Capitolo 39 Emma

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Arrivo a casa camminando sulle nuvole. Non riesco a smettere di sorridere, ma appena apro la porta vedo mio padre adirato.

"Sei in ritardo per la cena e non hai avvisato."

Mi avvicino a lui, gli schiocco un bacio sulla guancia e mi invento una scusa; è la prima volta che mento a mio padre, ma non me la sento di parlare di Marco.

"Stavo chiacchierando con Matilde, non mi sono accorta dell'orario." 

Non obbietta più e la cena procede in serenità. Finisco di mangiare, mi affretto a sparecchiare la tavola, "devo finire i compiti per domani, vado a studiare."

Chiudo la porta e prendo il telefono sperando in un messaggio o una chiamata di Marco, ma nulla. Ci siamo appena visti e forse sarebbe stato fuori luogo scrivere, va bene così.

Mi appoggio sul letto comoda, con i cuscini dietro la schiena e chiamo Sara; parlo a bassa voce per evitare che mio padre mi senta. Le racconto tutto nei minimi dettagli, Sara sembra essere felice per me, "che cosa hai provato?"

"Sai, il primo bacio è stato strano."

Sospiro e aggiungo, "mi sono sentita sciocca, perché ero convinta che per lui fosse un gioco, eppure non l'ho rifiutato, lo volevo anche io quel bacio."

Sara non mi giudica, "l'attrazione tra voi è evidente, non è strano."

Non vorrei che fraintendesse, "anche se il bacio mi è piaciuto, io non sono così, non volevo essere un suo diversivo." 

"Cosa ti ha fatto poi cambiare idea?" Chiede Sara curiosa.

"Credo la sua insistenza nel voler chiarire e poi il suo sguardo, mi è sembrato sincero. Ci siamo baciati un'altra volta ed è stato incredibile, eravamo desiderosi l'uno dell'altro, ho perso ogni barlume di ragione. Mille brividi hanno attraversato il mio corpo, se ci ripenso, mi sembra di sentire ancora il suo profumo e di vedere la sua espressione beata, mentre gli accarezzavo i capelli. Mi ha chiesto di diventare la sua ragazza e anche io lo volevo. Più di un'ora di baci e carezze, non riuscivamo più a staccarci, ma ci credi?"

Sara ride, "ti sei innamorata e stai vivendo la tua favola, goditela."

"Già, c'è ancora una cosa però che mi turba, ed è Matilde. Come faccio a dirglielo? La prenderà di sicuro male. Marco mi ha detto che lei conosceva i suoi sentimenti per me e che lei lo ha invitato a uscire una volta."

"Davvero?"

"Sì, è successo nel periodo in cui non ci parlavamo. Però non me l'ha detto neppure dopo, non mi ha raccontato tutto."

"Magari si vergogna a dirtelo, non credo sia bello essere rifiutati."

Magari ha ragione, penso, aggiunge anche, "se ora state insieme, devi informarla.""Non so come e ho chiesto a Marco di mantenere riservatezza su di noi a scuola, almeno per ora."

 "Amanti segreti?"

"No, ma possiamo aspettare a dirlo, non trovi? Marco ha capito."

"Va, bene. Ma è tua amica o no? A maggior ragione, che conosce i vostri sentimenti, accetterà la situazione." 

Capisco cosa intende e annuisco, "lo so, so anche quanto è innamorata e non mi piacerebbe essere al suo posto." 

Sara è di indole sempre ottimista ribatte, "le passerà in fretta."

Mi auguro che sia così. 

Chiudo la telefonata, resto imbambolata nel letto e indecisa se scrivere qualcosa a Marco, ricevo un messaggio da parte sua.

"Buonanotte," seguito da un cuore.

Chissà cosa sta facendo ora, vorrei chiamarlo per chiederglielo e per sentire la sua voce, però mi freno. 

Scrivo solo, "buona notte anche a te." Aggiungo anche io il cuore.

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