Si, ero decisa a liberarli. Niente mi avrebbe distratto dal mio intento.
<< Tesoroooooooooooooo >>
Niente tranne mia madre, che si presentò quella mattina casa mia!
<< Mamma!? Che ci fai qui? >>
<< Sono venuta a trovarti, non sei contenta? >> mi stritolò nel suo abbraccio.
<< C-certo ma... come facciamo? Io devo andare a lavoro e... >>
<< Non dire sciocchezze, la tua mamma è qui! Faremo un sacco di cose oggi! Ho chiamato io il tuo ufficio e gli ho detto che oggi non andrai. Non hanno replicato >>
<< Ma cosa..? >>
<< Su tesoro vestiti! Andiamo a fare un giro! È troppo tempo che non vedo Stratford >>
Eccola qui, la donna più allegra, attiva e stressante che potesse esistere sulla faccia della Terra. E io me la ritrovo per madre. Fortunata? No. soprattutto per una come me, che non le piace molto fare festini o cose simili. Da quando avevo iniziato a fare l'avvocato, cosa su cui lei ovviamente non era d'accordo, era andata a vivere a Los Angeles con il suo nuovo compagno.
<< Quando riparti? >> dissi mentre mi trascinava dentro un camerino.
<< Questo pomeriggio purtroppo, domani lavoro >>
<< Oh, non ti preoccupare, tanto avevo da fare >> spero che Justin non si arrabbi...
<< Avanti tesoro! Raccontami un po' come te la passi! >> disse tutta euforica.
<< Non c'è niente di interessante, sono sempre in ufficio >> dissi indifferente.
<< Ma hai 23 anni! Devi uscire! Dai dai dai come si chiama quello che ti viene dietro? >>
<< E tu che ne sai? >>
<< Hai sempre avuto il vizio di lasciare la posta aperta al pc >> mi fece l'occhiolino. Sbuffai.
<< Si chiama Fred, ma è troppo grande per me >>
<< Che lavoro fa? >>
<< è un giudice >>
<< E allora! Dai tra qualche anno muore e ti lascia l'eredità >> rise.
<< Mamma! Ha 30 anni mica 90! E poi... non voglio stare con qualcuno solo per i soldi, a me non mi mancano di certo >> dissi guardando annoiata una vetrina.
<< Non vuoi stare con uno più grande... o non vuoi stare con lui? >> mi diede una gomitata.
<< Un po' tutti e due >> sorrisi.
<< Beccata! Avanti sputa il nome >>
<< Di chi? >>
<< Di questo ragazzo che ti ha fatto perdere la testa >> sorrisi pensando a Justin.
<< Ah ma allora ti piace proprio eh! Dai dimmi chi è, lavora con te? È il tuo segretario? Il tuo capo? È un poliziotto? >> iniziò con le sue domande a raffica.
<< Mammaaaaa fermati! No, non lavora con me... hai presente Justin? >>
<< Quale quello con cui stavi al liceo? >>
<< Si... >> sorrisi.
<< Oh, mi era simpatico! È ancora qui a Stratford? Che lavoro fa? >>
<< Libero professionista >> mi affrettai a rispondere.
<< Ma ora basta, torniamo a casa che è ora di pranzo... >>
Il mio pensiero non faceva che spostarsi tra l'orologio e Justin.
Gli avevo detto che sarei andata di mattina, non voglio che pensi che l'abbia abbandonato...
Fortunatamente arrivarono in fretta le 4 e mia madre se ne andò, così io mi precipitai al carcere.
<< Oh signorina Williams, cosa fa qui? >> mi salutò il poliziotto all'entrata.
<< Mi scusi, dovrei vedere uno dei detenuti >> dissi facendo per entrare.
<< Al momento non è possibile signorina >> mi fermò.
<< Perché? La prego è urgente! >>
<< No signorina mi dispiace >> mi prese di peso e mi riportò fuori.
Ok, non volevano farmi entrare dalla porta? Perfetto, sarei entrata da qualche altra parte.
Riflettei per un secondo, poi mi si accese la lampadina.
La vecchia porta sul retro.
Stetti bene attenta che non mi vedesse nessuno, poi andai sul retro.
La porta era arrugginita, per questo motivo riuscii ad aprirla con una forcina dei miei capelli.
Mi sentivo tipo "mission impossible"
Entrai in punta di piedi e mi guardai intorno: il corridoio era deserto.
Ora il problema era un altro.. in quale cella avrei trovato i ragazzi!?
MI guardai attorno un po' spaesata, e iniziai a camminare fino ad arrivare in un altro lungo corridoio, dove c'erano diverse celle... All'interno, c'era gente di tutte le età e per evitare che fossi riconosciuta misi il cappuccio del giubbotto che indossavo e lo portai fin sopra gli occhi.
Ma dov'erano???
<< Hey abbiamo visite! Che crimine può aver commesso una creatura così bella? >> fu una delle tante cose che sentii dai bisbigli provenienti dalle celle.
<< Una creatura bella? A Ryan Butler piace questo elemento >> sentii la voce di Ryan provenire dalle mia spalle. Mi girai, e senza farmi vedere in volto aprii la loro cella.
<< Ma che fa? >>
<< Che ti frega ci sta liberando! >> disse William avvicinandosi all'apertura.
<< Ma io ti sposo! Bella e intelligente! >> ignorai il suo commento e osservai la cella attentamente prima di aprirla: Ryan era davanti a me con le mani tra le sbarre e William era accanto a lui.
Chaz mi guardava perplesso e allo stesso tempo anche un po' spaventato... Catlin sedeva su uno dei letti dalle lenzuola grigie... e Justin? All'inizio non lo vidi, poi scrutai una testa, coperta da un cappuccio.
