5. Tabula rasa

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Molto bene, prima di procedere, che ne dite di riassumere un po'? Nello scorsa parte, nominata [Il limbo] Mentre il giovane Kyle Weder si diverte per le vie di New Orleans, il vero Kyle si risveglia in una stanza dalle opprimenti pareti nere ed un gigantesco schermo a parete; il ragazzo si ritrova in compagnia di una strana figura ombrosa dagli occhi rossi, tutto quello che può fare è assistere a come il suo corpo viene mosso dai fili di quella tenebrosa creatura. Nel mentre, l'impossessato ragazzo riesce ad attirarsi le attenzioni di una grande famiglia mafiosa.

 Nel mentre, l'impossessato ragazzo riesce ad attirarsi le attenzioni di una grande famiglia mafiosa

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Buona lettura.   -Il Dotto-

Una volta varcato il portone del casinò, Kyle si dirige vero l'entrata di un vicolo adocchiato sul momento; il luogo è vicino ad una piazzetta, al momento del tutto deserta. Il ragazzo si posiziona in modo tale da essere visibile dall'entrata del casinò, sapendo di essere riuscito a provocare a dovere qualche pezzo grosso. I suoi occhi rossi si affiocano di poco. 

Passa poco tempo e come previsto, delle figure si palesano; un gruppo ristretto di uomini fuoriesce dal casinò. Gli individui rimangono fermi in cima alla scalinata circolare per qualche istante, staranno cercando Kyle Weder con lo sguardo.

Il ragazzo è appoggiato ad un muro lurido, dalla sua posizione è possibile vederli muoversi; uno di loro ha dato qualcosa al buttafuori del casinò che Kyle ha abilmente evitato in precedenza, forse del denaro per corromperlo, questo conferma le loro maligne intenzioni.

I malviventi non tardano a circondare il ragazzo, assicurandosi di chiudere possibile via di fuga, ben presto si renderanno conto di quanto sia importante preservarne una. Kyle rimane immobile, in attesa che il loro capo si faccia avanti; muove solo lo sguardo, giusto per contare quanti vermi si aggirano nel liquame attorno a lui.

Tutti gli uomini attorno al ragazzo hanno fra le mani pistole di fattura Bakisama, vendute sottobanco da un'altra famiglia mafiosa molto influente; i loro occhi sono scavati dalla malavita, i loro sguardi incattiviti dal colore del denaro. Eppure, quelle presenze attorno a lui, non sono altro che minuscoli insetti; il loro sguardo è minaccioso, quello di Kyle è onnipotente.

Infine si fa vanti il capo, l'uomo che Kyle aveva adocchiato al bancone del casinò; ora che si incammina verso di lui nel tepore del buio, il suo aspetto è ancora più rivoltante. Gli altri mafiosi stanno fermi, cheti e attenti ai movimenti del loro capofamiglia.

Dopo un colpo di tosse, l'uomo parla "Ehi tu, ti ho visto prima, ti stavi prendendo gioco di me? Cerchi forse la morte?". Che voce orribile, dev'essere stato un fumatore incallito persino nella sua scorsa vita.

Kyle non risponde, quell'orco non merita il suo sguardo divino; la sua attenzione viene attirata invece da una figura silenziosa, qualche passo dietro al capo. Quell'uomo in penombra ha uno sguardo diverso, i suoi occhi sono assenti e perfettamente immobili sul ragazzo , forse è l'unico cosciente della situazione; i suoi baffi a ferro di cavallo incutono timore.

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