Capitolo Sei.

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"È così cattiva ma lo adoro."

*

I raggi del sole erano incredibilmente fastidiosi, che passavano attraverso le finestre, persistevano sul mio corpo. Sospirai frustrata e affondai la testa nel soffice cuscino. Comunque, le luce del mattino non era la ragione per la quale mi ero svegliata.

Dei tenui suoni echeggiavano nella piccola stanza in cui mi trovavo. I quieti, calmanti suoni di un pianoforte. Una suoneria. E sentii il letto spostarsi, muovendosi leggermente quando qualcuno accanto a me si avvicinò trascinando i piedi. Le sue braccia circondavano il mio girovita, stringendo la presa in un modo che non era pieno di autorità, prima di lamentarsi e scivolare fuori dal letto.

Sentii dei piccoli colpi quando Harry afferrò il suo cellulare da uno dei cassetti del comodino accanto al letto, grugnendo. "Pronto?" La sua voce sembrava estranea, rauca e grezza. La casa era così silenziosa e la persona dall'altra parte del telefono parlava talmente forte che potevo che sentirla chiaramente.

"Non dirmi che stavi dormendo." Riconobbi immediatamente la voce del rapitore di Eleanor, e feci una smorfia. Quel ragazzo ne doveva una all'inferno. "Non andiamo alle vecchie rovine? Se sai cosa voglio dire."

Rovine? Di cosa diavolo stava parlando?

Il telefono era silenzioso mentre guardavo Harry premere il palmo della sua mano nella cavità degli occhi. E poi udii l'altro uomo ridere malvagiamente, "Oh," praticamente potevo sentire il sorrisetto sulla sua faccia, "te l'avevo detto di non bere così tanto."

Harry grugnì, "È stata l'erba, amico." Sospirò profondamete, sembrava solo che volesse tornare a dormire. "Perchè diamine l'hai portata?" Domandò come l'altro ragazzo si lamentò.

"Non incolparmi per quella merda, l'avevi chiesta tu. Letteralmente... tu avevi chiesto l'erba."

Harry tossì profondamente, "Comunque sia. Louis, devo andare?" L'altro uomo non rispose subito.

"Allora, Marcus ha detto che dobbiamo pagarlo entro domani se vogliamo che continui a fornirci la cocaina. Non possiamo essere fottuti nel cercare di trovare un ragazzo in questo buco di città; meglio se facciamo come dice lui."

"O..." Harry continuò, con un sorrisetto, e percepii un pugno freddo allo stomaco.

L'uomo dall'altra parte della cornetta era silenzioso, prima di rispondere. "Ha una gang, Harry. Spero davvero che stessi scherzando allora."

O potremmo semplicemente ucciderlo.

Harry rise, "Ovviamente, idiota." L'uomo rise, "Sei così coerente. Vieni o no? Abbiamo davvero bisogno del tuo aiuto," e poi sentii il corpo di Harry spostarsi, ed il suo sguardo arrivò su di me.

"Um," stridette Harry, "sì. Dammi cinque minuti."

E riagganciò, lasciando la ragazza accanto a lui terribilmente spaventata. "So che sei sveglia." Constatò tranquillamente, e quasi scoppiai a ridere.

"Bene," scattai, "ora stai zitto e lasciami dormire." Ci volle tutta la mia forza di volontà per parlargli così, se volevo che mi lasciasse da sola dovevo dire qualcosa del genere. Mi raggomitolai nelle coperte, nascondendo il mio volto, preparandomi per qualcosa di... crudele.

Mi aspettavo di ricevere un cattivo commento o un urlo; Harry semplicemente rise. "Sei arrabbiata?" Disse ed io sospirai. Avrebbe mai smesso di parlare?

"Sta' zitto." Il mio cuore aumentò il battito, ma non mi importava. Fino ad ora, Harry probabilmente pensa che sia innocente e debole, ma potrei usare la mia testardaggine e stronzaggine per dimostrargli il contrario. Non voglio che lui pensi che sono spaventata... anche se stavo letteralmente tremando.

redemption :: harry styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora