Potrebbe essere un appuntamento?

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L'orologio segnava le 2 p.m.
Era solo una mia impressione o le lancette si muovevano più velocemente?!
Feci un gran respiro per scaricare la tensione.. ma tensione di cosa!? Dovevo solo fare il mio lavoro, perché avevo.. paura? Continuavo a chiedermelo, ma sapevo perfettamente la risposta: la verità era che non volevo arrestarli, né Justin, né Ryan, né Chaz.
Nonostante i miei pensieri, mi alzai dalla sedia, infilai il mio cappotto e mi diressi al carcere con i poliziotti.
Appena arrivammo il commissario diede l'ordine di trovare e disattivare le bombe anche se tutti sapevano che in un'ora non ce l'avrebbero fatta: non sapevano dove erano nascoste e nemmeno quante erano. Era una sfida persa in partenza.
Mi guardai intorno in cerca di qualcosa che potesse darmi un'idea, ma l'unica cosa che vidi fu una Ranger Rover nera. Mi morsi il labbro nervosa. Voleva vedere fino a che punto sarei arrivata? Bene, evidentemente non conosceva bene il soggetto. Lo avrei arrestato solo quando lo avrei beccato con le mani nel sacco. Mi giri dall'altro lato, in tempo per vedere i poliziotti uscire frettolosi dal carcere.
<< Non abbiamo visto nessuna bomba commissario >> disse uno mortificato.
<< Ma è impossibile! Devono pur essere da qualche parte! Continuate a cercare! >>
<< Non c'è tempo signore, tra 10 minuti salterà tutto in aria! Saremo coinvolti anche noi >>
Istintivamente guardai l'orologio: 2.51. Merda. Mi allontanai dalla volante della polizia frettolosamente e presi in mano il mio cellulare componendo il numero di Justin con dita tremanti.
<< Salve avvocato, come mai quello sguardo preoccupato? >> sghignazzò.
Mi guardai intorno, ma di lui nessuna traccia.
<< Dove sei? >>
<< Ingenuità fatta persona eh? >>
<< Bieber per l'amor del cielo! Disattiva le bombe immediatamente! Ci sarà una strage! >>
<< A noi non ci importa di questo >> disse con tono fiero.
<< Ti prego Justin! Farò tutto quello che vuoi >> intanto riguardai l'orologio: 2.56...
<< Tutto? >>
<< Tutto >> ripetei.
<< D'accordo, dimmi come liberare il mio amico e le disattivo subito >>
<< C'è una porta arrugginita sul retro! Ti faccio trovare le chiavi davanti casa, ti prego fai in fretta! >>
<< Come faccio a fidarmi? >>
<< Cazzo Justin muoviti! Ti prego! Fidati di me >>
<< Mi sono fidato troppe volte >>
2.58...
<< Justin per favore, te lo giuro su quello che ho di più caro al mondo, ti prometto che questa sera il tuo amico sarà fuori di qui! Te lo giuro sul nostro amore! >>
<< Che cosa? >>
<< Cosa? >>
<< Hai detto te lo giuro sul nostro amore! >> disse sorpreso.
<< S-si sul nostro amore che c'è stato! >>
2.59...
<< E se fosse falso anche quello? >>
<< Cazzo Justin credimi per una volta! >> non rispose... anzi, attaccò.
<< Bastardo! >> dissi scaraventando il telefono a terra.
Guardai per l'ennesima volta l'orologio...
2.59...3.00
Mi coprii la testa aspettando l'esplosione, poi quando non sentii niente, alzai il volto e vidi tutti i poliziotti guardarsi confusi...
Tirai un grosso sospiro di sollievo.
Intanto il commissario entrò nel carcere e ne uscì poco dopo...
<< Tutto ok! Le bombe sono state disattivate! >> mentre tutti i poliziotti si allontanavano, notai una chioma bionda dietro un albero..
Mi girai dall'altra parte, e vidi un ragazzo moro camminare con gli occhiali sul marciapiedi fischiettando. Appena mi vide mi sorrise e io ricambiai il sorriso.
Intanto mi avvicinai all'albero.
<< Ho rispettato l'accordo, ora voglio le chiavi >> disse porgendomi una mano dove mettere le chiavi.
Gliele porsi senza guardarlo negli occhi. Quando se le mise in tasca, mi sorrise e fece per allontanarsi.
<< Justin... >>
<< Che c'è? >> disse rimanendo di spalle.
<< Grazie... >>
<< Non ringraziarmi, ho ottenuto quello che volevo >> disse allontanandosi.
Poco dopo mi si avvicinò Chaz.
<< Non preoccupare, fa il duro ma è un tenerone >> sorrisi.
<< Lo so >>

#Il giorno dopo...

Come tutti i giorni entrai nel mio ufficio e mi sedetti dietro la scrivania aprendo il primo fascicolo che mi si presentava davanti.
Nemmeno il tempo di leggere la prima riga, che mi squillò il cellulare.
<< Pronto? >>
<< Hei Hope! Esci sono qui fuori >>
<< Cosa? Che ci fai qui? >> dissi alzandomi dalla sedia.
<< Devo riportarti le chiavi no? >>
<< Si... sei riuscito a liberare il tuo amico? >>
<< Certo, grazie mille >>
<< già.. tu come stai? >>
<< Perché non me lo chiedi di persona? >> intanto ero arrivata in strada, giusto in tempo per vederlo pronunciare quelle ultime parole. Attaccammo al telefono.
<< Come stai? >>
<< Io bene, tu piuttosto? Come ti senti dopo essere venuta meno ai tuoi doveri? >> disse sorridendo.
<< Mi sento strana... ma allo stesso tempo non sono pentita di averti aiutato >>
<< Davvero? >>
<< Si, nonostante tutto ho pur sempre aiutato un mio amico, no? >>
<< Si, vedila così >> sorrisi anche io.
Mi porse le chiavi e poi feci per rientrare, ma mi afferrò per un braccio.
<< Hope? Aspetta >> disse insicuro. Aspettai che continuasse.
<< Che ne dici se... un giorno di questi... andassimo a cena insieme? >> disse imbarazzato.
Justin Bieber imbarazzato?
<< Certo, per me va bene >>
<< Che ne dici di domani sera? >>
<< Perfetto >> mi morsi il labbro per il nervoso.. mi aveva davvero chiesto di uscire!?
<< E... potrebbe essere un appuntamento? >> stavolta si morse lui il labbro.
<< Potrebbe >> sorrisi << sempre se non hai paura a uscire con un avvocato >> sorrise anche lui.
<< Sei tu che dovresti essere spaventata, che ne sai che io non voglia rapirti per poi chiedere il riscatto? Questa potrebbe essere una trappola >>
<< Non lo è >> affermai sicura di quello che avevo appena detto.
<< Come fai ad esserne così sicura? >>
<< Perché mi fido di te >> tornò serio e mi guardò negli occhi.
<< Anche io >> mi baciò in guancia e si allontanò sussurrando un << a domani >>.
Lo vidi andare via fino a scomparire dietro l'angolo della strada.
Con la mano toccai il punto in cui mi aveva baciato. Scottava.

Manette a forma di cuore. (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora