La malattia del lupo

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La malattia del lupo


Theo se ne stava rannicchiato nei sedili dietro del pick-up, ripensando a ciò che aveva fatto: non doveva chiamarlo, è stato solo uno sbaglio.

Quando era ripartito per allontanarsi dal branco, aveva addirittura cambiato numero per evitare che Liam potesse contattarlo, ma il suo errore fu di non aver cancellato quello del beta. Perché non voleva perderlo, voleva sapere di avere ancora qualcosa del beta con sé.

Compose velocemente un altro numero, portandosi il cellulare all'orecchio. Aveva bisogno di parlarne con qualcuno, non riusciva più a portare quel peso enorme nel petto.

-Pronto? Theo? Che succede? È notte fonda...- rispose una voce impastata dal sonno. Probabilmente stava dormendo fino ad un attimo fa.

Theo fece un grande sospiro e parlò: -Scott... ho sentito la sua voce, l'ho chiamato. Ma credimi, non ho cominciato io questa cosa, ieri- venne interrotto dall'alfa.

-Lo so Theo, Derek e Stiles mi hanno raccontato tutto. Prima o poi doveva succedere.-

-Io voglio davvero andare in fondo alla questione, ma il tempo stringe ed anziché cercare una tribù morta, potrei stare con il branco... con Liam.-

Fu il turno di Scott ad emettere un grosso sospiro. -Ne abbiamo già parlato tante volte... Con quello che ti sta succendo, potresti mettere in pericolo chi sta attorno.-

-Ma continuo a prendere regolarmente le pastiglie di Deaton!-

-Theo, io non credo che...-

-Scott. Ti prego. Io non ce la faccio più...-

Dall'altra parte del cellulare ci fu del silenzio.

-Theo...-


Liam non riuscì a chiudere occhio quella notte, forse si era addormentato un'ora verso al suonare della sveglia. Continuava a ripensare a quella chiamata inaspettata e non era sicuro fosse Theo, ma doveva per forza essere lui! Quella bastarda di una chimera aveva pure cambiato numero per non farsi rintracciare, ma ora ce lo aveva in pugno. Avrebbe scoperto dove si nascondeva e sarebbe andato a prenderlo a pugni sul naso, così imparava a mollare di nuovo il branco!

Avrebbe voluto fare tante cose, tra cui alzarsi da quel letto ed andare a scuola, ma sentiva il suo corpo pesantissimo, gli costava fatica alzare anche solo un dito ed i muscoli gli dolevano tutti.

Sentì bussare alla porta e sua madre fece in fretta capolino nella stanza, con una cesta vuota tra le braccia.

-Liam! È tardissimo ed hai scuola, dovresti muoverti!- disse la madre con tono esasperato, mentre buttava i vestiti sporchi del figlio dentro alla cesta.

Liam provò ad aprire bocca, ma non gli uscì nessun suono. Al secondo tentativo si schiarì la gola ed uscì fuori un suono rauco, probabilmente proveniente dall'oltretomba.

-Mamma... mi fa male tutto. Non sono sicuro di stare bene...-

-Oh, non dire scemenze, sei un lupo mannaro, vedi di sbrigarti.- appena finì di dire questa frase, il suo istinto materno prese comunque il sopravvento e si avvicinò al figlio, mettendogli una mano sulla fronte.

Non passarono nemmeno due secondi, che la madre fu costretta a ritirare la mano: la fronte del beta scottava talmente tanto da farle male!

-Liam, ascoltami, sei un po' caldo effettivamente, ma non credo sia nulla di grave. Per sicurezza vado a prenderti comunque del ghiaccio, tu invece rimani qui a letto.-

Effimero | ThiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora