Alla fine della lezione ci fermiamo davanti alla 3b, Marco è ancora in classe, aspettiamo fuori.
Mati accenna un saluto ai due ragazzoni biondi vicino alla porta. Sono gemelli, proprio due gocce d'acqua.
Ricambiano il suo saluto, interrompono Marco che sta parlando con alcuni compagni.
"C'è la tua amica." Sentiamo che dicono in coro.
Marco si gira verso la porta e ci vede. Esce dall'aula, si ferma davanti a noi.
Mi ignora, si rivolge solo a Matilde: "Ciao, come mai da queste parti?"
Matilde è agitata, incerta su cosa dire, le faccio un cenno con la testa per farle coraggio, finalmente parla.
"Ciao Marco, scusa, volevo chiederti una cosa."
"Dimmi." Risponde freddo.
"Un nostro amico ci ha dato buca e ho quattro biglietti per il cinema, ti andrebbe di venire con noi?"
"Cosa andate a vedere? Curiosità, perché credo di avere un altro impegno."
Ha un tono strafottente, che non sopporto. Lei gli mostra anche i biglietti, "non ti ho detto ancora quando..."
Lui sorride e lei ci casca, che tonta. "Se ci sei, ti presento i miei amici."
Mati è proprio ingenua, provo a farle capire che è il caso di andarcene, lei continua. "Tieni, questo è il mio numero di telefono, se per caso ti liberi, chiama."
Scuoto la testa, Marco se n'è accorto. Prende il suo numero, mi strizza l'occhio.
"Certo. Ti farò sapere."
Ci sta prendendo in giro, che rabbia, lo guardo in cagnesco.
Matilde sembra invece crederci sul serio. "Ci conto."
Lui sta per andarsene, poi si ferma. Non sorride più e sembra si sia pure innervosito.
"Dimmi, è lei che vuoi farmi conoscere? La signorina che scappa quando mi vede? Sai, magari un'altra volta..."
Mi sta squadrando dalla testa ai piedi, mi irrita al punto che non posso non rispondergli: "non scappo certo da te, stavo parlando con Angelo di una cosa importante, tutto qui."
"Quindi non ti da fastidio se vengo."
Che faccia quello che vuole, non mi interessa. Sospiro, mantengo un tono gentile solo per Matilde: "mi dispiace per l'altra volta, non ti stavo evitando."
"Dici che è andata così, ti credo. Guarda che non ho tempo da perdere con le ragazzine."
Dopo questa, sbotto: "Che problemi hai? Matilde è stata gentile ad invitarti. Se non ti va, non venire e basta."
Invece di scusarsi, ride, sta ridendo di me e riprende a parlare solo con Matilde: "ho il tuo numero, ti faccio sapere ok?"
Da a Matilde un bacio sulla guancia, mi guarda un ultima volta, poi se ne va. Non so cosa pensare.
Anche Matilde è rimasta confusa dai suoi modi: "come dici che è andata?"
"Non ti illudere, non viene, ma è meglio così."
Il pomeriggio ho gli allenamenti di pallavolo per fortuna, ne ho bisogno.
Sara nota la mia irruenza: "Emma tutto ok?"
"Sì, tutto bene."
"Ne sei sicura?"
Annuisco.
Finito il corso mi chiede di fermarmi: "Vado al bar a bere qualcosa, mi accompagni?"
Mi fa piacere parlare con lei, prendiamo una coca cola e ci sediamo, sono le cinque e il bar è vuoto. Sorseggio la mia bibita mentre Sara risponde ad un paio di messaggi.
Guardo anche io il mio telefono, non mi ha scritto nessuno.
Accenna un sorriso."Non voglio impicciarmi, ma se ti va di parlare, dicono che sono brava a dare consigli."
Non la conosco bene, eppure mi viene facile aprirmi con lei.
"Ho litigato con un ragazzo. Non lo so il perché, ma tutte le volte che lo vedo, mi innervosisco."
"Uscite insieme?"
"In realtà lo conosco appena, abbiamo degli amici in comune."
Sara ha capito subito, "te la prendi così, non è che ti piace?"
"Forse un pò mi piace. Si capisce così tanto?"
"Di ragazzi stupidi se ne incontrano tanti e di solito restano indifferenti."
Non so come spiegare.
"Lui non è stupido, direi arrogante, pungente. È il classico ragazzo che piace e sa di piacere."
"Se ho capito il tipo, lascia perdere, meriti di meglio. Prendo le patatine, ne vuoi?"
Compro anche io un pacchetto di patatine, mi è servito buttar fuori, sono più tranquilla ora e mi è tornato anche l'appetito.
"Credo che sia anche impegnato e hai ragione, non siamo proprio compatibili."
"Esci con lui il meno possibile, cerca nuove compagnie."
"Farò così, ti ringrazio."
"Senti, questo sabato perché non esci con me e con Paolo? Andiamo ad una festa organizzata da alcuni amici, ti presento io dei bravi ragazzi, ti va?"
Che carina. "Grazie. Posso portare un'amica?"
"Certamente. Devo andare, ci sentiamo, ti faccio sapere l'orario."
"Ciao Sara e grazie ancora."
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Qualcosa che non dimentichi.
RomanceEmma e Marco si conoscono a scuola e sono giovanissimi, hanno 14 e 16 anni. L'amore arriva all'improvviso, come un colpo di fulmine e sarà una novità per Marco che dovrà imparare a gestire nuovi sentimenti e situazioni impreviste. Emma e Marco son...