Blackout

15. I Paladini

Molto bene, prima di procedere, che ne dite di riassumere un po'? Nello scorsa parte, nominata [Il Pascolo] Moji fa uno strano incontro con un misterioso vecchio, una figura enigmatica ma estremamente potente. Intanto, Kevin si risveglia fra le macerie e si rende subito conto di essere stato salvato dai due piloti dell'elicottero, paracadutatisi insieme a lui e all'incosciente Oliver. 

Buona lettura.   -Il Dotto-

Moji osserva il misterioso vecchio polverizzarsi davanti a lui, solo in quel momento si rende conto di essere avvolto nuovamente dall'oscurità; l'angoscioso cosmo che lo circondava ha ceduto il passo al buio. Immerso in quell'opprimente ambiente, Moji comincia a sentirsi il corpo pesante.

I movimenti ritornano ad essere stridenti e irti di dolore, sulle mani ricompaiono le rughe e, anche se non può esserne certo al momento, Moji ha come la sensazione che anche l'udito e la vista siano tornati quelli di prima. Ormai è chiaro, era quello strano spazio ha donare quella sorta di eterna vita; anche se Moji era ben consapevole che non sarebbe potuto durare per sempre, risentire gli acciacchi della vecchiaia lo intristisce.

Immerso nel buio, Moji ripete a mente tutto ciò che l'anziano gli ha detto; pur avendo capito ogni singola parola, Moji non ha idea di cosa volesse dire quello strano individuo. Era molto vecchio, questo è evidente, la sua stanchezza lo teneva incatenato alla poltrona, le uniche volte in cui il suo rugoso volto si animava era quando parlava del Creatore, chi è il Creatore?

Moji ricorda bene le espressioni del vecchio ogni volta che pronunciava quella parola, gli occhi si spalancavano a tal punto da essere intravisibili fra le folte sopracciglia grigie, la pronunciava sempre a bassa voce, come se non volesse farsi sentire... ma da chi?

Pur non avendo idea di chi o cosa si tratti, il solo pensare a questo Creatore insidia una specie di angoscia all'interno di Moji, c'è qualcosa di incredibilmente sinistro in tutto questo. L'individuo ha parlato anche dei suoi figli, è abbastanza certo che parlasse delle ombre.

Le ombre, quelle minacciose figure riportano Moji alla realtà, staccandolo via da quell'universo alternativo; Kevin sarà molto preoccupato, Moji non riesce a ricordarsi bene quello che era successo prima di essere avvolto dai melmosi arti della creatura. Prima di saltare a conclusioni affrettate, è di vitale importanza conservare su carta tutto ciò che ha appreso, per dimenticarlo.

Senza accorgersene, Moji comincia a camminare in quella strana oscurità, avendo il pavimento sotto i piedi; ad ogni passo inizia un pensiero ed ogni due ne termina uno, così per qualche minuto di beata pace; la priorità ora è di raggiungere Kevin ad ogni costo... ma come.

Dopo qualche minuto, Moji si accorge che i suoi occhi si stanno adattando al buio; nell'oscurità, riesce ad intravedere qualcosa in lontananza, una specie di colonna, anch'essa nera come la pece ma riflettente di una strana luce. Non avendo altro da fare, Moji si incammina verso l'oggetto. Questa volta è il rimbombo dei passi a spezzare il silenzio.

La minacciosa oscurità che lo avvolge non lo spaventa più, se chiunque ci sia dietro a tutto questo avesse voluto ucciderlo, l'avrebbe già fatto da tempo; in effetti, il vecchio di poco prima aveva proprio l'aria di voler proteggere Moji da qualcosa, da quel qualcosa, il Creatore.

Infine Moji raggiunge lo strano oggetto, scarificando le proprie gambe al doloroso camminare. Bè sì, è una gigantesca colonna, spessa quanto Moji ma molto più alta, l'oscurità regna sovrano anche sopra la sua testa, impedendogli di intravedere la cima dell'oggetto. La superfice della colonna è liscissima, tanto da essere quasi impossibile appoggiarvisi.

Mentre gira in tondo alla colonna scura, Moji la contempla con curiosità, ormai l'ordine degli eventi è familiare, sta per succedere qualcosa. Al sesto giro attorno al misterioso monolito, Moji sobbalza, nel vedere la comparsa di una seconda colonna, non lontana da lui.