17°capitolo:

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"L'uomo perfetto è quello che sa stare in ogni pare del mondo senza risultare fuori posto ma sceglie di stare con lei, perché quando sta con lei la vita è più bella"

Così recita la scritta sulla parete della mia stanza, come tutti sanno Gianluca sa disegnare molto bene. Dipinse questa scritta sulla parete 2 anni fa. Forse avrei dovuto aprire gli occhi in quel momento. 

Siamo a casa ormai, lascio zaino e trolley sul pavimento poi li svuoto e metto tutto a lavare. 

Mamma e papà sono a lavoro. Idem Eleonora, Ercole è andato a vedere una partita di calcio. Approfitto delle assenze poi vado a fare una doccia. Lascio il bagno pronta, vestita e truccata. 

Gianluca è spaparanzato sul mio letto ad ascoltare la musica dal mio ipod. Appena compaio nel suo raggio visivo lo spegne. Ho la mano sul petto, non sapevo fosse qui. 

<< era mia intenzione spaventarti >> dichiara ridendo. 

<< oh che ragazzo spiritoso >> giudico facendogli la linguaccia. 

<< sono venuto a prenderti >>

<< dove mi porti? >> 

<< beh prima ti cambi poi ti porto al Pineto beach >>

<< devo mettere il costume? >>

<< no, intendevo metti una tuta. Sei così bella che impazzisco di gelosia >>

<< ed io che dovrei dire?!, dovrei mandarti in giro con un cappuccio >>

<< e va bene, andiamo a far danni, tanto sei MIA, solo MIA >>

<< ora si che ragioniamo. Dai andiamo >> sistemo la borsa a tracolla poi lo prendo per mano e me lo trascino dietro. 

Mano nella mano ci avviamo in spiaggia.

<< pensavo che possiamo informare prima i nostri amici poi la famiglia >> ammette. 

<< ottima idea >> ha ragione. 

È primavera, le temperature si stanno alzando. Adoro questo clima, né troppo caldo né troppo freddo. Pantacollant, canottierina in seta e giacca di pelle, abbinata a tronchetti con tacco. Outfit pratico e femminile, Gianluca lo adora. 

Alla Pineto Beach c'è la nostra compagnia. C'è Alessio. Forse sono stata molto frettolosa nel concludere il nostro rapporto, meritava qualche spiegazione in più ma in quel momento volevo raggiungere Gianluca. 

"Lo sai anche tu, è finita tra di noi" non aggiunsi altro e scappai via. 

<< ciao a tutti >> esordisce Gianluca con un sorriso da far invidia ai modelli degli spot della mentadent. Abbraccia tutti, lo sguardo di Alessio è sufficiente a farmi comprendere che non è all'oscuro di tutto. 

<< com'è il Venezuela? >> domanda Ernesto. 

<< una scoperta >> mi limito. 

<< Ale, ti posso parlare in privato? >>

<< certo >> accetta. 

Sento lo sguardo di Gianluca scivolarmi addosso, con la coda dell'occhio mi accorgo che ha smesso di sorridere, le sopracciglia si stringono. Oserei dire che è contrariato. 

<< scusate >> domando agli altri e mi allontano con lui. Ci andiamo a sedere sui paletti in legno che costeggiano questa spiaggia che frequentiamo spesso. 

<< stai con lui >> 

È un'affermazione questa. 

<< sì. Volevo dirtelo in privato, prima di dirlo agli altri. Mi dispiace di averti lasciato in quel modo quel giorno, meritavi molte spiegazioni mentre mi sono limitata a dirti l'ovvio. A dir la verità non meritavi di essere lasciato. Volevo scusarmi e confessarti che con te sono stata bene, che ho desiderato per tanto tempo di stare insieme a te. Ti voglio bene tanto, veramente tanto >>

Prende le mie mani tra le sue.

<< Azz, tu devi stare tranquilla. Torneremo amici come prima, sai io me la sentivo che prima o poi sarebbe successo. Tra te e lui c'è sempre stato qualcosa di immenso, qualcosa che avverte anche chi non vi conosce. È come un generatore di corrente, chi si avvicina a voi prende la scossa. Siete fatti e nati per stare insieme. Sei tu il suo grande amore >>

Sorride. 

<< tu sei tranquillo? >>

<< sto un po' così. Mi ha fatto male essere lasciato da te ma ero preparato. Siamo stati bene fino ad un certo punto ma poi tu hai cominciato a soffrire, eri in una fase d'evoluzione ti stavi rendendo conto di amarlo >>

<< già, scusa se spesso me la sono presa con te. Volevo renderti felice >>

<< lo hai fatto Azz, per un bel po'. Amici? >>

<< sempre Ale >>

Ci scambiamo un sorriso poi ci abbracciamo. Saltiamo giù dai paletti in legno e raggiungiamo gli altri. Pur essendo fuori stagione hanno preso i lettini e si sono messi comodi. Gianluca ascolta le loro conversazioni ma non fiata. Si sta lasciando andare a paranoie, si è rattristato. È sempre così. Prendo posto al suo fianco. 

<< di cosa parlate? >>  domando. 

<< pensavamo di cenare da Don Franchino >> mi informa Ernesto. 

<< perfetto >>

<< allora cosa dovevate dirci tu e Gian? >> domanda Gemma, la mia migliore amica. 

Il Ginoble senior mi lancia uno sguardo, ha perso lo slancio che aveva prima. Quasi fosse intimorito dalla conversazione che ho avuto con Alessio. 

<< quello che combinato a Madrid, a Madrid stavano per arrestarmi >>

<< Oddio mia sorella stava per essere arrestata >> ripete Ernesto spaventato. 

<< ho infranto ogni regola. Ero appena atterrata quando mi sono accorta, grazie a delle volovers, che stavano per partire per il Venezuela in anticipo sulla tabella di marcia. Le ho seguite ed ero fuori tempo massimo. Dopo aver supplicato un'addetta sono riuscita ad uscire per raggiungere la pista dove stava il loro jet privato. Avevo paura. Erano già sulle scale, nel giro di un secondo Ignazio è entrato e Piero lo stava seguendo. Io stavo a qualche passo di distanza ma vi giuro ho rischiato di non farcela e visto che dovevo correre ancora molto ho pensato di gridare. Così che Giangi potesse accorgersi di me. E mentre urlavo correvo. A quel punto i poliziotti mi hanno fermata, se non fosse tornato indietro a quest'ora sarei in prigione. Senza contare che gl'avevo urlato qualcosa che poteva farmi passare per una fan esagerata >>

<< cosa gl'hai urlato? >> domanda in automatico mia cugina. 

<< ho urlato GIANGI...TI AMO >> 

Ernesto spalanca la bocca, sconvolto. 

<< no non è vero. Mi state prendendo in giro. Non si scherza sulla cosa più bella del mondo >>

<< e chi scherza?! >> 

Gianluca sembra spento, le mie parole non sortiscono alcun effetto. È preoccupato. Così lo bacio con passione davanti a tutti, senza riserve né imbarazzo. Sorpreso ma con i riflessi pronti mi afferra con decisione e mi bacia a sua volta. Ricambiando la mia intensità. Una standing ovation ci travolge. 


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