Justin era seduto sull'altro letto, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani unite a formare un unico pugno.
Finalmente riuscii ad aprire la loro cella con la stessa forcina di prima, e Ryan corse fuori, ma io lo bloccai.
<< Aspetta... dobbiamo andare via tutti insieme >> sussurrai al suo orecchio.
<< Hope? >> annuii.
<< Si ma non dire il mio nome >> dissi sempre sussurrando.
<< Sapevo che non ci avresti abbandonato >> mi abbracciò Chaz.
<< Dai Justin andiamo! >> sentii Caitlin dire da dietro...
<< No, io resto qui >>
<< Non dire sciocchezze dobbiamo scappare! >>
<< Ho detto che io resto qui Cait! Lasciami stare! >> disse scollandosi la sua mano dalla spalla.
<< Hope mi aveva promesso di venire questa mattina, e invece non è venuta! Come se non bastasse esce con quella specie di giudice da 4 soldi! Dammi una ragione per non morire qui dentro! Eh? >>
<< Justin sono io! Non mi riconosci!? >> dissi inginocchiandomi davanti a lui.
All'inizio mi guardò spaesato, poi mi abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo.
<< Perché non sei venuta questa mattina? >>
<< Scusami... >> abbassai il capo.
<< Me lo avevi promesso Hope... ho pensato che sarei rimasto chiuso qui per sempre >>
<< Te l'avevo promesso lo so, ma conosci mia madre >> sorrise a quell'affermazione.
<< Oh, ho capito >> sorrisi anche io.
<< Piccioncini le effusioni amorose ve le scambiate dopo, ora scusate ma io voglio uscire da qui >> intervenne Ryan.
Presi la mano di Justin e uscimmo di li in punta di piedi, sotto lo sguardo degli altri che si lamentavano.
Mentre ci guardavamo intorno, sentimmo dei passi arrivare dall'altra parte e delle voci a me note.
<< Shhh dobbiamo nasconderci! Sta arrivano in commissario >>
Justin mi tappò la bocca e ci nascondemmo tutti dietro le colonne... il commissario passò senza vederci, mentre io morivo di paura.
<< Ma siete matti!? Poteva vederci! >> dissi mentre ci allontanavamo.
<< Hey signorina ti ringrazio per averci liberato, ma ora lascia fare a noi >> disse William mentre cercava un'uscita.
<< L'uscita è dall'altra parte >> dissi facendo la saputella. Mi fulminò con lo sguardo, poi mi seguì.Quando fummo finalmente fuori, potei tirare un sospiro di sollievo.
<< Hope, grazie mille! Se non ci fossi stata tu... >>
<< Non c'è bisogno che mi ringrazi, l'ho fatto perché vi voglio bene... ma ora cercate di non farvi più acchiappare, chiaro? >>
<< Signor si signora >> disse Chaz facendo una specie di saluto militare.
Successivamente li riportai al loro covo, che avrebbero cambiato la sera stessa, ma questi erano affari loro...
Chaz e Ryan corsero subito a prendere il loro video giochi, mentre Willy e Cait si occupavano di prendere le varie cartelline che avevo visto quando ero entrata li.
Rimanemmo solo io e Justin.
<< Grazie ancora... >>
<< La smetti di ringraziarmi? >>
<< No, non smetterò mai di farlo... io ho messo in pericolo la tua vita, ma tu hai rischiato per salvare la mia >> disse più a se stesso che a me.
<< Non sarei riuscita a dormire sapendoti li dentro.. >> sussurrai...
Lentamente avvicinò le sue labbra alle mie, e mi stupii quando iniziai IO a baciarlo appassionatamente.
E cosa ancora più sorprendente: la cosa non mi dispiaceva affatto!
Quando ci staccammo...
<< E così anche il nostro avvocato ha infranto le regole eh? >>
<< Non farmene pentire Bieber >> scherzai.
<< Dai non dirmi che non ti sei divertita >> ci pensai su qualche istante.
<< beh... tutto sommato si, è stato... diverso >>
<< Sai perché è stato diverso? >> scossi il capo.
<< Perché la cosa che hai fatto non è scritta su nessun libro... hai seguito il tuo istinto... >>
<< Hai ragione... >>
<< Lo so >> si vantò.
<< Beh, io vado >>
<< Dove vai? >>
<< Non ricordi? Ho un appuntamento! >> dissi sventolandogli in faccia le chiavi dell'auto.
<< Oh mi scusi signorina >> disse ridendo << mi raccomando, se ci prova... >>
<< Si Justin lo so, il calcio nelle parti basse fa sempre effetto >>
<< E se non basta... >>
<< Lo spray al peperoncino >> gli feci l'occhiolino.
Me lo diceva ogni santo giorno al liceo.
<< Devo dire che ti ho insegnato bene >> disse soddisfatto.
<< Eh si >> dissi entrando in macchina.
<< Stai attenta, e se ti chiede di dormire da lui digli di no >>
<< E se invece volessi fermarmi da lui? >> lo presi in giro.
<< Non lo faresti mai, vero? >>
<< Forse, geloso Bieber? >> lo sfidai.
<< Forse... >> gli lanciai un sorriso e misi in moto la mia auto.
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Manette a forma di cuore. (Justin Bieber)
Hayran KurguIo: amore, hai mai pensato a cosa vorresti fare dopo il liceo? J: sinceramente no, non ci ho mai pensato, tu?? Io: pensavo di fare l'avvocato Rise J: Allora io sarò il delinquente, così saremo uniti per sempre Pensavo fosse una battuta, chi l'av...