44. Mossa sbagliata

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The vacancy that sat in my heart
Is a space that now you hold

💙

Quando apro gli occhi non posso fare a meno di notare l'assenza di Nicholas accanto a me e rimanerci male.
La rassegnazione mi spinge a prendere un respiro più profondo e a riabbassare le palpebre nell'illusione di schiuderle e vederlo.
Immagino che non ci saranno saluti, quel che è fatto è fatto...

Non so se dovrei odiarlo o essergli grata: guardarlo ancora negli occhi, perdermi in quel marrone così criptico e dolce al tempo stesso, non sarebbe stato in alcun modo facile.
Come fai a lasciare andare qualcuno quando quello è proprio ad un passo da te?
Come si resiste alla tentazione di stringerlo in un ultimo abbraccio? O di colmare lo spazio tra le noi chiudendo le mie labbra sulle sue?

Una parte di me sembra convincersi che Nicholas abbia fatto la scelta giusta, l'altra però non può che detestarlo perché in cuor mio ogni secondo che rubo a lui mi sembra di attingere una ricchezza inestimabile da un pentola d'oro.
Mi tiro su, stiracchiandomi. Aleggia un silenzio continuo, deduco che sia ancora presto. Ha preferito andare via anche se così presto.
Non ci pensare.
Non ci devi pensare.

Non ho il mio telefono con me, devo averlo lasciato al bar. Alzo gli occhi al cielo, stirando le labbra.
L'ultima volta che qualcuno ha lasciato qualcosa lì non è finita bene...
Mi alzo dal letto e cerco i miei vestiti sparsi per la stanza. Mi fermo solo pochi istanti, ricordando quello che è successo ieri e sorridendo lievemente.
Ci siamo presi fino all'ultima briciola di quello che potevamo prenderci, va bene così.

Mi rivesto in fretta e, mentre mi guardo allo specchio per controllare di essere in condizioni abbastanza decenti, il mio sguardo cade sulla scrivania di Nicholas e sul disordine che vi è. Non è da lui.
Aggrotto le sopracciglia, avvicinandomi per sbirciare.
La prima cosa che coglie la mia attenzione è un biglietto, un biglietto che io conosco molto bene.

Sono venuto a conoscenza di quanto accaduto. In passato ho fatto ricorso anche io all'aiuto di un detective, dicono sia il migliore in circolazione.
Si chiama Nate Knight

Vorrei tornare al giorno in cui l'ho letto per la prima volta per avere la possibilità di ricominciare e rivivere le ultime settimane insieme a Nicholas. Devo pensare che ce la farà.
Devo pensare che troverà il colpevole, che mi verrà a cercare e avremo la possibilità di riprovarci, questa volta dall'inizio e senza presunti criminali ad intromettersi.
Sì, andrà così.
Giace accanto al primo biglietto uno esattamente identico: stessa grafia, stessa penna e persino stessa carta.

Sono certo che otto ore e mezza di volo sono tollerabili se ad attendermi all'aeroporto ci sei tu.

Segue un numero di telefono. Non capisco...
Non sembra una minaccia, piuttosto un tentativo di approccio...
E poi il numero di telefono?
Quale criminale lascerebbe il suo numero di telefono-

Spalanco gli occhi quando mi ritrovo a pensare che forse quel messaggio non è stato recapitato a Nicholas.
Cerco tra le tasche della mia felpa e nessun quadratino di carta sfiora i polpastrelli delle mie dita.
Quello è il biglietto che mi ha dato Edgar, deve essermi caduto ieri sera e Nicholas deve averlo trovato.

Ciò significa... Ciò significa che è lui il ladro.
Ma è impossibile, deve essere stato solo un bambino quando sono stati uccisi Andrew e Annie.
Nicholas aveva ragione, c'è un complice, ed è Edgar...
Allora qual è la vera identità di Stuann?

Under the same night sky Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora