Capitolo Diciotto.

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Evelyn's P.O.V.

Harry sbattè gli occhi e le lacrime se ne andarono tanto velocemente quanto erano arrivate. Si guardò attorno e fissò sua sorella per un minuto. Con un sospiro, ci raggiunse, fermandosi accanto a me.

"Andiamo." Disse semplicemente, e prese la mia mano, allacciando insieme tra loro le nostre dita. Sentii il mio battito cardiaco un po più forte ma lo ignorai, e faticai per stare al passo con Harry. Le sue gambe erano più lunghe delle mie, ed era abbastanza impaziente mentre mi conduceva verso la sua macchina.

Sentii dei passi dietro di me e sapevo che Eleanor e Louis stavano andando verso la macchina di Lou. Non potei nemmeno salutarli perchè Harry mi spinse contro la macchina. Harry lasciò andare la mia mano e spinse la maniglia per aprire la portiera dell'auto. Quando non feci alcun movimento per seguirlo dentro, si girò verso di me. "Vieni o no?" Chiese con tono irritato.

Restistetti al mio bisogno di alzare gli occhi al cielo per il suo umore incazzato e mi sedetti sul sedile del passeggero. Tanto presto quanto chiudetti la porta, udii un click indicare che ora la macchina aveva il blocco di sicurezza per bambini e solo la porta di Harry era capace di aprirsi.

Idiota possessivo.

-

Harry incespicò attraverso la porta di casa, lamentandosi. Presi il suo braccio prima che potesse finire contro la parete. "Cos'è questo?" Chiesi, provando ad intercettare lo sguardo della vista dei suoi occhi.

"Niente." Incespicò cocciutamente e provo a mettersi diritto in piedi. "Sto bene." Notai alcune gocce di sudore iniziare a crescere sulla sua fronte e le punte della sua riccia frangia coprirgli gli occhi.

"Non stai bene." Borbottai. "È il post sbornia nel quale sei ancora dentro?" Forse non avrebbe dovuto bere così tanto, voglio dire, era così ubriaco che stavamo quasi per iniziare ad urlarci contro - non si ricordava nemmeno il mio nome! Mi ha quasi sparato.

Il respiro di Harry si fermò, e tossì imbarazzantemente. "Stai fuori dalle mie cose." Borbottò e cadde sul divano, sdraiandosi sulla schiena, il suo respiro pesante ed esausto, mentre si curvava contro i cuscini - il capo piegato verso dietro.

Stetti di fronte a lui, aspettando che qualcosa fosse detto. Quando mi resi conto che stava cercando di avere un po di riposo, dissi: "Hai bisogno di qualcosa?" Con un sorrisetto, sentendomi davvero imbarazzata.

"No."

Unii le labbra e mi allontanai camminando lentamente, cercando qualcosa da fare. Finii per crollare sul divano.

Harry scollò il suo braccio da sopra i suoi occhi e sospirò profondamente. "Perchè non l'hai fatto?" Mormorò Harry senza muoversi di un centimetro.

La domanda mi confuse. "Fatto cosa?" Domandai. Harry non fece alcun movimento per risondere, ma rise senza ironia.

Dopo un minuto, disse, "Scappare."

Mi accigliai ma Harry continuò, "Eri in un ospedale. Avresti potuto fuggire facilmente e qualcuno che lavora lì avrebbe potuto chiamare gli sbirri e ti avrebbero potuto aiutare. Dubito che Louis avesse un'arma con se, quindi perchè non l'hai fatto?"

Onestamente nemmeno io so davvero perchè. Ma quando ci pensai, me ne resi conto, perciò dissi la verità dicendo: "Sapevo che saresti stato capace di scappare dai polizziotti. Ti ho già visto farlo prima. Ed ero più occupata preoccupandomi che nel pensare di scappare. E non volevo che tu ferissi nessun'altro."

"Quello è un fatto?" Parlò Harry, sedendosi.

Le mie spalle di abbassarono. Non credeva che fossi preoccupata per sua sorella. "Non ti stavo mentendo," abbassai i miei occhi su di lui e lui alzò le sue sopracciglia, confermando che non mi credeva.

redemption :: harry styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora