1-Sfida

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-"ti prego non lasciarmi-"scoppiai a piangere mentre tenevo noah tra le mie braccia-"ti prego,ti prego non farmi questo resta con me-" singhiazzai mentre lo stringevo a me,era uscito per colpa mia,lo avevo disturbato mentre era a letto

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-"ti prego non lasciarmi-"scoppiai a piangere mentre tenevo noah tra le mie braccia-"ti prego,ti prego non farmi questo resta con me-" singhiazzai mentre lo stringevo a me,era uscito per colpa mia,lo avevo disturbato mentre era a letto

-"Lay va tutto bene-" la voce gli uscì come un sussurrò,stava soffrendo ed era colpa mia
-"è colpa mia,non dovevo chiederti di uscire,quel cavolo di luna park non era importan..-"
-"ei lay no -" mi bloccò -"sono stata io ad accettare,ho passato la miglior serata della mia vita insieme alla mia sorellina,la mia dolce e coraggiosa Hayley ti voglio così bene-" una lacrima gli rigò il viso,avevamo appena avuto un incidente,stavamo cantando e ridendo un secondo prima per poi ritrovarci in fondo ad un dirupo,si era messo davanti a me per prendersi tutto il dolore apposto mio,per non farmi morire.

-"ti prego non lasciarmi-" mi lasciai andare ad un pianto doloroso,consapevole che la morte pian pian lo stava chiamando con sé
-"promettimi che vivrai una vita serena e senza senzi di colpa Lay,promettimi che non ti tormenterai la vita per quello che sta succedendo-" mi accarezzò la guancia dolcemente-" guarda il cielo piccolo angelo -" mi costrinse ad alzare la testa al cielo -"ogni volta che avrai un problema alza la testa,cerca la stella più luminosa e pensami,io sarò proprio lì ad osservarti-" abbassai lo sguardo subito dopo in cui la sua mano si staccò velocemente dalla mia guancia,lasciando una sensazione di freddo capace di farmi venire i brividi lungo tutta la colonna vertebrale

Mi aveva lasciato per sempre..mio fratello non c'era più.

Mi svegliai in preda al panico,nonostante i sonniferi presi il mio sonno era stato lo stesso disturbato.
La mia mente percorreva ogni notte ogni momento passato con mio fratello il giorno della sua morte.

Erano 3 anni che non riuscivo a chiudere occhi per più di quattro ore consecutive,3 anni in cui il mio sonno veniva disturbato dalle scena di mio fratello senza vita tra le mie braccia

3 anni in cui la parte che più amavo di me stessa è morta insieme a lui.
Ero stata io la causa della sua morte per mio padre,aveva lasciato che io credessi a questa cosa così da disturgermi,era questa la scusa che utilizzava per picchiarmi,la stessa scusa che ha utilizzato con mia madre prima di andare via

-"non riesco a stare nella stessa casa con la persona che ha ucciso mio figlio,il Mio Noah.-"

Come può un padre fare questo alla propria figlia? La stessa che ha lasciato andare una parte di sé stessa per il dolore,la stessa che ha sofferto più di tutti perché era nella stessa auto con lui...dovevo morire io quel giorno non lui

Mi alzai dal letto velocemente indossando le scarpe e il cappotto non mi importava neanche di star indossando un pigiama sotto,dovevo prendere aria il prima possibile.

Erano le quattro del mattino,e nel giardino non c'era anima viva,le lezioni sarebbero iniziate tra meno di 3 giorni. Ed io il primo giorno mi ero già fatto 2 amici e 3 nemici.

Dopo la Morte di Noah la mia vita aveva preso una piega diversa, la dolce e solare Hayley aveva lasciato il posto a quella prepotente e senza cuore..vivevo la mia vita con la consapevolezza che una parte di me era andata via insieme a lui,amavo mettermi nei guai solo per sentire la sensazione della paura,l'unica emozione che mi rendeva serena,l'unica che accendeva in me qualcosa.

Ero venuta a yale solo per lui,solo perché lui amava questa università,mi ero spaccata la schiena per meritarmi la borsa di studio e laurearmi qui come lui aveva sempre desiderato,Amava questo posto e amava l'idea di venirci qui insieme a me.

Mi andai a sedere sotto ad un albero,cercando di eliminare quelle immagini dalla mia testa,cercando per attimo di far finta che tutto non era mai successo.

-"ti sto solo dicendo che quel pezzo di merda a solo un'altra settimana,dopo di ché agirò a modo mio pete e sai cosa vuol dire-" mi voltai in direzione della voce,i fratelli parker erano appena usciti dai dormitori come se niente fosse camminando uno accanto all'altro

-"guarda un po chi abbiamo qui,la mia bella vipera dalla lingua velenosa-" a jackson gli si illuminarono gli occhi non appena mi vide,rompendo la linea immaginaria che si era creata mentre camminavano -"cosa ci fai qui alle quattro del mattino dolce Hayley?-" mi chiese avvicinandosi

-"ti hanno mai detto che chi si fa i fatti suoi campa cent'anni?-" alzai lo sguardo verso di lui cercando di farmi vedere il mio sicura possibile,avevo capito una cosa di loro tre,si nutrivano della tua paura.

-"e ti hanno mai detto che sei veramente antipatica?-"

-"me ne farò una ragione credimi-" strappai un pezzo d'erba per poi giocarci con le dita -"non avete di meglio da fare? Dovete rimanere qui ad osservarmi?-" li ripresi causando un sorriso sul volto di Aaron

-"in realtà si,abbiamo sentito come Meghan ti ha raccontato di noi,del club e abbiamo deciso che mercoledi sera tu sarai la nostra prima ospite,avrai l'onore di essere la prima a partecipare per iniziare l'anno,siamo curiosi di vedere quanto e lunga la tua lingua e fin dove arriva il tuo coraggio-"

-"e perché dovrei? E poi le vostre sfide non sono solo per le persone che vogliono entrare nella vostra confraternita?-" portai lo sguardo su Aaron,i capelli erano spettinati,il tatuaggio sul collo e sul petto era messo in mostra da una maglia con lo scollo a V,era pieno di tatuaggi ed io volevo capire fin dove continuavano

-"Non più. Adesso li facciamo solo quando vogliamo. Le sfide sono solo due o tre volte l'anno. Noi stessi non facciamo più parte della confraternita perché abbiamo preso un appartamento fuori,ma ormai è da tradizione che l'anno venga ufficializzato dai parker in persona. E tu hai sfidato uno di noi,e solo se porti a termine una delle nostre sfide verrai lasciata in pace,ma se così non fosse sarebbe solo motivo in più per renderti la vita un inferno-" mi sorrise per poi passarsi una mano sui capelli

Era pericoloso lo sapevo,meg mi aveva detto che giocavano sporco,che riuscire a vincere una delle sue sfide significava andare quasi a morte certa..ma se dentro di me sapevo che accettare sarebbe stato da stupidi,l'altra parte mi diceva si accettare e di spingermi al limite

-"giocate sporco lo so,so che giocare
con voi significa andare a morte certa,ma c'è una cosa che non sai Aaron parker,che io amo le sfide e non temo la morte,non mi tiro mai indietro,e non temo tre ragazzini che si credono i capi del mondo,avete solo l'aspetto che mette paura ma dentro non volete niente,vi nutrite della paura delle persone che hanno per voi per credervi potenti,ma credimi-" mi alzai da terra per poi avvicinarmi a lui -"non succederà con me,non mi farò intimorire da un ragazzino tutto tatuato o non mi farò ingannare dal tuo bell'aspetto-"

Si avvicinò al mio orecchio sorridendo
-"ci vediamo mercoledì verso le undici nel teatro della scuola,e credimi non vedo l'ora di giocare con te ragazzina-"

Travolta Dall'OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora