Come tutte le mattine, la sveglia suonava alle 5 in punto.
Mi rilassai un po' sotto la doccia, poi uscii, mi vestii, tacchi, un velo di trucco, e sono pronta.
Presi la mia borsa, infilai gli occhiali da sole, e mi diressi verso la questura a bordo della mia Range Rover.Entrai nel palazzo, dove all'entrata riconobbi subito Joshua e Mattew, i due carabinieri di guardia.
<< Buongiorno >> dissi passando.
<< Buongiorno avvocato >> dissero facendo un breve inchino.
Presi l'ascensore, arrivai al 5 piano e entrai nel mio ufficio.
Lì, accanto alla mia scrivania, trovai Betty, la mia segretaria.
<< Buongiorno signorina >>
<< Buongiorno Betty >>
<< Le ho portato le pratiche da svolgere, desidera qualcosa? >>
<< Un caffè, grazie >> dissi togliendomi la giacca e sedendomi dietro la mia grande scrivania.
<< Subito >> si avviò e si chiuse la porta alle spalle.
Aprii il primo fascicolo, tra tutti quelli che ricoprivano la mia scrivania.
In che cosa consiste il mio lavoro?
Beh, sono un avvocato della mafia.
Mi occupo di tutti i casi in cui la mafia ha fatto qualche ingiustizia, cerco gli indagati...
In questo momento, il più ricercato era proprio lui.
Il suo nome era scritto a caratteri cubitali: Justin Bieber.
Mi morsi il labbro.
Come faccio a trovarlo?
Bussarono alla porta.
<< Avanti >>
<< Signorina, corra c'è un'emergenza >> disse Mattew tutto allarmato entrando nel mio ufficio.
<< Che succede? >>
<< Venga a vedere con i suoi occhi >>
Mi alzai e corsi giù.
Mattew mi fece segno di uscire.
Davanti a me, un mucchio di gente si ammassava per vedere cosa fosse successo.
Mi feci largo tra la folla per vedere.
Una donna piangeva accasciata a terra, accanto al corpo di suo figlio.
Mi si strinse il cuore.
<< Signora, cosa è successo? >> mi piegai accanto a lei.
<< Io... non lo so... ero entrata in quel negozio e lui doveva aspettarmi fuori, ma poi quando sono uscita... >> riscoppiò a piangere.
<< Si calmi signora... ha idea di chi possa essere stato? >>
Scosse il capo.
<< Lo so io... >> disse una voce in mezzo alla folla.
Mi girai verso di loro.
<< Chi ha parlato? >> vidi una mano alzarsi.
Un ragazzo biondo, con gli occhiali scuri da non permettermi di vedere il suo viso.
La felpa troppo lenta e i pantaloni esageratamente abbassati.
<< Vieni avanti... dimmi cosa hai visto >> si avvicinò a me.
<< So chi è stato, è uno del clan dei King >>
I King.
Era questo il nome del clan di Bieber, per questo avevano tutti tatuato una corona sul polso.
<< Saresti in grado di riconoscerlo? >> scosse il capo.
<< No, era incappucciato, ma è andato da quella parte >> disse indicando una delle due strade che si affacciavano verso la periferia.
<< Grazie mille sign... >> mi girai per ringraziarlo, ma era sparito.
Forse non voleva essere coinvolto in queste cose... comprensibile.
Dopo aver chiamato un' ambulanza rientrai nel mio ufficio e continuai il mio lavoro.
Mi squillò il cellulare.
<< Pronto? >>
<< Salve avvocato >>
<< Con chi parlo? >> dissi incuriosita.
<< Ma come non mi riconosce? Abbiamo parlato poco fa >>
<< È il ragazzo testimone dell'omicidio? >> dissi.
<< Oh, vedo che si ricorda >>
<< Posso esserle utile? >>
<< Mi sta già aiutando >>
<< In che modo? >> chiedo dubbiosa.
<< Mi fa divertire come un pazzo! È troppo facile prenderla in giro >> rise.
Quella risata... mi fece venire i brividi.
Scattai in piedi.
<< Justin >> sussurrai.
<< Ma brava! Vedo che ti ricordi! Mi considero offeso perché non mi hai riconosciuto subito >>
<< Bastardo. L'hai ucciso tu >> lo accuso.
<< Astuta osservazione, avvocato >>
<< Ti troverò prima o poi >> rise di nuovo.
<< Io sono qui, vieni a prendermi dai >> mi disse beffardo.
<< Non scherzerei tanto se fossi in te >>
<< Oh, andiamo! Non sei cambiata per niente, sei sempre stata seria >>
<< E tu sei sempre stato un buffone >>
<< Gli opposti si attraggono no? >>
<< Che cosa vuoi?! >> alzai il tono della voce.
<< Non urlare con me. Avanti! Non ci sentiamo da 6 anni, come te la passi? >>
<< Spero tu stia scherzando! >> sospirai << Bieber, io e te siamo come Robin Hood e il principe Giovanni, come i dalmata e Crudelia Demon! Secondo te ora io mi metto a parlare con te come se nulla fosse? >>
<< Ti ci vedo bene vestita da paladina della giustizia, a proposito, eri sexy vestita così elegante... comunque, un tempo lo facevamo senza problemi >>
<< Cos'è, hai nostalgia? Le cose cambiano >>
<< Lo so meglio di te >>
<< Smettila di fare il misterioso. Non potrei nemmeno parlare con te. Non chiamarmi più >>
<< E perché no? Tanto non puoi rintracciarmi, sono a un telefono pubblico >> lo sentii sorridere.
<< Non te lo chiederò più: CHE COSA VUOI DA ME. >>
<< Te lo dirò quando sarà il momento >>
<< E quando è il momento? >> gli risposi impazientita.
<< Ti dirò anche questo >>
<< Non ti seguo >>
<< Non ti ho detto di farlo, ci sentiamo presto, avvocato >> attaccò.
Posai il telefono ancora scossa da quella chiamata e lasciandomi confusa.
Vuoi sfidarmi Bieber?
Ti sei messo contro la persona sbagliata.
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Manette a forma di cuore. (Justin Bieber)
FanficIo: amore, hai mai pensato a cosa vorresti fare dopo il liceo? J: sinceramente no, non ci ho mai pensato, tu?? Io: pensavo di fare l'avvocato Rise J: Allora io sarò il delinquente, così saremo uniti per sempre Pensavo fosse una battuta, chi l'av...