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*Ora la storia si concentrerà su xiao, anziché su di Aether*
TW: Ci saranno presenti in questo capitolo insulti, parolacce e quant'altro se non le gradite vi prego di skippare il capitolo.

Qualcuno bussa alla porta insistente, il corvino mugugna infastidito. L'Adepto se ne stava sdraiato sul divano a fissare il soffitto perso tra i suoi pensieri, non sapeva cosa fare, la piccola amica di Aether, se n'era andata in qualche ristorante, mentre lui aveva preferito restare a casa ed attendere il ritorno di Aether. Il bussare si fa sempre più costante, Xiao sospira. 'Chi sarà mai a quest'ora? Non credo che sia Aether, l'esserina fastidiosa ha detto che avrebbe fatto tardi' Pensò guardando l'orologio appeso al muro, vedendo che fossero le otto passate. Apre la porta, davanti a sé si mostrarono i due amici, uno sorridente mentre l'altro aveva un sorriso lieve. «Hey Xiao.» Salutò imbarazzato Aether facendo cenno con la mano. «Heilà amico! Vuoi uscire con noi a bere qualche cosa?» Esclama entusiasta Venti, mettendo un suo braccio sopra le spalle del biondo. Questo gesto a Xiao non passò inosservato, ma decise di lasciar scorrere. «Aether tu non potresti bere tecnicamente.» Disse freddo mentre incorciava le braccia guardando Aether in cerca di spiegazioni. Aether ridacchia imbarazzato: «Secondo ciò che pensano i cittadini no, ma non berrò, farò solo compagnia e prenderò qualche succo non so.» Spiega pacato il biondo. Xiao annuisce, passando tra i due per uscire dalla casa. Venti guarda Aether con uno sguardo eccitato, quest'ultimo lo riguarda con uno sguardo preoccupato, dove si era andato a cacciare il biondino...

«Andiamo nel mio Locale di Fiducia! Io ed il proprietario siamo molto in confidenza, mi offre sempre il mio amato vino!» Così aveva detto loro Venti mentre camminava saltellando per le strade poco affollate. Il locale in questione era il Dono Dell'Angelo: una piccola taverna situata nella parte basse della città verso la seconda uscita. Era molto frequentata ma la sera vi erano poche persone. Il campanello suona una volta che la porta é stata aperta, il barista guarda chi é appena entrato, facendo una faccia scocciata. «Diluuc! Amico mio come stai?» Urla Venti fiondandosi al bancone. Aether avanza per avvicinarsi anche lui al bancone, Xiao, invece, rimane fermo dov'é. Aether se ne accorse, e si voltò verso il corvino che non faceva nessuna mossa. «Xiao? Tutto bene?» Chiese preoccupato il biondo. Xiao scuote la testa, concentrandosi sulla figura del ragazzo davanti a lui. «É così che i mortali si divertono?» Chiese con tono di disprezzo, osservando le persone ormai ubriache sdraiate sui tavoli della taverna parlando tra loro o dormendo lasciati all'alcool. Aether si guarda intorno, imbarazzato per la situazione. «La gente di Mondstat, ama molto il vino... e molto spesso esagera ecco.» Disse piano Aether abbassando lo sguardo. A Xiao non piaceva ciò che vedeva, ma la sola vista del biondo dispiaciuto per la sua reazione non lo gradiva. «Se questa bevanda che voi chiamate alcool rende così, perché non é stata bandita?» Chiese confuso Xiao. «Non é nociva, almeno non in quantità enormi, si entra in uno stato di ubriachezza quando si esagera un po' di conseguenza non si é padroni del proprio corpo.» Spiegò semplicemente Aether. Xiao annuisce: «Posso provare?» Chiese curioso. Aether é colpito, annuendo di continuo sorridendogli.
Lo prese per mano e lo trascinò al bancone facendolo accomodare al suo fianco. Al bancone Venti parlava al barista, che non lo degnava di alcuna attenzione, mentre il povero uomo preparava il cocktail al bicolore: «Ecco il tuo cocktail, per favore stai zitto ora!» Esclama esasperato Diluc. Venti piagnucola fingendo: «Suvvia Diluc, a chi non piace parlare con me?» Chiese malizioso Venti guardandolo. «Di certo non a me» Controbatto il barista portando la sua attenzione su Aether e Xiao. «Come posso servirvi?» Chiese mentre cominciò a lucidare un bicchiere da birra. «Un calice di vino ai denti di leone, grazie.» Parlò Aether. «Ragazzino, mi sembri un po' piccolo per bere, sei sicuro di avere l'età giusta?» Chiese il barista. «Non é per me, é per lui.» Disse Aether indicando l'adepto al suo fianco. Diluc si scusa per l'inconveniente cominciando a preparare l'ordine. «Devo andare nel magazzino a prendere una nuova bottiglia torno subito.» Li avverte l'uomo. Aether annuisce. «Perché non andiamo a sederci a uno dei tavoli lí in fondo?» Chiese Vento con in mano il suo cocktail. Xiao annuisce, e i tre si avviarono verso uno dei tavoli liberi.
Venti e Xiao ne trovarono uno in una piccola stanzetta privata e lo occuparono, aspettando che il biondo venisse da loro. Mentre attraversava il centro della taverna Aether andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno. «Mi scusi! Non era mia intenzione..» Disse dispiaciuto il viaggiatore chinandosi. «Ragazzino fa più attenzione, non sai chi sono io!» Esclama infuriato l'uomo palesemente ubriaco fradicio. Era un uomo alto, con una massa muscolare molto maggiore di quella di Aether, pelato, con tatuaggi dispersi sulle braccia muscolose. Uno sguardo accattivante, tipico dei teppisti, che non portava mai a nulla di buono. Aether fa per rispondere ma l'uomo lo afferra per il mento, sollevandolo un poco obbligandolo a state sulle pente dei piedi. «Ma guardati, sembri una ragazzina, ma sei frocio? Ti vesti con vestiti corti e ai i capelli lunghi, ma non ti vergogni?» Lo insulta l'uomo. Aether rimane fermo dov'é, sotto lo sguardo scazzato dell'aggressore. Nel Locale nessuno fiatava, tutti osservavano la scena muti. Il biondo non reagiva, non avrebbe avuto senso. Reagire per poi essere cacciati da un locale? Oppure reagire solo per compiacere l'uomo? «Fai l'uomo cazzo! Reagisci, non comportarti come un frocio!» Urla l'uomo mollando la presa dalla sua faccia e guardandolo più arrabbiato di prima. Aether mantiene la stessa espressione, un: espressione indifferente, apatica. La testa di Aether ruota di 45 gradi, l'uomo gli aveva tirato un forte schiaffo facendogli un brutto segno rosso sulla guancia. Aether era al limite, andava bene finché erano insulti verbali, ma non violenze fisiche. Lo guarda infuriato, tirandogli un calcio in mezzo alle palle. L'aggressore si ripiega su se stesso: «B-BASTARDO!» Geme dolorante. «Ragazzi bloccatelo!» Urla ai suoi compagni. Cinque persone, di corporatura minore rispetto all'uomo gli bloccarono gambe e braccia e gli tapparono la bocca. L'uomo ride compiaciuto. Aether si dimena, in cerca di aiuto. Contro sei persone non avrebbe potuto fare nulla. Le persone attorno a lui rimangono ferme, impaurite. Nessuno osa fare una mossa, troppo impauriti di cadere nella stessa fine del biondo. L'uomo sorrise vincente, Aether morde la mano di uno dei suoi scagnozzi liberandosi la bocca: «Da solo non riuscivi a bloccarmi eh? I tuoi scagnozzi sono venuti addirittura in tuo soccorso, che capo debole.» Lo sfotte Aether, la situazione era brutta, quindi vale dirgli le cose in faccia. «IO NON HO BISOGNO DEI MIEI SOTTOPOSTI PER EGUAGLIARE LA MIA FIGURA POTENTE!?» Urla fuoribondo l'uomo.

•[Under the stars]•XiaoTherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora