Capitolo Diciassette.

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"Cosa sta facendo quì?" Scoppiò Harry, puntando un dito nella direzione di Evelyn mentre guardava Louis, mantenendo le loro teste a centimetri di distanza. "Per che cazzo l'avresti portata quì? Sei pazzo!?"

"Ti stavamo cercando." Constatò tranquillamente Louis, mantenendo le braccia lungo il corpo ed il suo sguardo sul furente ragazzo dal brutto carattere. "Lo avrebbe comunque scoperto." Alzò le spalle come se non fosse una questione importante.

"Non smetti di ripeterti quella cazzata, Louis!" Scattò in risposta Harry. "Aveva abbastanza dramma nella sua vita, non ha bisogno anche di Gemma in tutto questo!"

"Scusami?" Sibilò Evelyn dal nulla, sorprendendo ogni persona nella stanza. Fece un passo verso il suo compagno, il suo cuore che batteva più velocemente con ogni incremento di autostima. Questo era il suo momento per buttare fuori la rabbia. "Tu sei quello che mi ha rapita! Non hai il diritto di incolpare Louis in questa storia!"

Le sopracciglia di Harry si avvicinarono tra loro, la bocca aperta ed il petto che si alzava ed abbassava. "Oh, non tirare fuori questo." Si lamentò, coprendosi la faccia con le sue mani. Ma lui sorprese la giovane ragazza scattando la testa verso di lei.

Harry camminò a grandi passi verso di lei così che fosse proprio di fronte alla sua faccia tesa. "Se cercherai aiuto," sussurò in una fredda, letale voce, "racconta a tutti chi sono, per scappare prova qualsiasi cosa di divertente, ti ucciderò. Non sprecare questo regalo."

Evelyn lo derise. "Non c'è alcun senso di correre, Harry, mi prenderesti comunque."

"Esatto!" Urlò Harry mentre Louis provò a mandarlo via. "Però la tua voce sembra contenere del sarcasmo, tesoro mio," disse Harry, la sua stessa contenente sarcasmo e amarezza, "quindi dovrei avvertirti adesso che non ti stavo mentendo. Non vado in giro disarmato quando la gente mi sta fottutamente guardando." Sibilò così che nessuno sentisse. "Potrei star portando un dannatissimo coltello, e tu non lo sapresti. Perciò non fare uscire niente da quella bella bocca tua se pensi che porterà il tuo cuore a spemmere di battere. Capito?"

"Ora che l'abbiamo chiarito, potrei chiederti tanto gentilmente quanto potrei, cosa effettivamente cazzo di sbagliato c'è in te?" Respirò Harry, incrociando le braccia sul suo petto - la sua domanda diretta all'altro uomo nella stanza. "Cosa ti fa pensare che avrei mai parlato ad Evelyn di Gemma?"

Louis sorrise senza umorismo. "Penso sarebbe giusto per lei sapere."

Louis si fece da parte per rivelare la povera ragazza distesa sul letto, disperatamente . L'espressione di Evelyn svanì mentre fissava, in basso, al corpo, muovendosi a stento. Fece un passo indietro. "Co- cosa è..."

"Questa è Gemma. La sorella di Harry." Spiegò Louis. Eleanor rimase in silenzio durante tutto il tempo, mentenendosi fuori da qualsiasi discussione in caso che lei peggiorasse qualcosa. Vide com'era diventata l'espressione della sua amica - triste e afflitte.

"Louis." Lo avvertì Harry, incapace di muoversi dalla sua posizione.

"È in coma da due anni. Vuoi sapere il perchè?"

"Louis, smettila." Harry implorò, ma non fece alcun movimento per provarci ancora.

"Perchè Harry è... Harry." Louis alzò le spalle, ignorando lo sguardo confuso di Evelyn. "Se lui non avesse mai ucciso il suo dannato ragazzo, non sarebbe un fottuto criminale." Battibeccò, disgustato. "Il ragazzo con il quale stai adesso non starebbe uccidendo famiglie solo per soldi, poliziotti per libertà, pedoni per nascondersi."

"Se Harry non avesse mai ucciso Toby, non sarebbe così, giusto."

"Non parlare di quel bastardo!" Urlò Harry, una vena sporgeva dal suo collo abbronzato. "Se l'è fottutamente meritato! L'unica cosa che rimpiango riguardo alla sua morte è che Gemma sia finita così!" Indicò la sua pallida sorella, con uno sguardo torvo al suo amico.

Louis lo ignorò. "Harry si unì al nostro gruppo di delinquenti, che finì per la nazione perchè alcuni erano stati beccati ed avevano bisogno di andare il più lontano possibile così che non trovassero il 'nido'. Aveva venduto cose illegali e aveva fatto di tutto per mettere soldi da parte... per salvare sua sorella."

"Come puoi vedere, Evelyn, Harry non è la persona più carina e vulnerabile sul pianeta -sarebbe l'ultima persona che chiamerei carina- ma anche lui ha dei sentimenti." Finì Louis, sentendo su di se lo sguardo di Harry.

"Non ho bisogno della pietà di nessuno nei miei riguardi," Harry disse ad Evelyn, "Non ho bisogno delle tue scuse. Sì, ho praticamente perso l'unica persona della quale mi importa ma questo non mi cambia."

"No." Concordò Louis. "No, questo non ti cambia. L'ha fatto."

Il silenzio travolse l'intera stanza, abbastanza da poter sentire il suono dei battiti cardiaci degli altri pazzienti dalla stanza di Gemma.

"È colpa mia." Sussurrò Harry. "Ho fatto un errore." Alzò la testa per rivelare i suoi occhi umidi, attaccati al di sotto dei suoi ricci, sudorosi capelli. Evelyn per poco non lasciò andare un sospiro perchè si rese conto che gli occhi di Harry erano lucidi. Starà per piangere? Pensò.

"E non lo farò di nuovo."

redemption :: harry styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora