Strani incontri e spiacevoli sorprese

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"Generale! Ma pensa, ancora qui!" per la terza volta in una settimana.

"Lo sai Di Angelo, sono i controlli, ci vorrá meno della scorsa volta"
I controlli. Di questi tempi le Regine delle Terre Mortali, ne sono ossessionate. Hanno perso durante l'ultima battaglia, in cui la guerra era finita ma una delle regine portava ancora rancore verso i fae, e ora cercano chiunque possa "macchiare" la reputazione dei mortali o simpatizzi con gli immortali.
A quanto pare mi hanno presa di mira, solo per un piccolo furto in cui sono stata presa con la mani nel sacco, non era grave come furto ed ero troppo giovane, ma James Connory si ricordava bene di me.

"Certo! Entrate pure" cosí dicendo aprii la porta. Gli altri erano giá andati al piano di sopra, sapevano bene cosa stava succedendo.

"Ogni volta che entro in questa casa mi meraviglio di quanto sia grande, come fate a pagare in tempo?" Solite domande, solite risposte.

"Nello stesso modo che le ripeto ogni giorno". Silenzio, sta aspettando una risposta.

Sospiro "Prima questa casa era di una matrona con cui vivevamo, ma é dovuta andare via, insieme ai suoi due figli, a causa delle problematiche al nord, a proposito della sua famiglia"

"E come mai la casa non é stata presa da qualcuno di piú..."

"Perché anche se la matrona non é mai stata gentile con noi, ha voluto lasciarci la casa pagandole l'affitto ogni due mesi"
Ci siamo dovuti stringere durante gli inverni, la matrona aveva la camera piú grande e i suoi due figli la camera grande con due letti, davanti al bagno. A noi quattro rimaneva la camera col letto da due davanti alle scale, era difficile, ma almeno avevamo un tetto sopra la testa e un pasto.

"Ma ci sono tutte le spese per mangiare, siete in quattro dopo tutto"

"Io e Bianca abbiamo un buon lavoro, io porto la maggior parte dei soldi perché lavoro nel motel di un'amico quasi tutto il giorno e per nostra fortuna paga bene" Stesse cose ogni volta.

"Dove si trova?"

"A un quarto d'ora da qui sulla la destra, si chiama Il Falco e la Colomba,, se vuole valutare le mie parole"
Non era una bugia, avevo davvero un'amico che lavorava in un motel, ma non ci lavoravo, al massimo ci andavo dopo le missioni per bere qualcosa.
Il propretario garantiva per me, avevo pensato a tutto.

"Grazie Selene, ci vediamo la prossima settimana" Perfetto! Cosí dicendo se ne andó.

Finii di mettere apposto e salii al piano di sopra ed entrai nella mia camera. Le cose si erano fatte indubbiamente piú facili. Essendo la piú grande dormivo nella camera piú grande, tenendo nell'armadio i nostri vestiti e la nostre cose, Bianca dormiva nella vecchia camera dei figli della matrona e Nico ed Hazel nella nostra vecchia stanza.

"Tutto bene?" Oh Nick! Non smetteró mai di ringraziare la Madre per avercelo donato.
Mi aspettava sempre sul bordo del mio letto dopo una missione o dopo i controlli.

"Certo Nico. Come sempre"

"Posso rimanere a dormire con te sta notte?"

"Non eri troppo grande ormai per dormire col la sorellona" Sorrisi attirandomelo in braccio e facendogli il solletico. Nico riusciva sempre a farmi tornare il sorriso, era cosí anche prima.

***

Ho bisogno di bere. Sono le 10 del mattino? Forse. Mi interessa? NO.
Voglio godermi il mio giorno libero, anzi giorni, me li sono meritati e ora mi merito un bicchiere ogni tanto.

"Dammene due ragazza!" esclamo, cogliendo di sorpresa la mia migliore amica, o meglio unica.

