Fragile

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Anche per oggi tutte le lezioni erano finite, finalmente poteva ritornare al dormitorio per riposare.

Ogni energia del suo corpo, la usava per quella maledetta scuola. Forse anche un po' troppa energia! O forse erano troppe le regole di Quantico. Si sa, lui non è mai stato bravo a seguirle tutte.

Ogni tanto gli giungevano notizie nuove da Beacon Hills, da Scott e dagli altri suoi amici e da Lydia. Lydia invece come la poteva definire?

Quando l'aveva baciata, quando si erano baciati, è parso tutto come se fosse un sogno: ha dovuto contarsi le dita per crederci davvero.

È stato fantastico, tutto di lei è stato fantastico, almeno le prime quattro volte. Poi... era come se una volta ricevuto ciò che desiderava, non sapeva più che farci. Lydia non era un capriccio, ma forse un desiderio avuto per troppo tempo, che poi una volta realizzato, è svanito tutto. Tanto da lasciarla a tratti in disparte.
Entrambi sapevano, ma nessuno parlava.

-Hey Stilinski, stasera vieni con noi in centro?- era Joshua, un suo compagno con cui aveva stretto sin da subito un bel legame. Era biondo, con un taglio di capelli rasi alla nuca e sulla parte destra della testa, mentre sulla sinistra gli cadeva  un ciuffo dall'aspetto setoso, che gli copriva sempre l'occhio; era alto, molto alto, circa 1.90, con un fisico slanciato e sottile.

Di fianco a lui c'erano una ragazza formosa dai capelli rosa, Layla; e un altro ragazzo molto timido, con in volto ancora i segni dell'acne adolescenziale, Benjamin.

-Ciao ragazzi, volentieri, sto impazzendo! Non facciamo altro che studiare e risolvere crimini già risolti, ho bisogno di staccare. Da me alle 21?- purtroppo anche quando era stanco, non poteva fare a meno di parlare.

-Non dovresti lamentarti tanto Stiles, sei il primo in tutti i corsi. Non è giusto...- disse Layla gonfiando in modo tenero le guance.

Il castano non resistette, si avvicinò alla ragazza e con un sorriso dolce in volto, le sgonfiò le guance con le proprie mani.

-È comunque molto stancante essere il primo!- rispose scherzando.

Quando aveva messo piede per la prima volta lì a Quantico, loro quattro furono leprime persone a cui si avvicinò. Sin da subito furono per lui un punto di riferimento, un porto sicuro per i drammi della sua vita normalissima che stava vivendo lì. E Layla, quella dolce ragazza dai capelli color gomma da masticare, sentiva in lei una sorellina.

Stiles si allontanò un po', in modo da averli tutt'e tre nel proprio campo visivo.

-Allora, da me alle 21?-

-Guarderemo ancora Star Wars?- chiede Benjamin con tono timido e sguardo basso.

-Certamente Ben mio! Ci faremo una lunga maratona, ma non stasera, sono stanco morto.-

Il ragazzo timido, fece solo un cenno con il capo, a mo' di risposta.

-D'accordo Stilinski, da te alle 21. Puntuali tutti.- e sorridendo, Joshua, fu il primo a "rompere le righe" e andare per la propria strada.

Il resto del gruppetto si salutò affettuosamente e ognuno finalmente poté tornare alla propria abitazione, con le poche energie che rimanevano.

Stiles era felice lì, faceva la vita che non aveva mai potuto fare. Lì il soprannaturale non lo poteva raggiungere.

Il dormitorio non distava tanto, più o meno dieci minuti a piedi e poteva prendersela con calma, ma la stanchezza lo rendeva ancora più iperattivo. Quindi a passo svelto, si stava dirigendo alla struttura, bramando il momento un cui si sarebbe letteralmente buttato sul letto.

Entrò dentro alla struttura, salutò le molteplici persone che conosceva lì, prese l'ascensore, salì al quarto piano, uscì dall'ascensore, arrivò davanti alla porta indicata col numero 336 e si fermò. Era davvero pronto a rimanere da solo? Ma che altro avrebbe potuto fare? Di sicuro sarebbe dovuto entrare.
Inserì la chiave nella toppa e la girò, pronto a sentirsi il mondo addosso, a schiacciarlo ed a lasciarlo senza aria nei polmoni. Oh, aveva perso il conto di quanti attacchi di panico gli erano venuti, lì dentro, quando non c'era nessuno oltre a lui.

Effimero | ThiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora