12 Febbraio 2023
Erano le sette del mattino e Charles era appena tornato a casa dalla sua corsa mattutina, che il giorno precedente aveva saltato per dormire un po' di più.
Si fece una veloce doccia prima di indossare un Jeans chiaro, una felpa grigia e le sue scarpe preferite, prese il borsone e lo mise in macchina, andando velocemente a prendere la ragazza.
Parcheggiò davanti al giardino e uscì dalla dua 488 Pista per andare a bussare alla porta.
Lo aprì la ragazza, che indossava un jeans chiaro simile al suo e una camicia aperta che mostrava un top bianco.
<<Buongiorno>> la salutò <<Buongiorno Hervé, andiamo?>> lui annuì facendo un cenno con la testa indicando la sua auto.
Lei sorrise nel vederla <<Un giorno me la farai guidare?>> Lui alzò le spalle, dirigendosi verso di essa. <<quel giorno non è oggi>> la avvertì, e la sentì sbuffare.
Le aprì la portiera e lei lo ringraziò con un sorriso, quando lui si sedette al posto del guidatore mise in moto e partirono.Il viaggio fu abbastanza silenzioso, parlarono del più e del meno entrambi con un cenno di imbarazzo.
<<Eccoci arrivati>> Charles parcheggia davanti alla pista con nessuna difficoltà, ed Emma è sorpresa, <<dovrei ricordarmi più spesso che sei un pilota di formula Uno>> lui ridacchia <<perché sto iniziando a piacerti?>> <<Stai zitto>> Escono entrambi dalla macchina e aprono il garage, entrambi con un sorriso sulle labbra.<<Tra poco arriva Andrea con tutti i festoni che ho comprato>> la avvisa, e lei si volta verso di lui <<hai preso troppa roba, i ragazzi vengono a vedere te mica i festoni>> ridacchia la ragazza, che fa sorridere il pilota.
<<Andiamo a vedere come stanno messi i vecchi>> intendeva i kart.
<<vado a cambiarmi>> lo avvisa la ragazza, e lui annuisce aspettandola lì.
Quando torna è nella sua divisa da lavoro, lui le sorride, la trovava bella anche vestita così.
<<seguimi>> gli fece strada e lo portò dove stavano tutti e venti i kart.
<<Devo fare un controllo a tutti, non posso permettere che siano anche un minimo inaffidabili>> lui annuì
<<posso darti una mano?>> lei sollevò le sopracciglia <<tu li proverai>>
E si misero subito a lavoro, Emma controllò prima quelli che erano stati usati più recentemente, e con l'approvazione del ragazzo li misero tutti sulla destra.
<<manca solo il numero 17>> Dopo due intere ore avevano quasi finito <<sono riuscita a farlo partire ma sento che qualcosa non va, e il mio sesto senso ha sempre ragione.>> Charles ci pensò su <<forse perché non hai provato a guidarlo?>> lei annuì <<è troppo rischioso Charles, non voglio che tu ti faccia male>> lui si avvicinò al kart, e osservò per un po' il numero di quella macchina.
<<È okay, sono un pilota professionista>> provò a rassicurarla, ma lei scosse la testa. <<non se ne parla>> Si abbassò all'altezza del kart e iniziò ad osservare le gomme e il colore sbiadito <<fammi provare>> insistì il ragazzo.
<<Mezzo giro>> chiarì la ragazza, e Charles subito portò il kart sulla pista.
La ragazza portò con se un quadernino e una penna, per scrivere gli eventuali problemi.
Il ragazzo partì, le gomme erano stabili, il motore faceva il rumore giusto, non capiva cosa andava male in quel kart, ma sentiva che qualcosa non andava bene.
<<Charles Fermati!>> gridò al ragazzo distante da lei. Lo vide scuotere la testa <<perché fai così?>> buttò il quaderno e la penna a terra, avvicinandosi di più alla pista. Non si fermava.
I freni erano il problema.
<<Charles!>> Emma iniziò ad impanicarsi per il ragazzo, era alla fine del secondo giro e stava andando a 100km/h, niente in confronto ad una monoposto di F1, ma il suo cuore iniziò a battere sempre più velocemente.
Dopo alcune difficoltà il ragazzo riuscì a fermare il kart, sbattendo contro una barriera. La ragazza corse in pista verso quella curva.
<<Charles>> aveva la voce molto più acuta del solito, era preoccupata.
<<Emma, sto bene, non preoccuparti>> Il ragazzo uscì dal kart vivo e vegeto, e la ragazza si fiondò tra le sue braccia.
<<non ti ascolterò mai più>> lui la strinse forte a se <<Non sono così imprudente>> si giustificò, provando a farla ridere <<Stupido stupido stupido>> lui si preoccupò seriamente per lei, si staccò dall'abbraccio e si levò il casco.
<<Juliette, va tutto bene, guardami>> le appoggiò una mano sulla guancia, e la costrinse a guardarlo negli occhi.
<<Ho avuto paura, ti potevi fare male>> le asciugò in fretta una lacrima che doveva essere l'unica.
<<Sono qua, e ora sappiamo qual è il problema da risolvere>> la fece sospirare.<<Torniamo a lavoro>> si staccò da lui e portò il kart in garage, aveva preso una bella botta e ora non solo doveva riparare i freni ma anche le ruote e la parte frontale.
Il ragazzo si sentiva tremendamente in colpa per aver fatto preoccupare la ragazza, quindi cercò un modo per farsi perdonare.
Fortunatamente era arrivato Andrea, con Joris, da pochi minuti e stavano portando le cose dentro.
<<E quindi si è preoccupata, mi ha dato dello stupido, tre volte>> Charles stava raccontando l'accaduto ai suoi due amici, che lo stavano ascoltando attentamente.
<<Parlale, stupido>> Gli dice Andrea, e Joris annuisce concordando. <<Andate da lei e salutatela poi ci parlerò>> Loro annuiscono e vanno a salutare Emma.
<<Andrea! Joris! Che bello vedervi>> lei sorrideva, <<Sei agitata?>> le chiese l'italiano, e lei annuì. <<È normale, ma ti avviso che sono le 12 e ci sono già persone qui fuori a fare la fila>> lei spalancò gli occhi <<mi hai messo il triplo dell'ansia addosso!>> risero tutti insieme fin quando non entrò il monegasco nella stanza e lei cambiò umore, tornando a sistemare il kart silenziosamente.
<<Parlale>> Andrea diede una gomitata sul fianco di Charles, che non faceva altro che guardarla triste.
<<si si>> rispose sussurrando il moro.
Quando i due ragazzi uscirono Charles trovò il coraggio di avvicinarsi alla ragazza.
<<Scusami, Juliette non volevo farti preoccupare, non insisterò più così tanto>> lei provava a forzare se stessa di non sorridere, ma un piccolo sorriso si era fatto spazio sul suo volto <<Ti perdono, solo se mi fai guidare la tua auto>> Lui ridacchiò <<non ti arrendi mai se non ottieni quello che vuoi, vero?>> le domandò e lei scosse la testa <<mai>>La nostra Emma si preoccupa per Charles ✨
È solo il primo passo per la scoperta dei suoi sentimenti 🫶🏻
Spero che il capitolo vi sia piaciuto fatemi sapere con una stellina.
Grazie per le 7 mila letture, stanno crescendo sempre di più ❤️
Speriamo bene domenica, sempre forza Charles.
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Destinati [Charles Leclerc]
FanfictionCompleta. Dal capitolo 15: > riflette' Charles ad alta voce > lei domandò, e lui scosse la testa. Emma si appoggiò al muretto guardando il mare prima di fargli un'altra domanda. > lui sospirò prima di rispondere > [Friends to lovers] 🏎: Stagione...