Capitolo 3

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POV BYEOL

Le giornate a scuola sembravano non terminare mai, il fatto che io avessi tutti i giorni le ripetizioni di letteratura europea non aiutava affatto.

In effetti oggi era il primo giorno, però perchè non portarsi avanti con il lavoro? Ero convinta che mi sarei dovuta lamentare dopo, quindi mi sembrava più intelligente cominciare ora, sicuramente dopo l'avrei fatto di nuovo, ma in quel caso avevo il materiale per il lamento.

Ero così assorta nei miei pensieri da non essermi resa conto di essere in ritardo di ben un quarto d'ora, favoloso, questo si che voleva dire iniziare con il piede giusto.

Mi avviai con calma verso la biblioteca, non aveva senso che io corressi, punto primo perchè ormai ero in ritardo ora cinque minuti avanti o cinque minuti dietro non avrebbero di certo cambiato la situazione e poi, che era il motivo fondamentale, io non correvo mai.

Quando aprì la porta della biblioteca il silenzio regnava sovrano, riuscì a percepire l'odore dei libri più vecchi mixato a quello dell'umidità, vagai con lo sguardo in giro alla ricerca di casper, ero convinta che con tutto quel legno scuro il suo candore tipo biancaneve dovesse spiccare subito all'occhio, ma per quanto mi sforzassi di cercarlo non riuscivo a trovarlo, possibile che se ne fosse andato? Era una cosa proprio da lui.

<< Sei in ritardo.>>

Per poco non mi venne un infarto, Sunghoon era dietro di me, aveva abbassato la voce di un bel po', immagino per non creare disturbo agli altri, ma quello che aveva percepito il mio orecchio in quel momento era solo la sua deep voice e vi posso assicurare che fosse molto bassa.

Mi ricomposi e mi voltai verso di lui.

<< Dovrei chiederti scusa e dirti che non ricapiterà più, ma lo sai non mi piace mentire.>>

Vidi casper aggrottare le sopracciglia.

<< Vorrei dirti che questi pomeriggi saranno piacevoli e che sicuramente sarai veloce ad apprendere, ma lo sai non mi piace mentire.>>

Uno ad uno, palla al centro.

<< Iniziamo questa tortura, stiamo solo perdendo tempo.>>

Mi avviai verso una scrivania libera, era situata in un posto più riservato, l'avevo scelta apposta perchè così se avessi dovuto commettere un omicidio avevo meno possibilità di essere notata.

<< Hai portato il libro e un quaderno?>>

Mi aveva presa per una deficiente per caso?

<< No, in realtà sono qui perchè faccio parte del tuo fanclub e faccio schifo in letteratura europea solo per poter arrivare a te.>>

Dalla sua faccia confusa dedussi che non aveva percepito la battuta, certo che se io avevo bisogno di un tutor per letteratura lui ne aveva bisogno di uno che gli spiegasse le battute.

<< Stavo scherzando.>>

Mi sentivo in dovere di avvisarlo, non avrei mai voluto che avesse un principio d'infarto davanti a me.

<< L'avevo capito, nessuno può fare così schifo in letteratura, anche se lo facesse apposta.>>

Alzai gli occhi al cielo, anche se in quel momento avrei volentieri alzato una sedia contro la sua faccia, in certi casi mi rendevo conto da sola di essere abbastanza violenta.

<< Iniziamo prima che io commetta una strage oggi.>>

Lo vidi e capì che stava per correggermi di nuovo.

Paralyzed|| SunghoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora