66-sei tutto per loro

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Ero come in una specie di limbo

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Ero come in una specie di limbo.

Non riuscivo più a parlare,non riuscivo a piangere o a pensare,l'avevo vista svenire tra le mie braccia,il vestito che indossava si era completamente dipinto di rosso,il quel momento avevo visto come Hayley si era arresa alla vita. Come se quel bambino che non avrei mai voluto,in qualche modo mi era stato strappato via

-"tieni-" alzai lo sguardo incontrando lo sguardo triste di mio fratello Peter darmi un bicchiere con qualcosa di caldo,la sala d'attesa era completamente piena,i suoi amici erano qui,la mia famiglia era qui,vari poliziotti erano ancora qui dopo che avevano scortato l'ambulanza per farla arrivare il primo possibile in ospedale

Ma io non riuscivo a parlare con nessuno,non riuscivo a trovare una singola persona che potesse aiutarmi ad esternare le mie emozioni,non c'era nessuno in questa stanza che riusciva a vedere quello che in realtà stavo provando

L'avevo stretta a me,sentendo il suo respiro farsi sempre più lento,e non arrivavo a capire come potesse permettere di abbandonare la vita,una vita che nonostante le avesse sempre fatto del male,l'aveva messa al muro varie volte,una vita che le aveva strappato suo fratello ma che in tanti momenti aveva deciso di lasciarla in questo mondo per far vedere quanto lei fosse forte

Non esistevo io senza di lei,come sarei potuto andare avanti senza quella ragazzina ficcanaso che aveva stravolto completamente la mia vita?

Come sarei andato avanti senza il suo sorriso o senza quello sguardo da bambina che riusciva a farmi tranquillizzare senza bisogno di dire una parola?

Lei mi aveva salvato così tante volte senza neanche accorgersene,si era trovata un posto dentro al mio inferno personale,aveva dato un piccolo angolo di luce ad un posto freddo e nero dentro di me.

-"dottore-" sentì la voce di mia madre e mi alzai superando tutto -"sta bene?-"

Osservai mia madre parlare con voce rotta dal pianto,era riuscita ad entrare dentro al cuore di tutti i presenti,con quel suo essere esuberante,con quella lingua lunga era riuscita a farsi amare da tutte le persone che la circondavano

-"siamo riusciti ad estrarre la pallottola senza problemi,ma la perdita di sangue che ha avuto è quello che ci preoccupa di più-" osservai il dottore togliersi gli occhiali da vita e metterli nel taschino laterale del suo camice,ero bravo ad osservare la gente,mi bastava un solo sguardo per vedere quando qualcosa li preoccupava,quando mentivano e quando stavano cercando di dire qualcosa di delicato nel miglior modo possibile senza far crollare le persone

-"il bambino?-" chiesi portando lo sguardo di tutti su di me,mia madre mi guardò scioccata da quella domanda ma non appena capi si portò una mano sulla bocca trattenendo un singhiozzo

Travolta Dall'OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora