2.𝐑𝐀𝐏𝐈𝐓𝐈

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-Lea-

Mi risvegliai su una moquette beige più pulita di casa mia. Non capì dove mi trovassi, ma ben presto intuì di essere stata rapita. 

"Lea svegliati cazzo"-mi riscosse una voce roca. Quella voce, quella così sexy ma vellutata che mi aveva attanagliato lo stomaco da anni. Mi rizzai a sedere ,sbattendo le palpebre.

"Rafe?"-chiesi sconcertata. Mi alzai per allontanarmi da lui-"Cosa ci faccio io qui?"

"Calmati Lea. Non ne ho idea. Siamo stati rapiti"

"Ma va, genio. Degli uomini armati mi hanno colpito alla tempia con una pistola e poi non ricordo più nulla"

Sbirciando fuori dalle vetrate vidi solo guardie armate, un prato e lusso. Tutto il mio corpo pregava per essere protetta da Rafe ed essere onesta con lui ma mi morsi la lingua. Non potevo ammettere nulla, avrebbe implicato di smascherare i ragazzi. I miei amici e Rafe non era tra loro. Era uno psicopatico e me lo ripetei. Non fece in tempo a pronunciare alcunchè che la porta bianca venne spalancata.

"Buongiorno fiorellini. Calmatevi, non vi farò del male. Per ora"-disse quest'uomo indiano con la barba. O almeno pensai fosse indiano. 

"Chi è lei?"

"Chi sono io, già. Mi chiamo Carlos Singh e tutto questo posto è mio. Ora sedetevi e statemi a sentire"

Io e Rafe non ci opponemmo ,dal momento in cui Carlos girava per la sua stessa tenuta con uomini armati. Si vedeva che era un uomo ambizioso e ricco, sicuro di se. 

"Penso che tu e il tuo amico qui abbiate un diario molto importante, qualcosa di inestimabile che può condurmi a El Dorado"

Risi. Una risata isterica e senza allegria. Non per l'affermazione del diario. Per quello avrei dovuto mentire. Ma per il fatto che aveva definito me e Cameron degli amici. Buoni amici, sì come no. Un pazzo,ecco cosa era. Non lo volevo accanto o collegato a me. 

"La correggo subito, Mr. Singh. I miei amici non sono qui e questo elemento non è amico mio"

Ci scrutò con curiosità e compiacimento.

"Bene, come dici tu. Però uscirete da qui vivi solo se mi darete quel diario"

"Il diario di cui parla io non l'ho mai visto, non posso aiutarla"

"Avete un'ora dolcezza. Pensaci bene, oppure Trevor, quello laggiù non esiterà a piantarti un colpo in testa"

Singh uscì senza tante cerimonie e io risi di nuovo senza allegria. 

"Ti prego Lea, qua non si tratta solo di me e te. Dimmi che sai dove è quel dannato coso"

"No Rafe io non lo so e non te lo direi in tutti i modi perchè sei uno stronzo!"

"Trattami con rispetto ragazzina"

"No"

"Cristo, si vede che giri con mia sorella. Mi fai incazzare come lei. Dimmi ciò che sai"

Si fece avanti con più indulgenza e qualcosa nel suo tono mi fece ammettere e diventare isterica ancor di più. Volevo essere protetta da qualcuno che non fosse JJ per una volta. Anche se avrei dovuto tacere io dissi quel che sapevo sulla faccenda. 


-Rafe-

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-Rafe-

Ero sul mio catamarano quando venne invaso da uomini armati e adesso eccomi qui con questa dolcezza di ragazza. Lei mi osservò con quei suoi grandi occhi azzurri che mi fanno tremare e sprofondare, fanno riemergere quel calore e quell'amore di un tempo. La stronzaggine non porta mai alcun bene così optai per la bontà. Lea era terrorizzata, e se forse mi atteggio in modo gentile mi dirà la verità, pensai. Così potevamo liberarci da questo pazzo. Mi passai una mano tra i capelli rasati per darmi un contegno. Ha delle gambe chilometriche bellissime, abbronzate. E' tutta bella e non ha nulla che la ricolleghi a suo fratello, quel coglione di un Poug. 

"Va bene ti dico quello che so. Se mi prometti che collabori per scappare"

Sospirai.

"Ma certo ,è così facile. Vai"

Ero sarcastico ma lei non colse, prese a camminare avanti e indietro nella piccola sala.

"Allora, al momento John B è via con suo padre che so che mi prenderai per pazza, ma è vivo. E' vivo, non morto e possiedono quel diario e stanno cercando il tesoro anche loro. Big John ci lavora da una vita. Credimi Rafe, non so chi sia questo stronzo ma non avrà la sua parte"

Si interruppe e io sostenni il suo sguardo.

"JJ mi ammazzerà...e poi allora, so che devono andare in Sud America, nominarono le Bahamas ,Guadalupa, Solana, Gnomone che non so cosa sia e una pietra al centro ...di qualcosa. Non so i dettagli. Ah e poi...Orinoco"

"Venezuela"-collegai io mentalmente-"Senti Lea, ammettiamo quel che sappiamo, di John B così noi saremo liberi"

"Sei davvero uno scemo. John B è mio amico, come un fratello senz'altro per JJ ,non lo consegnerò a questo sceicco pazzo! Sei scemo?!"

Mi spintonò sul petto così alzai la voce anche io.

"Va bene va bene pazza, ti darò una mano a scappare e non dirò nulla su John B ma sappi che mi devi un favore!"

"Scusami?"

"E' così, mi dovrai un...un bacio"-dissi in imbarazzo. Lei si schernì e incrociò le braccia-"Scherzi"

"No. Fuggiamo per un bacio"

"Sei davvero diventato pazzo, cosa ti ha fatto la vita?"

Distolsi lo sguardo, due abissi profondi dentro me. Non volevo vedesse la mia oscurità, il mio dolore, il mio patto di sangue con la vita. 

"E' tutto quel che sai?"

Lei annui. Volevo solo abbracciarla invece dissi-"Ho un amico che può farci uscire. Tu però devi fidarti di me"

Sembrò restia.

"Lea ti prego"

"Va bene ma di chi stai parlando?"

"Un contatto...Berry"

"Cosa?! E' un drogato, no lui no"

"Sì invece"

"Mandò a puttane la nostra famiglia! Non capisci nulla, lui diede la droga a papà"

"Adesso tuo padre non è più qui giusto? Fidati, è la nostra unica chance di uscire vivi da qui"

Per tutta risposta la bionda sibillina sbuffò contrariata. 

𝐌𝐲 𝐛𝐥𝐨𝐨𝐝, 𝐦𝐲 𝐥𝐨𝐯𝐞~~𝐑𝐚𝐟𝐞 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐫𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora