La mia piccola Holly..

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<< Tu..tu.. >> balbettò
<< Sono incinta >> dissi senza esitazione.
Justin non rispose, mi guardò per un secondo e poi cadde a terra.
Mi portai le mani davanti alla bocca e lo chiamai sperando che si alzasse, ma senza risultato.
Corsi subito nell'infermeria che avevano nel carcere e spalancai la porta senza nemmeno bussare.
<< Dottoressa? La prego venga subito c'è un ragazzo che sta male! >> dissi allarmata. La dottoressa balzò in piedi.
<< Lei che ci fa qui? >> questo non l'avevo contato.. che ci facevo io lì?
<< Io...mi hanno chiamato per il termine di una causa ma passando ho visto un ragazzo sdraiato a terra, dovrebbe essere Bieber, la prego si muova! >> dissi tutto d'un fiato.
La dottoressa si alzò con tutta la calma del mondo e mi seguì tranquilla. Questa cosa mi mandò in bestia e cercai di accelerare il passo senza dare troppo nell'occhio o avrebbe sospettato qualcosa.
Arrivammo finalmente davanti la cella di Justin che era ancora steso a terra. Aprì la porta e si inginocchio accanto a lui. Mise una mano sul suo petto e poi appoggiò la testa per sentire il battito del cuore, poi poggiò una mano sul suo collo e successivamente sul polso.
"Calma Hope, lo sta solo visitando.. adesso ti metti a fare anche la gelosa!?" sussurrò una vocina interiore.
Dopo un tempo indefinito portò Justin in infermeria.
<< Può andare avvocato, grazie mille per il suo intervento >> disse mentre apriva la cassetta del pronto soccorso.
<< Come sta? >> mi guardò perplessa.
<< Sono una persona ansiosa, è grave? >> cercai di giustificarmi.
<< Oh, non si deve preoccupare, è solo svenuto, forse un colpo d'ansia... capita spesso >> mi spiegò con tutta la tranquillità del mondo. Io annuii e poi uscii dalla stanza, ma fingendo di dover sbrigare delle pratiche rimasi comunque nelle vicinanze del carcere, ma non trovando una scusa per rientrare fui costretta ad andare a casa, dove mi addormentai portandomi dietro tutto lo stress di quella lunga giornata.

La mattina dopo mi alzai alle 5 invece che alle 7 come mio solito.
Mi vestii e preparai tutto velocemente, buttai la mia borsa in macchina e mi diressi subito al carcere.
Arrivai li alle 5.20... a quell'ora erano sicuramente a lavorare in cucina o in giardino.
Entrai senza farmi vedere, fortunatamente i poliziotti a quell'ora non erano all'entrata, ma a organizzare i lavori di ognuno dei detenuti.
Non vidi Justin in giardino insieme agli altri, così andai alla bacheca all'entrata a vedere dove fosse.
Eccolo qui, Justin Bieber... seguii la linea con gli occhi... cucina.
Mi guardai intorno assicurandomi che non mi vedesse nessuno e mi diressi in cucina.
Quando aprii la porta tutti gli occhi erano puntati su di me: chi lavava i piatti, chi puliva il pavimento, chi il gas, e poi incontrai i suoi occhi color caramello. Ignorai tutti gli altri e mi avvicinai a lui.
<< Be? Che avete tutti da guardare? >> subito ricominciarono tutti a lavorare.
Tutti tranne Justin. Mi faceva male vederlo con quella specie di divisa a righe bianca e nera, con una pezza in mano che poco prima aveva lucidato i vetri della finestra.
<< Cercava me avvocato?  >> la sua voce mi fece scendere dalla mia nuvoletta di pensieri. Ovviamente mi parlò così per non destare sospetti. 
<< Volevo sapere come stavi, sai ieri... >> mi interruppe.
<< Sto bene, grazie >> si girò e continuò a pulire il vetro. Sospirai.
<< Justin dobbiamo parlare >> sussurrai per non farmi sentire dagli altri.
<< Sa che mi è proibito parlare con lei fuori dal tribunale... >> disse facendo finta di non capire.
<< Per favore Justin... >> misi una mano dietro la sua schiena per chiamarlo e sentii i suoi muscoli contrarsi al mio tocco.
Subito tutti gli altri cominciarono a guardarci senza farsi notare.
<< Mi segua signor Bieber >> ripresi il mio tono fermo e mi diressi verso la porta.
Justin sbuffò, posò la sua pezza e mi seguì. Sentii i suoi passi seguirmi fino alla direzione, dove a quell'ora non c'era nessuno. Lo feci entrare e chiusi la porta a chiave per non rischiare.
Mi rigirai verso di lui e lo trovai a guardarmi con le braccia incrociate sul petto.
<< Senti... io volevo sapere cosa ne pensavi di quello che ti ho detto ieri... >> abbassai lo sguardo e lui fece lo stesso.
<< Non posso parlare senza il mio avvocato >> mantenne un tono freddo.
<< Smettila Justin! Non te ne è mai fregato un cazzo della legge e ora ti metti a fare il perfettino!? Non stiamo parlando di un reato! Stiamo parlando di nostro figlio! >> i suoi occhi si puntarono sui miei.
<< Credi che non lo sappia!? >> afferrò le mia braccia e mi sbatté contro la porta tenendomi saldamente.
<< Mi fai male... >> dissi con voce tremante.
<< Più di quanto tu ne hai fatto a me lasciandomi? Eh? Non puoi nemmeno immaginare come mi sono sentito Hope! E ora che fai? Vieni come se niente fosse e mi dici che aspetti un figlio da me? Come dovrei reagire secondo te? Dovrei spaccarti la faccia ma non posso farlo, perché sono dalla parte sbagliata, hai tu il manico del coltello Hope, ed è puntato esattamente verso di me! Non sono nella posizione di fare un cazzo, guarda come mi sono ridotto! Il grande Justin Bieber, il capo indistruttibile! Ora è stato preso! Hai pensato a quello che penseranno i miei uomini? All'umiliazione che sto subendo? E tutto per colpa tua, anzi per colpa del mio maledettissimo cuore che non può vivere senza di te >> mi urlò tutto questo in faccia.
Quando ebbe finito aveva il fiatone per l'enfasi che ci aveva messo.
Non dissi nulla e pensai alle parole che aveva appena detto... non avevo pensato a quello che avrebbero potuto pensare i suoi uomini, è vero, ma avevamo un problema molto più grave dell'orgoglio.
<< Quindi... non ti interessa il fatto che io sia incinta? >> lasciò la presa dalle mie braccia e si sedette su una delle sedie poggiando i gomiti sulle ginocchia e intrecciando le dita delle mani davanti a lui.
<< Non ho detto che non mi interessa, solo che non posso fare niente Hope! Per quale motivo me l'hai detto? Non hai visto dove sono? >>
<< Che stai dicendo Justin? È logico che ho dovuto dirtelo no? è tuo figlio! >> ci fu un attimo di silenzio.
<< Ho solo paura di non poterlo crescere Hope... quello che faccio non è sicuro, oggi sono qui e domani chi lo sa? Potresti ritrovarti vedova con un figlio da crescere senza un padre.. e poi, cosa penseranno i tuoi colleghi? >> si passò una mano tra i capelli. Sorrisi e mi inginocchiai accanto a lui.
<< Hey.. guardami >> rivolse il suo sguardo verso di me.
<< A me non interessa di quello che pensano gli altri, ok? E poi mi fido di te, so che ci sarai per sempre per tuo figlio, che combatterai per te e per lui, anche se non dovessimo stare insieme so che lo crescerai e diventerà un uomo forte e indipendente come il suo papà >> gli accarezzai una guancia mentre lui sorrise alla mia ultima affermazione.
<< Quindi... vuoi tenerlo? >>
<< Non si butta una vita >>
<< Ma sei giovane.. >>
<< Lo so ma è arrivato adesso Juss, non possiamo farci nulla ormai.. e poi, anche se lo porto in grembo solo da due settimane, già lo amo >> mi toccai il ventre ancora piatto.
<< Tu vuoi tenerlo? >> tornò serio. Mi fece alzare e appoggiò un orecchio alla mia pancia, io gli accarezzai i capelli.
<< Hei? Holly? Tu che ne dici, vuoi nascere? >> risi.
<< Holly? Che ne sai che è femmina? >>
<< Me lo sento >> alzò la mia camicetta e diede un piccolo bacio sulla mia pancia.
<< e diventerà una donna forte e bella come la sua mamma >> sorrise alzandosi.
Si avvicinò a me e ci scambiammo un tenero bacio.
<< Quindi... torniamo insieme? >> fece spallucce.
<< Sei stata tu a lasciarmi >> sorrise.
<< Shhh >> lo ribaciai. Lo sentii sorridere nel bacio.
<< E ora come facciamo? >>
<< Che vuoi dire? >>
<< Be... ti sei dimenticata che sono un detenuto? >> in effetti si, mi ero dimenticata, e mi ero scordata anche che tra 10 minuti ero attesa a lavoro.
<< Cavolo Justin è tardissimo! Devo andare a lavoro! >> mi allontanai e feci per correre fuori, ma lui mi t per un braccio.
<< Aspetta! Non me lo dai un bacio? >> lo baciai a stampo per poi approfondire il bacio.
Dopo un po' si staccò e diede un bacino sonoro sulla mia guancia.
<< Ciao Holly, papà ti aspetta domani >> risi alla sua tenerezza.
<< Forse faccio in tempo a passare stasera >> annuì.
<< Ma non fare troppe corse, fa male al bambino >> accarezzò la mia pancia.
<< Non diventare paranoico ora eh >>
<< Hey! Difendo solo la mia piccola Holly, e proteggo la mia piccola Hope >> sorrise e mi baciò.
<< Devo scappare >>
<< Va bene, ti amo >>
<< Ti amo anche io >> detto questo uscimmo entrambi dalla direzione, io mi diressi all'uscita, lui alla cucina. Mentre camminavo per il corridoio mi sentii prendere di nuovo per il braccio.
<< Aspetta ancora uno >> mi stampò un  bacio sulle labbra.
<< Justin! >> sorrisi << faccio tardi >>
<< Ok ok.. aspetta l'ultimo dai! >> misi le mani attorno al suo collo e gli diedi l'ultimo bacio per poi dirigermi in macchina.
Mentre accendevo il motore, lo vidi tornare a lavare le finestra... quando mi vide mi mandò un bacio e lo stesso feci io.
Poi me ne andai per davvero.

Manette a forma di cuore. (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora