29°capitolo:

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Toc toc. 

<< avanti >> grido alla persona al di là della porta chiusa. Mi sto specchiando, controllo i dettagli. Indosso un abitino molto semplice. È carino ma non mi convince. È una serata speciale, è il mio anniversario con Gianluca. Mi sto innervosendo. La porta si spalanca. 

<< Azz scusa ma dove sono le patatine? >>

<< ah scusa, le ho lasciate nello sgabuzzino. Troverai tutto >>

<< grazie, cos'hai? >>

<< questo vestito m'ingrassa vero? >>

<< ma sei pazza?, assolutamente no >>

<< avvicinati. Guarda che seno enorme. Sembro sul punto di esplodere. Sono un bisonte. Metto una tuta >> ringhio. 

<< oh mamma mia >> dichiara in preda alla gioia mentre mi abbraccia. 

<< ma Erni? >>

<< complimenti al mio fratellone >>

<< ma che succede? >>

<< sono un ragazzo fortunato >>

<< di che parli? >>

<< tu sei incinta, di nuovo. Che bravi siete. Io amo te e Gian ma soprattutto Ale. Sì sì sì >> inizia a ballare come un forsennato. 

<< frena, io non sono incinta >>

<< piccola, saprò riconoscere i capolavori di mio fratello >>

<< già >>

<< sei sicura di non esserlo? >>

<< non sono sicura di nulla. In effetti... >>

<< in effetti? >>

<< un ritardo c'è  ma è solamente un ritardo >>

<< un ritardo dopo essere stata con un Ginoble non è mai solamente un ritardo >>

<< beh in effetti Alessandro lo abbiamo concepito la primissima volta senza protezione >>

<< non mi stupisce >>

<< che faccio? >>

<< adesso te ne vai a cena con mio fratello ed io mi godo una bella serata con mio nipote, vi fermate in farmacia e quando rientrate fate il test >>

<< tu credi che... >>

<< ne sono certo >>

<< e va bene, metto un altro vestito >>

<< no, sei perfetta. Bellissima. Vi levate di torno??. Sta per iniziare  "papà Castoro" io ed Ale non perdiamo mai un episodio >> 

Dichiara spingendomi dalle spalle. 

<< posso almeno prendere la borsa? >>

<< e sia, muoviti però >>

Afferro la borsa e di corsa scendiamo. Lasciamo zio e nipote da soli ed in ascensore raggiungiamo il pianterreno. La mia macchina è parcheggiata dall'altra parte della strada. Gian non ha ancora preso la patente e credo che di questo passo non la prenderà mai. 

<< prima di attraversare aspetta, devo dirti una cosa >>

<< dimmi Azz >>

<< ecco, io.... >>

Lascia scivolare le sue mani sui miei fianchi. 

<< dobbiamo andare in farmacia. Ho un ritardo e dobbiamo comprare un test >>

<< questo è il regalo d'anniversario più bello che potevamo farci >> ammette emozionato. 

<< aspetta, accertiamocene prima. Se poi non lo sono? >>

<< se non lo sei faremo in modo di concepirlo >>

<< sì? >>

Annuisce, prendiamo un paio di test poi saliamo in macchina e guido fino al ristorante. Un posto di classe, sala privata, atmosfera giusta. Cena a base di carne. L'amiamo entrambi. Dolce e brindisi a base di champagne poi torniamo a casa. 

<< scusa se ti ho messo fretta ma sono curioso >>

<< lo sono anche io >> ammetto mentre lui apre il portone del palazzo. 

Corriamo a chiuderci in bagno, secondi che scorrono lenti come millenni. Il solo rumore percepibile è quello dei nostri cuori che sperano in una risposta positiva. Respiriamo profondamente, dita intrecciate e sguardi che si confortano poi d'improvviso il cellulare di Gian comincia a suonare. E' la sveglia, ok. Ora sapremo. Afferriamo il test, giaceva a testa in giù. 

<< al 3 >> mi sussurra, annuisco poi inizia a contare. Al 3 lo voltiamo e poi saltiamo in aria. Mi stringe tra le sue braccia mentre piangiamo di gioia. 

<< andiamo a fare l'amore >> mi implora ed io confermo semplicemente baciandolo. Lasciamo il bagno per dirigerci nella nostra camera da letto. 

Questa notte è off limits. Alessandro ed Ernesto dormono profondamente, siamo sfrattati. Svegliarli non se ne parla, ci dispiace. 

<< festeggiamo domani >> dichiaro.

<< dai andiamo a dormire sul divano >> lo esorto. Scuote la testa ed apre l'armadio comincia a sfilare un cuscino ed un asciugamano, me li passa poi afferra un piumone . Con un colpo di testa mi esorta a seguirlo, usciamo di nuovo. Prenota l'ascensore ed una volta entrati ammacca il tasto diretto alle terrazze, all'ultimo piano. Ci chiudiamo fuori, letteralmente e qui festeggiamo. Sì, lo facciamo sotto un cielo stellato incredibilmente vicino. Un venticello leggero a rendere piacevole la calda temperatura estiva. La luna che c'illumina quando basta per farci guardare negli occhi. I nostri cuori che battono a tempo creando una dolce malinconia. 

Siamo un solo corpo ma d'improvviso interrompe un bacio. 

<< Azz? >>

<< Giangi? >>

<< sposami! >> dichiara. 

Resto a fissarlo diversi secondi. 

<< amore? >> mi richiama. Inizio a piangere dalla gioia e sì, lo bacio ma soprattutto accetto. Sono questi i momenti chiave della vita, quando decidi inaspettatamente qualcosa di importante. È la nostra grande svolta, come quando corsi come una folle verso quell'aereo che stava per portarlo in sud America. Quando gli dissi che ricambiavo ampiamente i suoi sentimenti. E proprio qui ci dichiariamo amore eterno e niente come questo ci farà sentire vivi ed innamorati ogni giorno, per la vita che verrà. 

Fine. 


E così mandiamo in vacanza questa storia, forse ci sarà una seconda stagione. Intanto scatenatevi con i commenti. =)

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