"Cazzo! Tu vuoi uccidermi vero? Dopotutto é la cosa che ti riesce meglio"

"Gentile Piper, sempre molto gentile" dissi mentre mi versava quel liquido amaro nel bicchiere.

"Io e Jason non ti vedevamo da un po' ci stavamo preoccupando" giá Jason, all'inizio non mi convnceva per Piper, ma devo ammettere che seppure il loro matrimonio é stato un po' affrettato, si amano davvero. Io e Jason, il proprietario del motel, siamo diventati molto amici.

"Puoi dire a Jay di non preoccuparsi, lo hai detto tu so fare bene il mio lavoro" detto questo trangugiai il liquido nel bicchiere.

"E poi, mi dovreste fare un'altro favore" Pip mi guardó incitandomi a continuare "Il generale Connoly oggi é di nuovo gentilmente entrato in casa mia per i suoi 'controlli".

"Ma non era giá venuto ieri" annuii "Strano, forse sospetta ancora a causa del tuo piccolo furto, da quello che mi dici non lasci mai tracce"

"Infatti, detto questo, se lui facesse irruzione qui per chiedere di me, potresti coprirmi l stesso vero?" dovevo moltissimo a loro, son stati la mia salvezza negli anni bui, in confronto a me Pip non ha mai avuto problemi di soldi, e neanche Jason.

"Ovviamente" disse e la conversazione era chiusa.

Dopo aver bevuto un'altro sorso la guardai con sguardo complice. "No" "Sí" dissi iniziando ad andare dietro al bancone "No" "Ti prego Pip, il tuo turno é quasi finito" dissi guardando quegli occhi cangianti.

Lei sapeva di cosa parlavo, quando eravamo piú piccole ci divertivamo a saltare da un tetto all'altro, inizialmente o facevamo per scappare dai nostri genitori, poi é diventata un'abitudine per guardare le stelle la notte.
Io non avevo quasi mai bisogno di travestirmi troppo, mi bastava vestirmi di nero per non essere notata, mentre Piper tuttavia...
É sempre stata particolare e non solo per il suo comportamento poco temperato, in quello eravamo simili. La particolaritá erano gli occhi, ma soprattutto i capelli, beh erano bianchi! E non bianchi tipo biondo cenere, ma bianchi come le nuvole.
Quelle notti doveva sempre mettere un cappuccio, il bianco perlaceo dei capelli spiccava fin troppo nella notte.

"Va bene, dammi 10 minuti"

***

Dieci minuti dopo puntuale come un'orologio Piper mi raggiunse fuori.

"Beh non é notte, ma le tradizioni non muoiono mai" esclamai andando sul retro del locale aggreppandomi ai mattoni sporgenti che trovavo.

"Tu non ti femi mai vero?" disse seguendomi.

"No!" appena arrivata in cima saltai verso il tetto piú vicino, quando si vive in mezzo al caos si imparano molte cose.

***

"Ha fatto cosa!" esclamai ridendo mentre io e Piper ci dirigevamo ridendo verso casa mia.

La mia amica mi stava raccontando di un cliente che ci provava con lei, quando un tizio mi finí addosso, quasi facendomi cadere.
"Scusami eh! sbottai girandomi adirata. Un fae? No erano anni che non andavano oltre la foresta, gli uomini ormai li accettano, ma nel nostro villaggio li odiavano. No, quello era un Druido, irradiava potere dalla pelle e anche se le orecchie a punta potevano far pensare a un fae, non era slanciato e "brillante" come uno di loro.

Rimasi a guardarlo con attenzione, non avevo mai ucciso un'essere immortale, quanti anni avrá? 100, 200? Qualunque fosse la sua etá sembrava poco piú di un ventenne.
Mi guardó attentamente poi si giró e si allontanó.

"Strano vero?" disse Pip, ma la sua voce mi arrivó ovattata, la domanda era solo una. Perché un Druido dovrebbe entrare in villaggi cosí lontani dal confine?

Devota alla Morte (Acotar fafiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora