Undicesimo capitolo

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Adele's Pov

Ci sono emozioni che ti divorano, quelle forti e potenti che ti ritrovi a bramare in quei momenti che invece non sanno di nulla, sciapi e asciutti.
Io e la mia famiglia eravamo partiti per la settimana bianca. All'improvviso mi sono trovata in mezzo a un mucchio di neve e ad altrettanti alberi coperti di neve.
Avevamo affittato una casa a Francoforte, per una settimana intera di vacanza. Mio fratello Edoardo si dimenava a lanciare palle di neve a mia sorella che sbraitava contro di lui perché era ancora troppo bassa per arrivare alla sua altezza, voleva fargliela pagare mentre io avvolta nel mio lungo cappotto bianco mi immergevo in quell'unico raggio di sole che avrebbe dovuto riscaldarmi un po'.
Entrai nell'appartamento, uno dalle mura color mogano, vidi un camino acceso alla mia destra e mi ci precipitai davanti. Mi tolsi guanti, sciarpa e cappotto.
Io e l'inverno non andavamo d'accordo neanche un po'.

"Accidenti! Il freddo mi entra dentro le ossa"

La famiglia di Leila aveva affittato la casa di fronte a noi e senza volerlo ci eravamo ritrovati ad organizzare una cena assieme, con mia madre che insisteva per mangiare pesce fresco e il padre di Leila che con il suo barbecue di salsicce non ne voleva sapere niente.
Mi diressi al primo piano e quello che potei immediatamente notare fu il corridoio tappezzato di reliquie, dai quadri preziosi ai vasi dell'epoca barocca. Alcune tele erano un falso come ovviamente l'ultima cena di Cristo e questo lo si avrebbe potuto capire dalle crepe lungo il quadro che lasciavano scoperto sotto un colore diverso.

- Cosa fai?- disse Leila

"Mi è quasi preso un colpo... da dove è sbucata"

- Stavo andando in camera mia, vuoi venire?-

- Si andiamo tanto di sotto si discute solo di cibo...-

Presi la chiave che mi aveva dato la mamma e aprii la serratura che dava suon di ferraglia ad ogni giro della serratura. La stanza era davvero grande, aveva le pareti nocciola e un balcone che dava sul lago. C'era un letto singolo e sopra una mensola piena di libri. Di fronte l'armadio e persino uno specchio attaccato.

- È più bella la tua della mia- disse Leila

-Puoi venire a dormire da me qualche sera- risposi

- Grazie ma preferisco il mio polveroso letto al tuo pavimento di legno- ridette

-Mio padre voleva a tutti i costi fare questa vacanza a Francoforte in mezzo ai monti e ci siamo accontentati dell'ultima casa rimasta mezza sgangherata...mi sembra sia diventato un patito delle montagne innevate ora- si lamentò

-Almeno qui ci sarà un po'di tranquillità... per me sarà come prendermi una pausa dal mondo- esultai

Mi sentivo stranamente più felice del solito e probabilmente questa settimana bianca mi stava facendo realmente bene

- Ah ma non saremo soli... dall'altra parte della strada c'è Anthony-

- È uno scherzo vero?-

- Si hahahaha-

- Diversamente non avrei retto...- risposi

- È uno scherzoooo- disse Leila

-Si ho capito - dissi

-No, non hai capito... è uno scherzo il fatto che Anthony non ci sia-

- Insomma c'è o non c'è?-

-Si c'è...-

"C'è voluta tutta la giornata per farglielo dire"

- La settimana bianca si è trasformata in nera-

- Daii... sarà divertente tutti insieme-

-La tua idea di divertente è discutibile, se permetti-

- Va bene...ora dovrei raggiungere i miei, stiamo per cenare. Stasera ti aspetto sul lago, non fare troppo tardi e porta i pattini... - disse Leila gioiendo come una bambina e sbattendo la porta dietro di sé.

Francoforte mi dava, ogni volta che venivo, pensieri gioiosi. Sarà stata l'atmosfera, saranno i boschi, sarà il fatto che posso nascondermi dietro qualche albero e nessuno (tranne Leila) mi avrebbe trovato, ma qui sentivo che c'era qualcosa che mi faceva sentire in pace con me stessa. Un'ora dopo mi svegliai con la bocca aperta e con ancora le scarpe addosso. Andai in bagno e aprii l'interruttore dell'acqua calda. Nell'attesa che l'acqua bollente sarebbe scesa mi tolsi i vestiti del viaggio di dosso. Un flusso accogliente e caloroso scendeva sulla mia pelle e dalla doccia si poteva osservare il cortile di sotto, attraverso una piccola finestra posta di fianco.
Vidi che Leila era già di sotto con ovviamente Edoardo e mia sorella che facevano combriccola.
Ero totalmente immersa nell'acqua calda che tutti i miei pensieri scivolavano velocemente per terra e si dissolvevano.

Delle pietrine colpirono la finestra, finii di sciaquarmi e misi velocemente l'accappatoio.
Qualcuno stava lanciano dei sassolini sul vetro della mia finestra. Mi affacciai e vidi Leila che stava accovacciata per terra e raccogliere la neve con mia sorella stava stesa sul prato insieme ad Edo.

"Deve essere stato quel coglione di Anthony...tra cinque minuti mi sente"

Mi vestii velocemente, misi i mie anfibi e il cappotto. Indossai il cappotto e asciugai i capelli umidi. Scesi al piano di sotto e salutai i genitori di Leila che avevano miracolosamente deciso di mangiare a casa nostra e rinunciare al barbecue.

- Tesoro dove sei stata, siediti a mangiare qualcosa...-

-Ora no, vengo tra poco-

- Ma non hai mangiato nulla!-

-Ora ho da fare, vengo dopo-

Mentre raggiungevo la porta mia madre mi tartassava di domande ma appena stava per farmene un'altra riuscii ad uscire in cortile. Vidi Leila che era intenta a creare una specie di pupazzo.

- Ehi Adele hai portato i pattini?-

- Come sono incazzata ora, li rompo in testa a qualcuno i pattini, meglio non portarseli dietro...-

-Ma che è successo...-

-Sai dov'è quel cretino di Anthony?-

- Mi sembra che sia a casa sua, perché?-

- Impossibile, ne sei sicura?-

-Si ma perché?-

-Prima mi stavo lavando al piano di sopra e di fronte alla cabina doccia c'è una piccola finestra. Qualcuno stava lanciando dei sassi e se scopro chi è...guarda sono già incazzata che abbia spiato mentre mi lavavo...i sassi sono un aggravante-

-Ma forse sarà stato tuo fratello Edo-

-Prima di scendere mi sono affacciata ma mio fratello stava con mia sorella...non è stato lui-

- Ma forse...-

Leila non finì la frase ma improvvisamente diresse lo sguardo dietro di me e spalancò la bocca prima che potessi girarmi qualcuno parlò.

-Sono stato io...-

- Cavoli...- disse Leila

Mi girai e capii

- Aron?-

- Non mi dire che non mi riconosci. È vero, forse in tutti questi strati di vestiti sembro un imbalsamato -

-Non sei felice di vedermi?- mi chiese mentre rimasi senza parole

-Ma ora tu che ci fai qui?- risposi con tono scocciato quasi come una lamentela

- Sono venuto per spiarti mentre fai la doccia-

Raccolsi dei sassi per terra e corsi verso di lui davvero infuriata

-No Adele aspetta, dai fammi parlare...- mi supplicava mentre io lo rincorrevo e gli lanciavo i sassi man mano

- Volevo solo farti una sorpresa... ovviamente non sei felice di vedermi ma comunque si vedevano solo i tuoi capelli lunghi- disse

-Giura!- lo minacciai

-Giuro...- disse

-Ma che ci fate tutti qui, prima Anthony e poi tu...ora a tutti piace Francoforte, la neve e le montagne... lasciatemi da sola-


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