Una distesa infinita d'acqua si espandeva attorto ad Aether. Quest'ultimo non sapeva dove era, quando e come vi era finito in quel posto. Vagava in quel luogo sconosciuto cercando qualche presenza umana oltre alla sua. Guardandosi intorno notò delle strutture volanti che si notavano appena per la grande lontananza, intorno a lui sembrava che fosse deserto fin quando il suo sguardo si posò su una figura che gli dava le spalle, un po' distante da dove era lui. Il biondo, incuriosito, cominciò ad avviarsi verso la figura. Pian piano riusciva a scorgere sempre più dettagli: era una ragazza, capelli biondi che arrivano fin sopra le spalle, un vestito bianco decorato con ricami celesti e dorati. "Aspetta... ma quella ragazza assomiglia proprio a Lumine!" Pensò il ragazzo cominciando a correre verso la figura della bionda. «LUMINE! LUMINE! GIRATI SONO IO AETHER!» Urla il gemello. A quelle parole la diretta interessata si voltó, rimanendo ferma dov'era. Aether si faceva sempre più vicino, riuscì a scorgere dal volto della ragazza un'espressione apatica, accompagnata con occhi spenti senza il luccichio che erano soliti ad avere. Aether si fermò, ritrovandosi a pochi passi dalla bionda. «Lumine... Stai bene, sono così felice di rivederti.» Esclama il biondo, lieto di sapere che la sorella non fosse ferita o altro. Lumine se ne stava lì ferma con la stessa espressione che aveva assunto da quando aveva visto il fratello. «Mi dispiace, fratello. Ma sono successe tante cose da quando ci hanno separati. Non sono più la Lumine di una volta e penso che nemmeno tu sia lo stesso di prima. Ora collaboro con l'abyss.» Disse la ragazza con voce meccanica e priva di emozione: «Cosa? Ma che ti prende? L'abyss? Che cosa c'entri tu con l'Abyss!? Sono esseri spregevoli che hanno fatto cose terribili!» Esclama il biondo sconcertato, mai si sarebbe aspettato di sentire da Lumine parole simili. Di certo quella non era lei, non almeno la Lumine che conosceva al tempo. A interrompere i suoi pensieri fu la gemella: «Non conosci la vera verità, chissà quante bugie ti avranno raccontato fin ora...» Rispose Lumine guardandolo con sguardo freddo. «La verità? In che senso? Tutto ciò che ho scoperto ora...» Chiese confuso il biondo: «Come immaginavo, ti hanno raccontato balle. Capirai tutto alla fine del tuo viaggio Aether. Io il mio già l'ho consluso 500 anni fa, ora tocca a te concluderlo.» Disse la bionda. Dal terreno si era formato un portale: «Non intralciare l'Abyss, o sarò costretta a combattere anche contro di te. Ci rivedremo caro fratello.» Concluse Lumine sorridendo prima di saltare in un portale e scomparire. Aether si fermò. Le lacrime cominciavano a uscire una ad una bagnando il viso del povero viaggiatore. «L-lumine che cosa ti é successo?» Fu l'ultima cosa che disse tra i suoi singhiozzi.
Il biondo aprí di scatto gli occhi, mettendosi seduto all'istante. Mossa sbagliata visto che una volta seduto un dolore lancinante si espande per tutto il suo addome. Aveva il respiro irregolare, e alcune lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi. "Era solo un sogno?" Pensò il biondo. Gli mancava troppo sua sorella ed aver sognato che lei potesse dimenticarlo non aiutava, vagava per Teyvat in cerca di qualcuno che ne sapesse qualcosa, ma tutti rispondevano "Aiuta me prima.", ed Aether accettava ogni singola volta, rischiando qualche volta anche di rimanerci secco. Ma il risultato era sempre lo stesso, il ragazzo aiutava loro ma non aveva nulla in cambio di ciò che voleva realmente. Si rese conto che i suoi capelli non erano più legati nella solita treccia, ma erano sciolti, il capo era avvolto da qualche benda come il suo addome e il suo collo. Ora che ci pensava, non capiva dove era, di sicuro non era il loro appartamento, sennò lo avrebbe riconosciuto, e poi l'ultima cosa che il ragazzo ricordava era che stava combattendo contro alcuni Hilichurl. «Dovresti stenderti e riposare, lo sai? Le tue condizioni non sono delle migliori.» Una voce a lui sconosciuta parlò. Aether sussultó, pensava di essere solo e invece si sbagliava. Si voltò verso colui che aveva parlato. Era un ragazzo alto, con capelli corvini e con qualche ciocca verde menta, corpo muscoloso ma non troppo e occhi del colore dell'oro. Egli se ne stava appoggiato sulla porta della camera a osservare il biondo. Aether stette in silenzio continuando a osservare il corvino. «Tranquillo, non ho intenzione di farti nulla.» Rispose il corvino. «Di sicuro non sono un malintenzionato.» Continuo con voce ironica accompagnata da una smorfia. Aether, anche se con qualche dubbio, decise di chiedere qualche domanda per capire dove si trovava. «Dove mi trovo? Non ricordo che sia mai stato qua prima d'ora.» Disse a basso tono il biondo. Si sentiva a disagio, non conosceva quel ragazzo e non sapeva dove si trovava. Al suo risveglio avrebbe preferito avere Paimon al suo fianco, ormai per lui ella era diventata il suo punto di riferimento. «Siamo nel mio appartamento, di preciso al porto di Liyue, io ed il mio Sensei ti avevamo trovato ferito e senza sensi e abbiamo deciso di portarti qui e curarti.» Rispose il maggiore. «E... questo tuo Sensei dove si trova adesso? Avevi detto che eri in compania quando mi avevi trovato.» Chiese titurbante. «Il Sensei è uscito a comprare qualche medicinale per te insieme a una strana ragazzina dai capelli bianchi.» Rispose vagamente il corvino. "Una ragazzina dai capelli bianchi? E se fosse Paimon?" Pensó Aether. «Per caso... quella "ragazzina dai capelli bianchi" si chiama Paimon?» Chiese nuovamente il biondo. «Mhh, mi sembra di sì, quando stavamo per incamminarci verso l'appartamento ella è venuta di corsa verso di noi pensando che ti stessimo rapendo. Tsk!» Disse leggermente irritato il corvino. Aether non potè che ridacchaire lievemente al solo ripensare della scena. «Per quanto ho dormito? E Paimon sta bene? Quando ho perso i sensi non so cosa abbia combinato quel Mitachurl.» Confessó preoccupato il biondo. «Hai dormito per qualche ora, la tua amica sta bene, non faceva altro che piangersi addosso perché non ti svegliavi più. Così per distrarsi è andata con il Sensei.» Rispose il corvino. Passarono alcuni minuti e nessuno dei due non professava parola. «Comunque piacere di conoscerti, io sono Aether.» Si presentò il biondo. «Io sono Xiao.» Rispose il corvino.
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Heilà! Anche oggi un capitolo bello lungo( a parere mio) per coprire il vuoto di quello precedente, essendo stato corto. Non ho notizie o altro da dire quindi vi abbandono.
Alla prossima♡︎
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•[Under the stars]•XiaoTher
أدب الهواة¡COMPLETA! C'era un lato di Aether che nessuno conosceva, un lato stanco, al limite che tirava avanti con il pensiero di rivedere l'adorata sorella. Un ragazzo che aiutava tutti pur di ricevere qualche utile informazioni su sua sorella Lumine. Tutto...