Terracina (All'amata città)

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ottobre '22

Città mia, amata patria di vita e speranze

presso te scintillan le acque

del cristallino Tirreno

come gemme alla viva luce del giorno

Revivo le belle notti di plenilunio

dove il mare prende il color dell'argento

e il suo dolce e caldo sussurro

ti invita ad immergerti nell'ameno splendore

Rivedo le tue spiagge dorate

sfiorate dalle onde riscaldate dal sole

e sposano la bellezza della natura

con la forza d'un vigoroso sentimento

E non meno belle, le tue bionde campagne

s'estendono fertili e rigogliose

fino al piede del Monte Circeo

tra i filari del divino Moscato

Guardo lassù, il monte

il maestoso Tempio di Giove

che domina con la forza del suo braccio

come un padre protegge i figli suoi

E lungo l'antica Appia Traiana

svetta imponente il Pisco Montano

sentinella fedele ch'osserva e conforta

l'operosa gente di basso e di porto

Cade lo sguardo a Ponente:

lì è l'Acropoli, culla di storia

scrigno d'eredità romana

d'antiche vestigia e ruderi misteriosi

Ora volto a sud, dal litoral di Circe:

già sveglie son Ponza, Zannone e Palmarola

che ci mostran la loro bellezza

tra grotte, scogli e candide arene

E una pace di sensi m'assale

mi rapisce e il cuor si scioglie:

è così che amo te, città mia

eterna culla del mio essere me

Riflessioni senza luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora