Sono le 23, è passata qualche ora dalla discussione con Ernesto che mi sta facendo sentire peggio di prima. Mi faccio una doccia, uno shampoo e mi preparo per uscire. I miei sono a cena fuori con i genitori di Gianluca. Esco a piedi, la metà non è distante, anzi. Casa di Alessio. Mi apre la sua mamma, saluto la sua dolce sorellina poi lo raggiungo in camera. Si sta preparando per uscire, stasera ha giocato la sua Inter. Non sarebbe mai uscito prima.
<< non ci credo. Finalmente sei uscita da quella stanza >> mi accoglie e poi mi abbraccia.
<< lo conosci Ernesto, le sue parole hanno effetto in differita >>
<< esci con me? >>
Annuisco, lui sorride e s'infila la camicia.
<< tu non mi chiedi il vero motivo per cui ho lasciato Giangi? >>
<< no, non sono un autolesionista >>
<< sarebbe? >> domando mentre mi siedo sul suo letto.
<< hai buttato all'aria noi perché lo amavi e dopo solo un mese lo lasci dicendo che non lo ami e non vuoi uno come lui al tuo fianco, che non è mai presente per le piccole cose e quotidianamente >>
<< scusa >>
<< non pensiamoci. Andiamo a divertirci, ok? >>
Annuisco mentre abbasso lo sguardo. Si avvicina quasi subito e si inginocchia davanti a me, sul pavimento. Sento le sue mani prendere posto sulle mie gambe.
<< Azz, dai. Io sto bene >>
<< lo so >> rispondo poi alzo lo sguardo. Mi regala un tenero sorriso che spontaneamente accarezzo.
<< quanto sei bello Ale, sei bellissimo >>
<< dai che divento rosso >>
<< ma se non sei mai stato timido >>
<< beh dipende da chi mi fa questo complimento e da parte tua mi farà sempre effetto >>
<< lo penso veramente >> confesso.
<< io di te, per questo è molto meglio uscire subito >>
<< perché? >>
<< perché siamo stati insieme, perché siamo ancora reciprocamente attratti e in questa camera ne abbiamo combinate di tutti i colori, ci abbiamo fatto l'amore una marea di volte. Sembra stia lanciando vibrazioni positive. Scappiamo prima che finiamo a fare qualcosa di cui sicuramente potremmo pentircene >>
<< va bene, ragazzo saggio e... >>
<< e? >>
<< grazie >>
<< cammina, scema. Ti pare che devi ringraziare me?! >>
Afferra la mia mano e con un colpo deciso mi mette in piedi e mi trascina fuori.
[...]
Ore 13.30 drin drin. Suona la campanella. La giornata scolastica, per oggi, è finita. Sono davanti alla scuola di Ernesto, lo sto aspettando. Compare pochi minuti dopo con i suoi amici, appena mi vede li saluta così da raggiungermi. È ancora arrabbiato, lo so. È ancora deluso, lo so.
<< ciao >> niente abbracci né baci, cosa strana per noi.
<< sono qui per scusarmi e per dirti tutto. Ci vieni a pranzo con me? >>
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Il Volo Shore:
FanfictionC'è un confine sottile tra amicizia ed amore ed a volte basta SOLO un bacio per oltrepassarlo e rendere tutto perfetto. Ma se non si ha il coraggio di ammettere i proprio sentimenti cosa potrebbe succedere????