XI

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Il giorno seguente, Hermione aveva lezione di erbologia generale.

Pensò quasi che le fosse capitato a pennello, poteva approfittarne per prendere quella radice di belladonna che tanto le serviva. Avrebbe dovuto crescerla in un luogo buio e umido, e nulla era meglio dei sotterranei, ma non c'era luogo più sicuro della sua stanza, quindi aveva passato la sera precedente ad adibire un piccolo angolo chiuso e incantato dove aveva cercato in tutti i modi di ricreare le condizioni favorevoli di crescita.

Avrebbe impiegato due settimane per crescere, e prima la piantava, prima si liberava di quella scomoda situazione.

"Sembri sovrappensiero oggi" commentò Harry.

"Assolutamente no, finalmente ho dormito bene" si rallegrò, dandosi forza nella speranza che quell'incubo stesse per giungere a termine.

"Per fortuna" disse "Hai già deciso cosa indosserai sabato?" le chiese poi.

"Sabato?" ripetè cercando di pescare qualche informazione nella sua memoria.

"La festa di Lumacorno! Dai, non vorrai dirmi che te ne sei dimenticata, hai insistito così tanto perché ci andassimo insieme, Ginny è ancora un po' arrabbiata perché non l'ho invitata" rise.

"Ah... Davvero è arrabbiata?" si incupì Hermione. Perché mai avrebbe dovuto impedire che Harry e Ginny non andassero alla festa insieme?

"Ma no! Stai bene? Come fai a non ricordarti?" rise Harry "Non avevi nessun accompagnatore, dato che tu e Ron... Beh sì. È stata un'idea mia e di Ginny. E poi sai che non le è mai interessata quella stupida festa..." disse con leggerezza.

Hermione tirò un sospiro di sollievo, la situazione aveva senso, e Harry non sembrava essersi particolarmente insospettito.

"Hai ragione, è solo che ho sempre paura che ce l'abbia con me da quando si è allontanata" abbassò la testa.

"A proposito, non vuole dirmi perché non siete più appiccicate come due gomme, me lo dici tu?" rise Harry. Hermione lo guardò triste, e il suo amico cambiò subito espressione: "Non pensavo fosse qualcosa di serio... Ginny mi ha detto che se avessi voluto me l'avresti raccontato tu, io pensavo addirittura che fosse uno scherzo, o comunque una cosa irrilevante."

"Già..." riuscì solo a dire Hermione, mentre entrava nella serra: erano ormai giunti a destinazione.

"Me lo dici?" le chiese Harry, un istante prima che la professoressa Sprout richiamò la classe all'ordine.

Hermione fu salvata, e prese a mettersi al suo posto. Pensava che Harry dovesse saperlo, non era un grande fan di Nott ma era sicura che avrebbe capito. Gli sorrise dal banco distante, e lui le risorrise subito in risposta.

Si rese poi conto che non aveva scampo, doveva proprio andare a quella festa. Normalmente ne sarebbe stata contenta, ma in quella situazione la vedeva solamente come uno svago inutile, e soprattutto una perdita di tempo.

"Prima di iniziare la nuova pianta di oggi, facciamo un po' di giardinaggio in ripasso delle tecniche delle scorse lezioni. Le ragazze alla siepe: prendete le cesoie a manico incantato e potate con la tecnica veloce. I ragazzi tirino fuori le ultime mandragole nell'altra stanza: fate attenzione perché sono adulte. Fra un'ora esatta dovrete tutti essere in postazione con i guanti da scavo addosso, perché oggi sotterreremo il biancospino."

Hermione obbedì, ma indugiò un istante per guardarsi intorno velocemente: sapeva che anche Malfoy frequentava erbologia standard, e l'occasione di lavorare con le mandragole era più unica che rara (non lo facevano molto spesso) ma di lui non c'era neanche l'ombra.

Afferrò la cesoia, che si allungò subito all'altezza desiderata. Premette i due manici verso l'interno, potando la siepe in solitario, immersa nei suoi pensieri, mentre lo strumento si alzava e abbassava da solo per tagliare le foglie giuste all'altezza corretta.

Interminor II // DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora