15. La chiave

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Pov Thinuviel

"La sezione proibita mi mette sempre di cattivo umore. Sento come un senso di oppressione intorno a me" sospiro appoggiando altri due libri sulle possenti braccia di Charlie che sorride appena per non far vedere quanto stia faticando.

"Servono tutti? Non riusciremo a leggerli questa sera" usa un tono divertito e distaccato ma so che lo fa per me, per alleggerire la tensione.

"Non dobbiamo leggerli tutti, solo concentrarci tra gli anni intorno al 1582" rispondo con ovvietà prendendo io gli ultimi due libri per poi avviarmi al tavolo. "Poi ci concentreremo sui possibili incantesimi che ci ha dato Tonks e le relative contro maledizioni." Sospiro, mentre mi siedo e prendo dalla borsa.

"Direi di no. Hai sentito cosa ha detto Tonks. La magia oscura logora l'animo, solo chi ha volontariamente scelto il male può approcciarsi senza conseguenze, e non è del tutto vero neppure questo. Alcuni racconti che sento fare da papà sono agghiaccianti. Ora, vediamo la storia vista dalla prospettiva del male, al resto ci penseremo" la sua voce è calda e profonda, in netto contrasto con la faccia che ha in questo momento.

"Grazie" esce spontaneo dalla mia bocca e lui mi guarda "grazie di essere qui, di avermi accompagnato e seguito in questa pazzia. Aspetta, lo so che Berry lo abbiamo trovato insieme, ma questa strada ora, questa ricerca non convenzionale nasce da una mia paura e teoria, non eri obbligato a seguirmi." Finisco con dolcezza e lui mi guarda.

"Non potevo dirti di no, non dopo aver visto come sei stata magnifica con Falker" scherza ma so che ha capito.

Dopo due ore di lettura costante non siamo riusciti a trovare nulla di particolarmente eccitante o importante, sembra che la magia oscura si difenda da noi. Gli occhi iniziano a faticare e lascio andare con la testa sui libri per la disperazione. "è un vicolo cieco." Sospiro abbattuta.

"Forse no Viel, Forse no. Prendi il tuo quadernino per favore, quello dove hai appuntato il nome degli studenti serpeverde. Avevi citato i fratelli Ballard giusto?" mi chiede con un filo di speranza nella voce.

Eseguo l'ordine all'istante con rinnovata forza, "si Albert e oddio, non ho scritto il nome, come ho fatto, sono un'oca, aspetta che prendo gli elenchi, credo di averli messi" inizio una ricerca frenetica nella mia borsa ma mi fermo al suono della sua risata.

"Calma Viel, Albert e Joseph. Credo che tu non abbia scritto il nome, perché fino ad adesso non lo avevamo. Berry nel tentativo di cancellare la sua storia, deve aver dimenticato questi scritti sul mago che lo ha sconfitto." Mi spiega con calma e un tono divertito Charlie, che mi invita ad avvicinarmi a lui per leggere quello che ha trovato.

"Vedi qui dice che i figli di Cassius Ballard erano entrambi amanti delle arti oscure" mi guarda e inizia a leggere, con un'enfasi e una impostazione tipica di chi legge storie ad alta voce. Credo che fosse lui l'addetto fiaba della buona notte per i fratelli

"Entrambi i ragazzi avevano ricevuto la stessa educazione, eppure solo Albert si rivelò all'altezza del padre nell'uso delle maledizioni e fatture in genere, Joseph, più timido e timoroso, preferiva di gran lunga dedicarsi ad altri tipi di magia disonorando così l'intera famiglia di magi. Per nulla attirato dal potere, conduceva una vita tranquilla nelle retrovie, fino a che non decise di rivedere la sua esistenza."

Prende una pausa dal racconto e mi guarda, "ora arriva il bello"

"Negli anni scolastici non si è mai messo in mostra in modo particolare fino a che, nel 1582, non decise di intraprendere una guerra di supremazia verso il fratello, accusato in qualche modo di voler distruggere il mondo magico insieme all'amico di sempre Augustin Marescalchi, un insulso sanguemarcio ammesso a scuola. La guerra fratricida ebbe come conseguenza immediata la scomparsa di alcune specie animali quali i Elifanti, Cinocefali e..."

L'altro verso delle LancetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora