Perché deve essere tutto così difficile?
Io ci provo a non guardare solo il marcio di quella che è la realtà ma sto collezionando una lunga fila di delusioni, una dietro l'altra.
Mi domando, dunque, se sia possibile riuscire a scorgere la luce dopo essere stati accecati dal buio.
E soprattutto, è possibile tornare a riporre la stessa fiducia che si nutriva nei confronti di una persona, dopo una delusione da parte della stessa?Mi ritengo una ragazza paranoica, senza dubbio penso di esserlo da sempre, ma allo stesso tempo sono certa che mai la mia testa sia stata appesantita da così tanti pensieri tutti insieme.
Avverto una strana sensazione di smarrimento, non soltanto a livello mentale ma anche fisico.Fatico a reggere e ricambiare lo sguardo penetrante e sicuro di Nicholas.
Sinceramente, sento che potrei addirittura piangere al solo pensiero che il suo sospetto possa confermarsi una realtà.
Non voglio perdere, Cole.
Ero convinta di aver trovato l'amico migliore di sempre e adesso...
Adesso potrebbe rivelarsi il peggiore.Il mio presentimento presto diventa reale, il mondo circostante si sfoca, i contorni si fanno astratti e tutto ciò che si trova intorno a me assume l'aspetto di una macchia indefinita di colore.
Perché devo sempre piangere?
Non sopporto la mia eccessiva fragilità, mi sento così stupida.
Così debole.Tento di respirare profondamente per calmarmi e ciò sembra funzionare: torno a distinguere i particolari e le trame di quello che al momento rientra nella mia visuale.
Avverto gli angoli degli occhi umidi e tento di rimediarvi strofinandovi sopra, nella maniera più disinvolta possibile, gli indici.
<<Avanti>> la voce di Nicholas rimarca la sua presenza, passata in secondo piano davanti al mio monologo interiore. <<È meglio parlarne in un luogo più tranquillo>> spiega, spostandosi dal ciglio della porta e, in tal modo, concedendomi l'accesso alla sua cabina.Annuisco, non potendo che riconoscere la ragione nelle sue parole.
Con passi incerti, supero l'entrata e mi faccio avanti, lasciando a Nicholas lo spazio necessario per chiudere la porta.
Approfittando del fatto che mi sta dando le spalle, passo in rassegna la sua stanza e ciò che subito mi sembra di percepire è la quasi totale assenza di indizi che questa camera sia effettivamente occupata.Il letto è perfettamente in ordine, le coperte ancora rimboccate con cura e i cuscini non sembrano aver retto alcun peso recentemente.
<<Non dormivi?>> Immagino non sia la più intelligente delle domande, dubito che qualcuno dorma vestito ancora di tutto punto, con i capelli perfettamente in ordine e gli occhiali sul naso.
È una domanda di circostanza, una di quelle un po' imbarazzanti che precedono un discorso che non hai voglia di intraprendere.<<Lavoravo>> la sua voce giunge alle mie spalle e ciò che scorgo davanti a me dimostra senza alcun dubbio che la sua versione dei fatti è vera.
Sulla scrivania è appoggiato un computer, lo schermo è ancora acceso e sul display è presente un semplice documento.
Peccato che non riesca a capire cosa ci sia scritto.È troppo lontano e le scritte sono decisamente troppo piccole.
<<Lavoravi?>> Non cerco davvero una conferma da parte sua, vorrei solo che mi spiegasse meglio in cosa consiste il suo lavoro. Sono curiosa.
E poi, una parte di me, la gran parte di me, preferisce illudersi che se io sapessi come muovermi nelle indagini potrei provare che Cole non è il ladro.
Cole non può essere il ladro, Cole è la persona più buona sulla faccia della Terra.<<Studiavo>> si corregge lui, superando me, ferma ancora dove mi trovavo prima, e accomodandosi sulla sedia.
Muove il cursore e la luminosità dello schermo aumenta, dedica uno sguardo veloce alla pagina, poi si concentra su di me, in particolare sul fatto che non accenno a muovermi dal punto esatto che sto occupando adesso.
<<Non vuoi sapere come funziona?>> Mi domanda, quasi riuscendo a captare tutto il mio desiderio di conoscenza.
Tentenno, anziché annuire, come farei di solito.
Ormai ti conosco, Nicholas Clarke.
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Under the same night sky
Mystery / Thriller«Mi serve un favore» dice all'improvviso e io inarco un sopracciglio «Mi hai detto che se avessi avuto bisogno di qualcosa avrei potuto chiedertelo» Lo blocco. «Mi ricordo quello che ti ho detto, dimmi pure» Inizialmente non parla, sembra sul punto...