Quinto capitolo

158 14 11
                                    

Adele's Pov

Finalmente era arrivato il venerdì, il mio giorno preferito della settimana. Il venerdì aveva il dolce gusto del riposo, delle uscite, delle serie TV sul divano. Era quel giorno che segnava la fine di una settimana e l'inizio delle feste, quel giorno che era l'ultimo per fare lezione, quel giorno che aspettava il sabato ed era persino più bello di esso. Il venerdì sapeva di divertimento.
Erano le sei del mattino, di solito non mi alzavo mai di mia spontanea volontà a quell'ora ma era arrivata la nonna e lei si svegliava sempre presto per bere la sua spremuta d'arancia. La nostra colazione insieme era qualcosa che non poteva essere saltato. Qualcosa di familiare e magico.
- Guarda qui chi si è svegliata presto- disse mio fratello Edo
- Già. Buongiorno anche a te- risposi strofinandomi la faccia mentre voracemente mangiavo un pancake che mamma aveva preparato
- Vado a lavoro a dopo. Adele attenta a tua sorella- mi avvisò mia madre
"Faccio la babysitter ma non mi pagano"
- E la nonna dovè?-
- Te la sei mangiata stanotte- rispose mia sorella Emma
- Molto divertente marmocchia- dissi annoiata
- È seduta fuori in giardino- disse Edo
Andai vicino alla finestra e vidi la nonna che era seduta sulla panca in giardino. Osservava la città immersa nel traffico. Presi lo spremiagrumi e ne preparai un bicchiere con un pizzico di cannella e un cucchiaino di miele. Indossai la giacca al volo, con ancora il pancake tra i denti e mi diressi fuori.
- Buongiorno ragazza- disse mia nonna stringendomi una guancia fino a farla diventare rossastra
- Ehi nonna non sono più una bambina- risposi divertita mentre mi liberavo dalla sua stretta presa
- Resti sempre la mia piccola Adele-
- Questa è per te, arancia con miele, ci ho messo anche la cannella- gliela porsi tra le mani
- Posso farti una domanda?- chiesi
- Puoi farmene solo mezza- rispose
"Ora ho capito da chi ho preso il sarcasmo"
- Come mai sei tornata dal Messico?-
- Sei proprio una ragazza curiosa ...allora perché quando ti trovi in un posto nuovo vuoi sapere tutto di quel posto, delle persone che ci abitano, delle loro usanze. È stato emozionante mangiare fagioli insieme ai messicani...- ridette
- ...ma ad un certo punto e alla mia età soprattutto scopri che ti manca qualcosa, qualcosa come svegliarsi la mattina e vedere tua nipote che ti porta la spremuta d'arancia- disse guardandomi negli occhi e sorridendo mentre beveva.
- Dopo tutti questi viaggi sei tornata per la mia spremuta...sono davvero onorata- la presi in giro
- Ora penso tu debba andare...-
- Andare per cosa?-
- Non hai la scuola alle otto e mezza?- disse indicando l'orologio che adornava il polso massiccio
"Diamine"
Guardai l'orologio ed erano le otto in punto. Avevo capito che anche se mi svegliavo alle sei, il karma voleva che io facessi tardi. Salutai la nonna e le dissi che sarei venuta per pranzo. Presi lo zaino e chiamai Emma mentre mi accorsi che era già fuori la porta ed era lei che stava aspettando me. Questa volta Leila non sarebbe venuta con noi a piedi dato che aveva preso l'autobus. Così misi le scarpe e mi affrettai ad arrivare a scuola. Quella volta per strada le persone erano talmente frenetiche che stavo quasi per essere investita da una bicicletta. Mezza salvata dal fattorino dei donuts, mi ritrovai nel cortile della scuola e fortunatamente il corso di latino alla prima ora non era ancora iniziato. Raggiunsi Alex, Stefany ed Anthony nell'atrio, dove di solito noi alunni aspettavamo che i professori si facessero vivi.
- Ehi Adele come va?-  chiese Stefany col suo fare esuberante.
- Tutto nella norma grazie-
- Senti un po'...- iniziò a masticare la sua gomma velocemente mentre notai che stamattina il suo rossetto era più rosso del solito
" Sicuro vuole chiedermi qualcosa..."
Iniziò a girarsi nervosamente la sua ciocca di capelli biondi intorno al dito minuto mentre pensava a come dirmelo qualunque cosa volesse dirmi.
- Alla prima ora hai il corso di latino giusto?-
- Così pare...- risposi
"Ho già capito dove vuole andare a parare"
Mi ricordai che mentre raggiungevo gli altri nell'atrio non avevo visto dove si fosse dileguata mia sorella Emma ed ora la cercavo nervosamente con lo sguardo in giro per i corridoi mentre Stefany mi importunava.
- Sei seduta vicino ad Aron vero?-
- Si...si- annuii ma in realtà ero troppo distratta dalla ricerca di Emma per capire cosa stesse dicendo
- Sai che tipo di ragazze gli piacciono? - chiese Stefany
- Penso gli piaccia chiunque sia di sesso femminile non datato di cervello autonomo-
- Eh? Ma mi stai ascoltando Adele?- chiese ma in verità non la stavo neanche più ascoltando
Finalmente vidi spuntare mia sorella. Stava parlando con qualcuno a cui mostrava la locandina che aveva in mano. Con fare imbarazzato si passava i capelli dietro l'orecchio. Il pilastro del muro copriva interamente la persona a cui si stava rivolgendo ma da come teneva alzato lo sguardo era qualcuno più grande di lei e a giudicare da come arrossiva era di sesso maschile. Mi spostai davanti a Stefany per riuscire a vedere meglio chi fosse ma lei nel frattempo continuava a farmi domande a cui io continuavo a non rispondere. Suonò la campanella e tutti gli altri cominciarono a fluire nelle aule lasciandomi libera visuale verso Emma.
- Aron!- esclamai
- Si ti sto parlando di Aron ma sembrava che prima non l'avessi capito- disse Stefany
- No Aron sta parlando con mia sorella Emma- ribattei
- Oddio devo sistemarmi il trucco-
- Chissenefrega del trucco, vado a vedere cosa succede...- ribattei
Mi precipitai dall'altro lato del corridoio. Cosa stava dicendo Aron a mia sorella e perché stavano parlando mi preoccupava. Sapevo solo che non mi fidavo di lui.
- Emma vai subito in classe tua e tu...- puntai gli occhi verso lui
- ...che vuoi da mia sorella?- chiesi insospettita
- E buongiorno anche a te Adelaide- disse Aron mentre si portava una mela alla bocca dandogli un morso
- Adele lasciami il braccio...non sono una bambina- piagnucolò Emma
- Fila in classe!- dissi mentre lei si liberava il braccio
- E tu che cosa stavi dicendo a mia sorella?- chiesi ad Aron
- Non mi stava dicendo niente... gli stavo solo dando l'invito per il ballo della scuola- rispose Emma contrariata.
- È forte tua sorella. È più furba di te.-
- Tu devi stare lontano lei chiaro?...- lo minacciai
- Tranquilla ancora non li mangio gli esseri umani-
- Tutto queste paranoie per un biglietto- esclamò Emma
- Beh...ora gliel'hai dato...vai in quella maledetta aula o dico alla mamma che hai fatto filone- dissi incrociando le braccia verso di lei e imponendomi.
Emma con faccia stupita si girò infastidita e raggiunse i suoi amici come chissà quale assurdità stessi dicendo.
- Ci vediamo in classe piccolina- disse Aron voltandomi le spalle
- Non chiamarmi piccolina!- esclamai

* Indivinate un po' di chi sarà il pov nel prossimo capitolo? Grazie sempre per la lettura. Alla prossima*

SnowcareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora