Le persone al mattino

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-Perché Theo?-

La chimera alzò una mano e fece crescere gli artigli. Lentamente, appoggiò l'artiglio dell'indice sulla guancia del beta, tracciando un percorso invisibile.

-Perché potrei farti del male in qualsiasi momento e non me lo perdonerei mai.-

Liam si prese una piccola pausa, come incantato dal freddo artiglio che gli stava percorrendo la pelle e sussurrò: -Tu non mi faresti mai del male.-

Theo, come a voler sfidare quello che aveva appena detto il beta, fece un po' più di pressione con l'artiglio, fino a graffiargli superficialmente la guancia.

-Non puoi esserne sicuro.-

-Guarirò allora.- affermò mentre i loro visi erano ancora tanto vicini da sentire l'alito l'uno dell'altro.

Theo fissava incantato la sua pelle mentre si stava già rimarginando, pensando a quanto in realtà Liam sia forte, realizzando quanto tutti tendano a sottovalutarlo. Poi spostò lo sguardo nei suoi occhi così azzurri e pensò che fossero gli occhi più belli del mondo. Pensò che fossero il riflesso di tutto ciò che di bello esista. Forse anche lui specchiandosi in quegli occhi, poteva essere bello almeno la metà di quell'uragano fatto a persona.

Era troppo bello per rischiare di trascinarlo nei suoi problemi, nel disastro che era la sua vita.

Con un movimento brusco, la chimera si rimise seduta, facendo cadere Liam nel buco tra i sedili posteriori e quelli anteriori.

-Hey, mi hai fatto male! Ho sbattuto il ginocchio!- disse il beta nel frattempo risistemandosi sui sedili.

-Ti passerà. Allora, dov'è la colazione? Che fine ha fatto tutta la fame che avevi?- Theo sperò veramente tanto che questo fosse sufficiente a farlo distrarre dalla discussione di poco fa.

-Oh, giusto, la colazione!- Il viso di Liam si illuminò pensando al delizioso cibo che aveva portato con sé. -Dammi solo un attimo...- Si guardava attorno in cerca del sacchetto: ricordava di avercelo in mano prima di arrampicarsi sul pick-up, ma poi nella confusione non ricordava dove lo avesse appoggiato.

Dopo un po' nel girarsi attorno, guardò anche verso i suoi piedi e trovò il sacchetto sotto al suo piede destro. Si chinò per raccoglierlo e con una risatina che esprimeva disagio, lo tirò su.

-Mi dispiace... però saranno comunque mangiabili, no?-

Entrambi portarono lo sguardo sui panini e non avevano un bellissimo aspetto: erano assottigliati e dalla pellicola che li avvolgeva si vedeva il ripieno fuoriuscito.

Con tono sconsolato Liam disse: -Li rimetto subito nello zaino, a casa li butterò.-

Ma Liam non fece nemmeno in tempo a farsi scivolare davanti lo zaino dalle spalle, che Theo gli aveva afferrato subito il sacchetto, stringendo contemporaneamente anche la sua mano.

-No! Andranno più che bene, ci sarà solo da sporcarsi un po' le mani.- Non avrebbe mai permesso che un gesto così gentile di Liam rivolto verso lui, l'essere più infido, andasse sprecato.

La mano della chimera era ancora lì e Liam ne era perfettamente cosciente, soprattutto mentre ne fissava l'unione con la sua. E Theo invece lo realizzò quando seguì lo sguardo del più piccolo, ritirando di scatto la mano, come se si fosse scottato.

-Ho dei tovaglioli- disse cominciando a tirarli fuori dallo zaino. -Ed anche delle tazze- tirò fuori anche quelle -Il tè- ravanò ancora e tirò fuori il thermos. -In realtà avrei anche una coperta, ma non credo ci serva.-

-Oh... wow.- Theo era decisamente rimasto stupito da quanto il beta si fosse organizzato per una semplice colazione non programmata. E l'aveva fatto per lui.

Effimero | ThiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora