3. Escape

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Il mal di testa che ho cresce ancor di più quando supero alcuni studenti nel corridoio della scuola, stamattina non avevo voglia di alzarmi dal letto, alla fine Poppy é rimasta ha dormire da me e siamo rimaste sveglie fino alle 3 di mattina. Se non era per mia madre eravamo ancora a letto.

"Levatevi dal cazzo...si grazie." Borbotta la mora affianco a me mentre cerchiamo di spostare alcuni di loro davanti a noi.

Basta solo che apre bocca e si spostano tutti permettendoci di passare.

"Ma perché c'é così tanta confusione." Sbotto quando uno mi viene addosso. Tra tutta la folla intravedo Thomas e un suo amico accanto al mio armadietto.

"Sarà per quel Damon Clark."

Alzo un sopracciglio. "Non pensavo fosse così famoso." Le dico mentre ci dirigiamo da Thomas.

"Come siete  belle oggi." Ci sorride appena gli siamo di fronte.

"Oh lo sappiamo." Si vanta Poppy alzando la mano sistemandosi i capelli.

"Solo oggi Anderson.?" Incrocio le braccia sotto il seno, c'é l'ho ancora con lui per l'altra sera ovviamente mi vendicherò.

"Cazzo lo sareste pure con addoss-." Interviene Scott suo amico, ma Poppy lo interrompe.

"Chiudi sta cazzo di bocca, Scott." Sbuffa guardandolo male.

"Vieni a chiudermela tu, Adams." Ghigna mostrando i denti.

Mi allontano prima che iniziano i loro battibecchi, stamattina non ho proprio voglia di sentirli. Capita smesso che si stuzzicano, o che si insultano e non la finiscono. Scott é sempre stato sotto a Poppy, la cerca sempre solo per infastidirla. Ovviamente quest'ultima se ne frega.

Mi avvicino al mio armadietto, posando lo zaino che avevo sulle spalle.

"Quei due non la finiranno mai." Mormora Thom, raggiungendomi.

Mi giro per vedere a che punto sono, dal volto di Scott presumo che sta andando di male in peggio. Ad un certo punto nel corridoio si crea un silenzio tombale, nel frattempo Poppy e Scott si avvicinano. La porta del preside viene sbattuta violentemente, ci giriamo tutti da quella direzione. Esce un ragazzo dall'aria misteriosa, cammina a testa alta senza rendersi conto che lo stiamo fissando tutti o lo sa?

Al collo porta una collana d'oro, giacca di pelle nera e jeans stretti. Si avvicina sempre di più finché i nostri sguardi si incontrano, un brivido mi sale lungo la spina dorsale quando mi imbatto nei colori dei suoi occhi, neri come la pace. Continua a camminare sicuro di sé, prendendo una sigaretta dalla tasca e metterla nelle labbra carnose lentamente. Rimango imbambolata a fissarlo, finché la campanella suona.

Non mi ero neanche accorta che avevo trattenuto il fiato, e che Il cuore mi continua a battermi fortemente nella cassa toracica senza un reale motivo.

"Quindi é lui il famoso Damon Clark." Interviene Scott. "Qui a scuola ne parlano come fosse Dio sceso in terra." mormora,
ma nel suo sguardo ho la sensazione che ne sappia di più.

"Ho sentito dire che ha ucciso qualche suo parente, per questo l'hanno portato al riformatorio."

Mi giro di scatto verso Thomas spalancando gli occhi.

"Sarà un ragazzo problematico, motivo per cui stargli lontana."

"Si hai ragione."

Forse.

Thomas e Scott non frequentavano gli stessi corsi quelli di me e Poppy.

Essendo che tutti noi avevamo 18 anni, era il nostro ultimo anno di liceo. E avevamo pure la possibilità di scegliere alcuni corsi che facevano per noi.

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