pov Thinuviel
"Mi stai ascoltando?" domando ancora eccitata dalla giornata mentre noto che Charlie fissa il camino senza parlare e fingendo di prestare attenzione al mio discorso.
"Si amore, tutto molto interessante, l'orto botanico che vorrai ricreare a casa, la gita nel bosco, la fortuna di aver piantato la Cervisae che salverà Berry con coso, come hai detto che si chiama?" mi guarda facendo la faccia entusiasta e invitandomi a rispondere.
"Simon Fisher-Becker, si chiama così, ma non prendermi in giro, sono solo felice!" rispondo con il broncio, non capisco perché non sia entusiasta di sapere che ho passato il pomeriggio con Tosca a fare ciò che più amo.
"Non ti prendo in giro, solo, pensavo a quello che ha detto Serpeverde. Non abbiamo idea di come tornare, se non ci riusciamo sarà tutto inutile capisci? Non abbiamo un portale" sospira senza guardarmi, ma restando fisso sul camino.
"Ogni cosa a suo tempo Charlie, non abbatterti lascia che ti dica cosa mi ha insegnato mio padre una volta. In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso, devi solo aspettare il tempo giusto." Il mio tono è dolce e pensare a papà mi aiuta sempre.
"Perché vedi Charlie non possiamo decidere quando troveremo la soluzione, possiamo cercare, provare ma da sola non arriverà. Arriverà al momento giusto se noi ci impegniamo a creare la situazione, come per le piante, prepari la terra, pianti il seme, concimi, bagni la terra e il fiore nascerà. Ecco noi abbiamo preparato tutto ora dobbiamo concentrarci sul bagnare la terra, ovvero cercare un modo per creare un portale. Il resto verrà" Spiego con determinazione mentre mi accoccolo per terra vicino a lui.
Lui sorride, lo sento, e sono felice di averlo rincuorato. "Sai cosa mi fa ridere Viel, che trovi sempre il modo di rapportare tutto all'erbologia. Sei come mia mamma con il cibo." Ridacchia mordendo una mela che gli elfi hanno lasciato nel cesto sul tavolo.
"O tu con il Quidditch" ribatto senza remore, appoggiandomi di più lui. "A proposito domani hai la seconda lezione, posso venire a vederti?" chiedo entusiasta di vedere come si comporterà con Alcor Black.
"A dire il vero dipende molto dall'incontro con i fondatori deciso da Lady Corvonero per domani mattina, se avrò lo spirito e il tempo volentieri. Certo che la Lady è davvero una comandona, non pensavo" ridacchia rilassato dalla mia vicinanza, mentre sta creando sicuramente dei nodi sui miei capelli.
"Davvero, oggi Tosca mi ha raccontato che quando hanno deciso di fondare Hogwarts, una sera mentre giocavano a un gioco tipo il nostro gioco di ruolo "Dungeons & Dragon" hai presente? Ecco a Lady Corvonero è venuta idea di creare la scuola. Grifondoro era entusiasta e si è subito lanciato nell'impresa partendo alla ricerca del luogo ideale, ha comandato lui in pratica tranne per qualche dettaglio. Come sappiamo lui e Serpeverde sono stati i pionieri, ma le donne non sono state da meno. La cosa bella è stata che le hanno coinvolte, non è scontato nell'anno mille insomma, ma il fatto che l'idea sia stata sua le fa credere di potersi considerare più degli altri" finisco con enfasi.
"Serpeverde oggi ha borbottato un sacco sul fatto che Lady Corvonero si sia nominata responsabile, lui non sopporta di essere comandato. Si arrabbia perché alla fine il nostro grande Godric non si oppone con forza, ma io ho capito è molto "vivi e lascia vivere." Se la Lady non gli schiaccia i piedi le lascia l'illusione di comandare. Ottima strategia quella di Godric, non trovi?" mi racconta con calma.
"Comunque sono felice che tu abbia approfondito le tue conoscenze in erbologia, certo per me sarebbe stato una noia mortale, ma mi piacerebbe fare una esperienza simile con le creature magiche, chissà magari ci riesco prima di tornare" continua con tono triste e di nuovo preoccupato.
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L'altro verso delle Lancette
Fiksi PenggemarCharlie Weasley ed Thinuviel Scott, due giovani Grifondoro che hanno convissuto senza conoscersi per sette lunghi anni. Ma il destino ha in serbo per loro una sorpresa, che li porterà a camminare per mano lungo i mesi del settimo anno. Come il giorn...