<< Tu..tu...hai nascosto Bieber... >> disse con voce tremante. Ecco qui, tutto quello che avevo temuto si era avverato. Fred aveva visto Justin, chiaro e tondo, davanti a se, per cui mentire non sarebbe servito a niente..
<< Fred io... posso spiegarti tutto... >>
<< Non c'è niente da spiegare, sei stata tu a farli scappare dal carcere, li hai nascosti, tu sei loro complice! >> continuò con tono di chi non sa se credere a quello che dice.
<< C'è un motivo Fred... >> ma che stavo dicendo? Non c'era un motivo preciso se tralasciamo il fatto che amavo Justin, e la notte che avevamo passato lo dimostrava.
<< Qualsiasi scusa tu abbia preparato, non basterà a non spifferare tutto >>
<< No! no Fred ti prego! Non dire niente! >> dissi davanti a lui con le mani giunte per implorarlo. Ma come potevo sperare che mi ascoltasse? Ero dalla parte del torto, e non potevo fare nulla per difendermi.
<< Non voglio sentire scusanti Hope, domani stesso lo dirò al capo >> disse salendo nella sua macchina. Mi sedetti sul marciapiede quando la macchina partì. Mi passai una mano tra i capelli, mentre le mie guance furono inondate da lacrime nere per colpa del mascara. Avevo perso tutto nel giro di mezz'ora: la fiducia dei miei colleghi, il mio lavoro, e soprattutto Justin. Ma la cosa che mi preoccupava di più adesso, era quello che mi aspettava il giorno seguente a lavoro. Già mi vedevo entrare e subito tutti gli occhi puntati addosso, lo sguardo di disprezzo di tutti, quello afflitto di Demi mentre mi aiutava a svuotare il mio ufficio... e poi? Cosa avrei fatto senza il mio lavoro? Iniziai a piangere ancora più forte quando mi resi conto che, a parte il lavoro che non avrei avuto più, ero sola al mondo. Solo una persona mi era stata sempre vicina, Justin. E io avevo allontanato anche lui. Improvvisamente l'idea del cadavere in casa non mi sembrò più tanto grave, mi mancava già. Rientrai in casa e senza nemmeno asciugarmi le lacrime composi il numero di Justin. Ovviamente rifiutò la chiamata, era prevedibile. Provai con quello di Ryan, ma squillò a vuoto... La mia unica speranza ora era Chaz. Squillò 3 volte, poi sentii la sua voce in un sussurro.
<< Hope >>
<< Chaz ti prego devi aiutarmi! >> dissi disperata.
<< Shhh abbassa la voce, se Justin scopre che sto parlando con te mi uccide >> senso metaforico, spero.
<< Scusami, ti scongiuro Chaz sei l'unico che può aiutarmi >> dissi ricominciando a piangere come una bambina.
<< Che succede? >> disse allarmato.
<< Justin è lì con te? >>
<< è nell'altra stanza.. >>
<< Passamelo >>
<< Ma sei impazzita? È incazzato nero!>>
<< Non mi interessa, ho bisogno di parlare subito con lui Chaz, per favore >> lo sentii sospirare, poi ci fu un cigolio, segno che aveva aperto la porta.
<< Justin... c'è... Hope al telefono >>
<< Ti avevo detto di non rispondere! >> urlò.
<< Lo so ma è davvero urgente >>
<< Non me ne frega un cazzo, che morisse! >> quelle parole mi strinsero il cuore.
<< JUSTIN TI PREGO FRED HA SCOPERTO TUTTO! >> urlai con tutte le forze che avevo in corpo per farmi sentire, nonostante sembrasse abbastanza lontano.
<< Come? >> disse prendendo il telefono in mano.
<< Mi ha seguito quando sono tornata a casa e vi ha visto uscire! Vuole dire tutto al nostro capo domani mattina! Non mi interessa se perderò il lavoro, ma ti prego parlami, non posso perdere anche te >> sussurrai l'ultima parte. Ci fu un momento di silenzio.
Io<< Justin sei lì? >>
<< Si si ci sono, ci vediamo tra 20 minuti a casa tua >>
<< NO!!! non posso rischiare di nuovo! Ci vediamo tra mezz'ora al nostro posto >>
<< Perfetto >> attaccò. Il suo tono sembrò un po' più calmo verso l'ultima frase. Indossai un paio di jeans stretti e una maglietta, il tutto abbinato a delle ballerine. Dopo di che mi strucca, anche se il mascara era tutto sulle mie guance. Non ero più un avvocato, anche se non lo sarei più stata da domani mattina, ma ormai non avevo più niente da insegnare agli altri, per cui, potevo indossare quello che volevo. Non presi nemmeno la borsa, afferrai solo chiavi di casa e cellulare. Poi uscii di casa per raggiungere la vecchia quercia a piedi. Quando arrivai Justin era già lì. Appena in contrai il suo sguardo ricominciai a piangere... lui mi venne subito incontro e mi strinse tra le sue braccia. Il suo profumo mi inebriò le narici e mi trasmise subito tranquillità. Rimanemmo così per non so quanto tempo, con la mia testa appoggiata al suo petto, le sue mani che mi accarezzavano dolcemente i capelli e io che singhiozzavo. Quando le lacrime smisero di scendere, lo sentii dire..
<< Scusami... >>
<< Di cosa? >> dissi guardandolo negli occhi.
<< Per tutto... è tutta colpa mia >>
<< No Justin! È colpa di tutti e due... >>
<< No Hope, se io non avessi portato quel cadavere in casa non avremmo litigato, e se io non ti avessi chiesto di nasconderci tu non avresti perso il lavoro, in un modo o nell'altro è sempre colpa mia >>
<< Non è vero Juss, ho deciso io di aiutarti e lo farei altre mille volte >>
<< Non dovevo chiamarti quel giorno.. ti prego perdonami Hope >> questa volta fui io ad abbracciarlo.
<< Ti ho già perdonato Justin, sai perché? Perché non c'è nulla da perdonare. Abbiamo fatto tutto in due quindi se la colpa è tua è anche mia, ok? Smettila di darti tutte le colpe di questo mondo. E se ti aiuterei altre mille volte, non smetterei mai di ricordare il giorno in cui mi hai chiamato, anche se per prendermi in giro. Grazie a quella telefonata io ti ho ritrovato, è stato il giorno più bello della mia vita >> lo sentii sorridere sulla mia spalla. Si allontanò.
<< Non ti importa se ti ho fatto perdere il lavoro? >>
<< No >> scossi il capo.
<< Non ti importa se mi hanno arrestato? >>
<< No >> sorrisi.
<< Non ti importa se ti ho portato un cadavere in casa? >>
<< Quello potevi anche risparmiartelo >> rise.
<< Va bene, cercherò di fare il bravo da oggi in poi, promesso >> Mi porse un mignolo per fare la pace, ma quando appoggiai il mio, mi tirò a se e posò le sue labbra sulle mie. Sorridemmo entrambi nel bacio. Poi si staccò per parlare.
<< Che rabbia quel Fred però! Senti, se inizio a fare il bravo da domani? >>
<< Non ci provare Bieber, sono ancora un avvocato... >>
<< Ma dai! Anche se la voglia di ucciderlo è tanta, posso almeno picchiarlo a sangue? >>
<< No! non fare niente Justin, promettimelo >> sbuffò.
<< Promettilo >> ripetei.
<< Va bene promesso >> sorrisi e lo abbracciai. Mi avrebbero licenziata? Chi se ne frega, io avevo lui...
STAI LEGGENDO
Manette a forma di cuore. (Justin Bieber)
Fiksi PenggemarIo: amore, hai mai pensato a cosa vorresti fare dopo il liceo? J: sinceramente no, non ci ho mai pensato, tu?? Io: pensavo di fare l'avvocato Rise J: Allora io sarò il delinquente, così saremo uniti per sempre Pensavo fosse una battuta, chi l'av...