Capitolo Undici.

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Precedentemente in Redemption. (Evelyn's P.O.V.)

Qualcosa era appena scattato in lui, ed afferrò immediatamente il mio braccio in una stretta mortale. Non importava cosa gli dicessi, non lo lasciava andare- semplicemente continuava a portarmi verso una stanza.

Cosa c'era di sbagliato in lui? Ero nel bel mezzo del guardare qualcosa! Harry ha bisogno di imparare cosa sia il rispetto. (Questo è impossibile.)

Ho fatto qualcosa di sbagliato? Non ho detto niente.

Forse ha pensato che avevo provato a scappare? Non tenterò niente finchè non dimenticherà il mio tentativo di fuga, di ieri. Forse in un paio di giorni. Non rimarrò quì, non importa quanto gentile questo straniero sia stato. Ho una casa. Probabilmente tutti pensano che sia morta o qualcosa del genere.

Harry mi spinse deliberatamente nella stanza nella quale mi ero già risvegliata una volta. Mi girai giusto in tempo per vederlo sbattere la porta con un boom e chiuderla a chiave dietro di lui.

Guardai con cautela come allineava la sua fronte alla porta con gli occhi svegli e le ciglia corrugate. E poi le sue spalle si abbasarono ed un sospirò uscì dalle sue labbra schiuse, i suoi occhi si chiudevano lentamente.

Il suo pomo d'Adamo si abbassò, e mandò giù pesantamente, schiarendosi la gola.

Gli occhi di Harry si aprirono ed io lasciai letteralmente andare un respiro, per quanto scuri fossero diventati i suoi occhi. Il bellissimo verde ora, era sparito, ed era stato rimpiazzato- da uno sguardo falso e vuoto. Contenente violenza e passione e... rimorso?

In questi occhi, c'era un accenno di costernazione, mentre mi fissava con lo sguardo chino.

Questo non è l'Harry che avevo incontrato un'ora prima.

Lui era tornato.

"Harry?" Chiesi molto, molto delicatamente così che non scattasse contro di me.

Invece, girò lentamente il volto verso un lato, ma non mi stava guardando. Harry rivolse uno sguardo al pavimento, respirando pesantemente. Cautamente, mi avvicinai a lui e ripetei il suo nome.

Posizionai nervosamente le mie mani sulla sua spalla. Pensai che mi avrebbe urlato contro o qualcosa del genere. Non urlò.

Harry si girò così velocemente che non sapevo di essere trattenuta contro la parete finchè i suoi occhi scuri incontrarono i miei. Ansimai cercando dell'aria, perchè la fece fuoriuscire da me e premette le mie mani contro il suo petto.

"Cosa stai facendo?" Urlai mentre il dolore mi divorava la schiena. "Ugh- cosa sta succedendo a-"

Non riuscii a concludere la mia frase perchè Harry usò la sua velocità come vantaggio, e premette la morbidezza delle sue labbra sulle mie.

All'inizio, mi prese alla sprovvista -duh- e stetti semplicemente lì con gli occhi sgranati. Ero immobilizzata e non sapevo cosa fare.

Uno, non avevo idea di come baciare. Quello era stato il mio primo e forse anche il peggiore. Avevo paura di fallire miserabilmente. Due, era un criminale colui che mi stava baciando. Non volevo rispondere a questo. Però, come ho detto prima, questo era il mio primo 'bacio' e non volevo rovinarlo.

Ma anche così, non mi piaceva Harry. Sicuro, sì, è stato gentile durante tipo... solo un paio d'ore, ma questo non lo cambia. Ha ucciso ed assassinato persone innocenti. È un'assessino. È assolutamente un persistente rapinatore perciò non mi interessa se è oh così attraente, lascerò questo posto in qualsiasi caso.

Quando provai a spostare Harry da sopra di me, la sua mano afferrò il retro del mio collo e mi baciò rozzamente, mordendo il mio labbro inferiore. La sua altra mano reggeva uno dei miei fianchi in una presa mortale, e provai il dolciastro calore della sua pelle facendo contatto con la mia- strofinando con il pollice la liscia pelle dei miei fianchi. Ansimai nella sua bocca come premmette il suo corpo contro il mio, fissando i suoi fianchi sui miei per prevenirmi dal muovermi.

Piagnucolai dolorosamente quando la pienezza della sua mano scivolò sotto la mia -o la sua- maglietta e si trascinò verso la curva del mio seno.

"F-fermati." Tentai di sussurrare quando allontanò le sue labbra dalle mie. Harry collocò le sue labbra rosee sull'area dove la mia mandibola s'incontra con il collo. Provai questa fastidiosa sensazione innondarmi quando iniziò a succhiare duramente e sentii come se le mie ginocchia stessero per collassare, perciò mi appoggiai sulle sue spalle per reggermi.

E poi udii il suono più bello del mondo- il campanello della porta che echeggiava attorno all'area familiare.

Harry gemette leggermente e strinse la sua presa attorno a me. Indietreggiò e non mi rivolse nemmeno uno sguardo prima di fare un passo fuori dalla stanza, chiudendo la porta dietro di lui.

-

Non sapeva cosa stava facendo. Il desiderio verso questa ragazza era cresciuto troppo per lui per poterlo gestire. La voce nella sua testa non aveva più il controllo mentre chiudeva la porta della stanza dalla quale era uscito. Si poggiò contro, mordendosi il labbro.

Si pentiva che gli fosse piaciuto.

In ogni caso, era grato che il consegna pizza fose quì prima del solito. Forse aveva perso il controllo ed aveva fatto qualcosa che non avrebbe mai più avuto il picere di fare. Emotivamente.

La porta si aprì, rivelando un bellissimo giovane ragazzo. Quando i suoi occhi azzuri incontrarono quelli scuri di Harry, sapeva che stava succedendo qualcosa quindi si riprese velocemente.


Harry's P.O.V.

"Hey amico," sorrise Troye. Nelle sue mani c'erano due scatole di cibo, il cartone umidificato dal calore. "È da tanto tempo che non ci vediamo."

Sorrisi debolmente ed annuii. "Sì. Ho vissuto una sorta di avventura." Guardai in alto verso di lui mentre mi poggiavo sullo stipite della porta. "Ho trovato la mia ragazza."

Gli occhi di Troye erano distanti ma così rimasero. Si guardò attorno con disagio, "Uh. Intendi quella vera, giusto?"

Risi sommessamente ed assentii con la testa. "Sì. Non avrai pensato che ero grande abbastanza da far entrare due scatole di pizza in me, o sì?" Scherzai.

Troye me le porse, il calore quasi mi bruciò d'immediato. "Nah, pensavo che gli altri ragazzi fossero quì." Premette le labbra insieme. "Perciò, dove sono?"

Sospirai. "Probabilmente stanno perdendo tempo."

Troye mi rivolse un sorriso a trentadue denti. "Allora, prenditi cura di quella tua ragazza." Mi fece l'occhiolino e si iniziò ad allontanare lentamente.

"Quanto è?" Gli chiesi e lui mi salutò.

"Ti dovevo qualcosa dal mese scorso, comunque." Troye scosse il capo mentre saliva sulla sua motocicletta. "Ci vediamo in giro."

Tornai dentro la casa ed appoggiai il cibo sul bancone, portando un trancio con me prima di uscire dalla casa.

Non posso stare quì ora.

redemption :: harry styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora