Tranne la vostra specie

93 4 2
                                    

Continuavo a pensare a quel tipo.

Era passata una settimana da quello scontro, ma ormai era ora di tornare a lavoro. Quella notte ero in continua ansia, potevo ancora sentire gli occhi di quel Druido su di me, come un segno indelbile.

"Bene Angelo della Morte, questa notte la tua missione sará piú complessa del previsto"

Faccio silenzio, la scaletta é sempre la stessa.

"Per sta sera non potrai usare le tue armi, ma userai questo" indicó una scatoletta sulla scrivania.

"Un pugnale di frassino? Vuoi farmi uccidere un fae?" lo guardai scettica ma poi mi resi conto che era esattamente quello che voleva.

"Il fascicolo é nella tua stanza"

***

Esco dal retro dell'edificio e mi dirigo verso la meta, sta volta indosso un cappuccio nero, i fae notano in fretta se non sei come loro, fortunatamente l'odore non sará un problema, non riusciranno a sentire il mio odore in mezzo a quello di tutti i mortali che sonostati lí.

Perché i fae dovrebbero essere qui. Hanno sempre affermato di non volere niente dalle Terre Mortali.

Ormai é tardi, per le strade non c'é un'anima. La missione é un fae della Corte d'Autunno, spero solo che non evochi il fuoco oppure le cose si faranno moooolto complicate.

Arrivo davanti alla meta. Un'ostello...perfetto, riusciró a confondermi perfettamente, ora capisco perché oggi l'abbigliamento comprendeva una gonna nera invece dei soliti pantaloni.

Appena entro riesco subito a vedere una testa rossa che spicca tra le altre. Metto su il sorriso migliore che posso e inizio ad avvicinarmi lentamente fino ad arrivare sul divanetto insieme a lui.
Dopotutto era giá circondato da altre donne, non si sarebbe accorta di una in piú o una meno.

Per mia fortuna passa solo mezz'ora che il fae si alza per andare al piano di sopra, ma senza portarsi nessuno quindi mi accerto che sia abbastanza lontano quando decido di seguirlo.
Estraggo il pugnale di frassino dalla tasca interna del mantello e mi accosto alla porta semichiusa.
Il fae della Corte d'Autunno sembra parlare con qualcuno, finquando non sentendo altre voci decido di guardare nella stanza.
Nessuno a parte l'essere immortale. Perfetto.

Prendo un respiro profondo, stringo il pugnale tra le dita e spalancando la porta lo lancio dritto nel cuore del fae.

Sospiro guardando il corpo ormai senza vita e mi piego per riprendere l'arma.
Non ho neanche il tempo di girarmi, qualcuno mi prende alle spalle "Non gridare" disse una voce e poi mi sentii come dissolvermi nell'oscuritá.

***

Appena sentii di nuovo il terreno sotto ai piedi, diedi una gomitata al mio aggressore che per mia fortuna mi lasció andare, c'era solo un problema. Non sapevo dove cazzo fossi.

"Sai di solito si dice grazie in questi casi, stronza" la stessa voce di prima mi arriva alle orecchie.

"RINGRAZIARTI?! Mi hai presa alle spalle, potata in questo posto e vorresti che ti ringrazi? Questo si chiama sequestro di persona!"

"E quello da cui ti ho portata via si chiama scena di omicidio"

"Al massimo chiamalo omicidio, una scena di omicidio é quando c'é il cadavere" ma chi si credeva di essere quel tizio. Ma appena mi giro mi scontro con un paio di occhi color ambra e un viso familiare. "TU!"

"Tu" non sembrava sorpreso di vedermi il Druido "E comunque quella era giá una scena di omicidio, hai solo accelerato le cose"

"L'ho letteralmente pugnalato al petto con questo" dissi puntandogli contro il pugnale di frassino.

"Lo so, ma non pensi sia strano che i riflessi di un fae adulto non abbiano intercettato il tuo pugnale?" beh non faceva una piega, abbassai l'arma "O il tuo odore?" disse avvicinandosi sempre di piú.

"Come sapevi che sarei andata lí" chiesi con tono pacato.

"Non lo sapevo, a quanto pare avevamo lo stesso obiettivo, mia cara"

"Primo non solo la tua cara e secondo ti prego spiegati perché non sto capendo molto"

"Il calice di vino che stava bevendo il fae era avvelenato con una speciale tossina delle mie terre, diminuisce abbastanza la forza fae da ucciderne uno se assunto troppo"

"Allora me lo dici il tuo nome ora mia cara" Ignorai la provocazione.

"Non te lo dico. Chi cazzo ti conosce?"

"Tu. Adesso. Io mi chiamo Lorin e prima che tu me lo chieda ci troviamo in una delle stanze del tuo amato motel" fece un sorrisino irritante "Ti seguivo da molto tempo, mia cara, l'unica cosa che non so é il tuo nome"

"TU NON SAI NIENTE DI ME! Peché non mi hai uccisa quando hai visto che volevo uccidere quel fae? E poi perché mai dovrei fidarmi di un Druido?"

"Mezzo Druido per l'esattezza e mezzo fae" aspettai in silenzio "Ok scusa, ti ho osservato per parecchio tempo, dalla tua ultima missione. Mi hai incuriosito e non succedeva da tanto"

Iniziai ad andare verso la porta. "Dovrai stare attenta, nessuno uccide un fae e rimane impunito".

"Tranne quelli della vostra specie ovviamente" e detto questo me ne andai.

***

Quando entrai a casa ero confusa. Non volli dire niente per ora, non ce n'era motivo. Lorin. Stronzo o no, era l'uomo piú bello che avessi mai visto. Pensarlo mi faceva paura, ma dopo quella sera sarebbero cambiate fin troppe cose nella mia vita per avere paura.

***

"Perché ieri non sei tornata?" il signor Odd non si preoccupó minimamente neanche di alzare gli occhi dai fogli.

"La Guardia era troppo vicina, non volevo rischiare" se avessi rivelato di aver incontrato quel Druido le opzioni erano poche.

"Bene, puoi andare"

***

É successo tutto molto in fretta. Eravamo a tavola. É stata una questione di secondi, forse anche meno.
Odore di bruciato, poi lo scoppiettio di qualcosa. Ormai avevo capito, ma era troppo tardi.
Fuoco e fiamme ci circondarono l'attimo dopo.

Devota alla Morte (Acotar fafiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora