Quattordicesimo capitolo

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Adele'Pov

Oggi al ritorno da scuola mi era parso di vedere un angelo. Il tempo era piovoso, non riuscivo a mettere bene a fuoco la vista sul cielo ma ero quasi sicura che qualcosa era sfrecciato al di sopra delle nuvole, lasciando una folata di vento. Tornai a casa zuppa d'acqua fin dentro le scarpe.
Prima di entrare in casa, le tolsi e le riposi in giardino. Mi precipitai alla scrivania e afferrai un foglio dalla pila. 

Presi anche la matita riposta nel portapenne, a forma di orso Yoghi.

Iniziai a disegnare due ali blu con delle sfumature nere, non erano ali di un uccello e neanche di un aereo.

A me erano sembrate delle ali che appartenevano a una corporatura umana. Le colorai e poi mi misi a fissare il foglio, per rivivere la visione sotto la pioggia.

"Mannaggia ma che ti prende Adele...non puoi credere di aver visto un angelo"

Accartocciai il foglio e lo gettai di rovescio, nel cestino alla mie spalle

<< E tu cosa vuoi per cena lunatica? >>

Mia sorella entrò nella stanza senza bussare

<< Ma nessuno mai ti ha detto che sei fastidiosa? >>

<< No, io sono simpatica e divertente >>

<< Se...se...>>

<< Cosa fai... giù le mani>>

Mia sorella provò a prendere il foglio che avevo gettato nel cestino ma lo riposi velocemente dentro un libro a caso.

<< Daiii...voglio vedere...che cos'è? Per caso hai disegnato il tuo ragazzo? >>
rispose mia sorella con un sorrisetto sornione e la voce divertita.

Improvvisamente mi prese il foglio dalle mani e con la stessa frenesia lo aprí.

<< Ragazzina presuntuosa e arrogante, dammi subito quel foglio! Sfacciata che non sei altro...>>

<< Ora ti metti a disegnare gli uccelli blu, nah pensavo che ci fosse qualcosa di davvero divertente... >>

<< E dammi sto cavolo di foglio e vai a impicciarti di qualcun'altro>> glielo strappai letteralmente dalle mani

<< Che esagerata...guarda l'hai rotto>>

Mia sorella uscí chiudendo di sbotto la porta, mentre io rimasi ancora una volta a fissare l'immagine sul foglio mezzo rotto.

Catturava non solo il mio sguardo ma anche l'anima. Eppure mi sembrava di aver visto proprio delle ali di un angelo, maestose e possenti, blu come il mare e nere come la notte.

<< Adele è pronto, vieni a mangiare >>

Mia madre urlò dalla cucina per farsi sentire e ci riuscí alla grande

<< Ora vengo >> risposi con altrettanto tono

Mentre cenavamo, mio fratello era appena ritornato dalla palestra e anche lui era fradicio di acqua. 

Come lo ero io prima di farmi una doccia calda

<< Ehi tu, attento a non diventare troppo muscoloso >> lo presi in giro ridendo

<< Adele forse dovresti venire anche tu in palestra magari ti sfogli sugli esercizi invece di rompere me... >>

<< Ha...ha...ha...molto sarcastico il ragazzo >> risposi

Alex's Pov

Passeggiavo per la città con Aron, con la scusa di vedere il mercatino della città, in realtà volevo tenerlo d'occhio.

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