13.𝐎𝐑𝐎

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-Lea-

Eravamo riusciti a liberare Big John dalla casetta in cui Singh lo teneva prigioniero. A malapena avevo tollerato il viaggio in jet privato, lussuoso quanto imbarazzante. Nessuno parlava. Quel lato del  Sud America era povero in canna, con numerose e povere bancarelle a lato della carreggiata. La stradina era polverosa e in quel periodo c'era molto caldo. Rafe era una presenza costante e con la mano sana mi spronava ad avanzare velocemente per non farci catturare poggiata a basso della mia schiena, causandomi mille brividi. Sarah era stanca ma non ci perdeva di vista ed ero certa che al termine dell'avventura mi avrebbe sgridata. Tenny Hill, Figure Eight e Kildare lontani ricordi al momento. Eravamo atterrati vicini all'Orinoco, pagato un uomo affinchè ci conducesse in città velocemente (scattanti per quanto un'imbarcazione possa permetterlo). Avevamo gli uomini di Singh alle calcagna, ricordate? Ero certa che ci avrebbero trovati presto.

"John B, dimmi che tuo padre sa dove stiamo andando"-pregò Kiara.

"Ma certo. Papà c'è dietro da una vita, adesso dovremmo essere vicini a El Dorado"

Ed eccoci in una specie di paluda/giungla, vicini al tesoro. 

"Cosa dobbiamo fare?"

"Giocare d'astuzia"

"Con questo che vuoi dire sorellina?"-chiese Rafe a Sarah. Big John ci indicò il suo manoscritto.

"Vedete? C'è un indovinello e va affrontato"

"Noi restiamo qui a fare i pali, voi entrate"-istruì Kiara a Sarah e John B, che sarebbero entrati con suo padre.

"E' meglio per Rafe se restiamo qui. Cioè, mio figlio ha un braccio rotto dico bene?"-disse Ward. Io annui.

"Io però voglio aiutarvi"

"Che dici Lea, sei claustrofobica"

"Si tratta di amici JJ. Sarò fuori in un lampo, voi vedete di nascondervi bene"

Rafe mi osservò con crescente ansia dipinta in volto e mi fece un tacito assenso. Sarei tornata da lui. 

-Rafe-

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-Rafe-

Non sapere quello che stava accadendo nella grotta mi stava riempiendo d'angoscia e il dovere stare zitto e fermo in quella palude melmosa ,piena di piante curve all'ingiù mi stava facendo mancare il fiato. Solo rumore di pioggerella leggera di passaggio e terra. 

"Piantala Cameron, così ci farai scoprire"

"Scusami Carrera?"

"Respiri troppo pesantemente e come se non basse così non aiuti nessuno"

"Stammi a sentire, Lea è la dentro e qua mi sento inutile"

"E' mia sorella stupido che non sei altro, credi che a me faccia stare meglio?"-mi sussurrò JJ, la pioggia che ci imbrattava vestiti e capelli. 

"E allora perchè cazzo stiamo qui a fare niente?"

"Rafe, non essere scurrile"-mi riprese papà.

"Tu non parlarmi, sei stato solo il mezzo pratico per arrivare qui"

"Zitti, basta, sta arrivando qualcuno"-ci zittì Kiara. Proprio mi stava sul cazzo la Carrera. Volevo solo Lea al sicuro. 

"Venite fuori, Carlos è già dentro alle calcagna dei vostri amici, a caccia del tesoro"

I suoi uomini, cazzo. 

"Uscite"

Accadde molto in fretta perchè mio padre uscì, l'imbecille ,beccandosi una pallottola al braccio. Singh era potente e avido, visti i precedenti non ci avrebbe lasciati andare così. Di soppiatto me la svignai ed entrai nella grotta con solo lo zainetto e una torcia con me a illuminare il bellissimo  ma umido posto circostante. La grotta era grande e decisi di seguire la voce di Singh, entrato da poco. 

"So che ci siete, che siete astuti e avete risolto per me l'indovinello e avete anche l'oro. Uscite, datemelo e nessuno si farà male. Da adesso in poi tutti amici e sconosciuti come prima"

Bugiardo. Avanzai sulla roccia stringendo in tasca la dinamite. Posso essere un piromane se voglio, non solo Topper. 

"Vorrei solo Lea, dolce e bella Lea, coraggiosa. Intelligente. Per favore, puoi uscire per me?"

Lea non rispose, Lea dove sei? Pensai. Ero pronto ad agire ma dovevo fare cautamente. Serviva loro una distrazione.

"Sono qui e sono ferito! Vieni da me Singh, ho dell'oro!"

Silenzio e poi dei passi nella mia direzione. Questo è per te Lea, pensai e poi accesi con fatica la miccia.

 Questo è per te Lea, pensai e poi accesi con fatica la miccia

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-Lea-

Ci giunse un boato immenso non appena mettemmo piede fuori dalla grotta, il papà di John B era ferito e gemette poggiandosi a una roccia. Rise tra le lacrime perchè l'oro lo avevamo ma le mie guance sporche e sudate erano rigate di lacrime. 

"Rafe era entrato ,dov'è?"-domandai in preda al panico. 

"Oh mio Dio state bene? Gli uomini di Singh hanno ferito Ward"-soggiunse Kiara per fortuna illesa e anche mio fratello. 

Sarah andò da suo padre, nel panico generale io vedevo offuscato. JJ mi parlava ma la sua voce mi arrivava lontana. 

"Lea rispondimi"

"Dov'è Rafe?! L-lui...era entrato per me, per salvarci, per essere migliore e adesso è morto! Sotto alle macerie con Singh, lui voleva solo essere buono e amato"

I ragazzi mi abbracciarono sconvolti. Sarah non parlava, era sotto shock. 

"Ci ha dato tempo e..."

Ward ci puntò addosso un'arma.

"Bene, adesso state tutti calmi che tutto andrà bene. Big John dammi l'oro"

Big John si mosse con protezione verso il figlio. Se Big John fosse stato più lento, Ward avrebbe sparato a John B ,invece colpì Big John che si accasciò a terra tra le lacrime generali. 

"Datemi quel cazzo di oro!"

"Papà, forse Rafe non c'è più e a te non importa?"

"Sarah non essere ridicola, voglio solo i soldi. Rafe è uno scemo come te, avete cercato tutti e due di uccidermi, mi odiate. Non è come fossi già morto? Voi lo dicevate"

"Certe cose un padre lo fanno impazzire ma Ward non farlo"-lo supplicai tra le lacrime io.

"Oh sciocca Lea, lui ti ama adesso e ti odierà domani. Spostati o ammazzerò anche te. Non esiterò come quel codardo di..."

La frase gli morì in gola. Alle sue spalle un Rafe sporco, stanco e ferito gli aveva piantato un coltello tra le costole. 

"Non sono un codardo papà e sono migliore di te"

Nel giro di poco tempo si erano perduti due padri, seppelliti in Sud America e resteranno lì per sempre. Il mio sollievo fu tale che crollai a piangere tra le sue braccia. 

𝐌𝐲 𝐛𝐥𝐨𝐨𝐝, 𝐦𝐲 𝐥𝐨𝐯𝐞~~𝐑𝐚𝐟𝐞 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐫𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora