquidandola con «Ti stai sforzando troppo, nuoce sia a te che al bambino. Non voglio che mio figlio nasca già stanco perché la madre non sta mai ferma.», ovviamente causando il nervosismo della miko, che rimase imbronciata seduta sul ceppo di un albero tagliato. Quando Inuyasha arrivò, inutile dire che Kagome scattò in piedi, pronta a dirgliene quattro.

–Sta seduta!- esclamò il mezzodemone avvicinandosi.

–Caro, funziona solo se lo dico io.- rispose Kagome ridendo. Inuyasha capì la battuta solo dopo alcuni minuti. Mise il broncio pure lui.

-Ah ah ah. Non è divertente.- disse sarcasticamente.

–Vuoi che ti ci mandi adesso?- chiese sorniona la miko.

–No grazie!- esclamò allontanandosi con un balzo. Dopo ritornò dalla moglie e sia avviarono verso casa. Passando davanti al Goshinboku, notarono la solita luce violetta, simbolo di una lettera arrivata.

Cara Kagome,

Ti piacerebbe passare il capodanno qui a Tokyo? Se la risposta è positiva ho una grande notizia da darti: Il 31 dicembre verrà zia Honoka con tua cugina Mei! È da tanto che non vengono, penso che l'ultima volta che l'hai viste tu abbia avuto tredici anni o poco più. Mi raccomando porta assolutamente Inuyasha e Inudaiki, voglio proprio vedere la faccia di mia sorella! Vieni di qua e fammi sapere.

Mamma

Kagome lesse velocemente la breve lettera mandatale dalla madre e per poco non ebbe un mancamento. Avrebbe davvero rivisto Zia Honoka, che non sentiva da sei anni?! Per non parlare della cugina Mei, che aveva due anni in meno di Kagome. Erano delle cugine inseparabili, che non si potevano vedere molto spesso, visto che Mei abitava in America. Ovviamente giocavano sempre fuori in giardino, escludendo l'unico maschio della famiglia, Sota, che all'epoca aveva sei anni e stava sempre attaccato alla madre. La miko guardò Inuyasha con una strana luce negli occhi.

–Inuyasha... il capodanno lo passiamo a Tokyo!-

*Angolo di Terry:

Ciao belli!! Okay la scuola sta per finire, ma io non sono affatto contenta, visto che ho paura di essere rimandata :( Maledetta Matematica!!

Capitolo di passaggio, dove tiro fuori Honoka e Mei... vi dico solo che ne vedremo delle belle!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima!

Terry

I can't stay without you. -InuYashaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora