L’INCONVENIENTE DI FILIPPO
Il fine settimana passò in fretta, i ragazzi passarono quel sabato pomeriggio e domenica mattina, dopo la messa a esplorare la città, e a imparare i luoghi e i nomi delle piazze. Enrico raccontò anche al fratello, alla cugina e a suo marito della storia della torre del Mangia.
Domenica pomeriggio il quartetto ripartì molto presto, cosicché potessero arrivare a Firenze verso sera. Durante il tragitto nessuno parlò, per due giorni Vittorio e Ginevra non si erano parlati molto, dopo quell’incontro il ragazzo era ancora molto scosso
«Vittorio?» chiese Ginevra riportandolo alla realtà
«Eh? Oh, quanto manca?» chiese ritornando mentalmente sulla terra «Ehm, ancora poco, stai bene?» chiese avvicinando il suo cavallo al suo
«Sono ancora un po’ sconvolto dall’aver rincontrato mio zio dopo quasi 5 anni» ammise passando una mano nella criniera del cavallo, la ragazza gli prese la mano delicatamente«Lo so come ci si sente» disse lei guardandolo negli occhi
«Tranquillo Vittorio, se avrete bisogno di venirlo a trovare noi ci siamo per lei» intervenne Enrico, il ragazzo sorrise «Esatto, se ha bisogno di un passaggio, di certo non ci arriva volando» aggiunse ironico Filippo, tutti scoppiarono a ridere.
Dopo un altro tratto finalmente mancavano pochi passi, finalmente intravidero Palazzo Vecchio ed entrarono in città, non era poi così buio, c’erano ancora alcune persone a giro
«Dove vai Filo?» chiese la ragazza nel vedere il cugino che si girava con il cavallo «Ho incrociato un mio amico, vado a fargli un saluto» disse allontanandosi piano
«Va bene, noi due andiamo a prendere i miei fratelli» disse Ginevra.Il quartetto si separò, poco dopo i due giovani arrivarono alla casa, scesero da cavallo e bussarono.
Un giovane servo li accolse e li accompagnò nel salone: Sandro e sua moglie Elena stavano parlando in pace, Guglielmo e Achille, i fratelli del ragazzo stavano giocando a dama con i fratelli della ragazza, Teodosio, il fratello di Sandro e Alessio stava leggendo un libro. Paolo sonnecchiava sul tappeto accanto al camino
«Signore, vostro figlio è arrivato» disse facendo un piccolo inchino dopo aver aperto la porta
«Buonasera» disse Vittorio, tutti alzarono lo sguardo sui due«Oh figliolo caro» disse Elena alzandosi in piedi e gli diede un bacio sulla fronte, anche gli altri si alzarono in segno di rispetto, alla vista della padrona Paolo si avvicinò a lei e le abbaiò felice, Ginevra gli sorrise
«Com’è andata a Siena figliolo?» chiese Sandro poggiando una mano sulla spalla del figlio, questo lo guardò dritto negli occhi
«Bene. Abbiamo fatto un lungo giro per le strade» spiegò, poi fece un passo indietro «Ho incontrato dopo 5 anni zio Alessio» disse fermamente, a quelle parole i due fratelli saltarono in piedi felici «Cosa? Davvero?» strillarono felici e Achille iniziò a saltellare felice.
Sandro rimase in silenzio, Vittorio lo fissò«Tu e zio Teodosio non siete mai andati a trovarlo accidenti!» disse infuriato facendo un passo indietro «E poi per cosa? Per quello che questa società del cazzo impone eh?!»
Ginevra incrociò le braccia «Vostro figlio ha ragione» disse lei seria, il ragazzo arrossì
«Vittorio, non ti permetto di tenere questo linguaggio in casa» disse Sandro senza battere ciglio «Io parlo come mi pare! È colpa vostra e di nonno se è andato via» affermò serio e arrabbiato «Noi non c’entriamo nulla, è stato lui a fare tutto questo» ribatté il padre«Sandro avrai anche ragione, ma è colpa di nostro padre che non ha accettato Andromeda» disse una voce alle loro spalle, Teodosio lì guardò dopo aver richiuso il libro che stava leggendo, lui, Leonardo e Michela non si erano mossi neanche di una virgola.
Prima che Ginevra potesse intervenire qualcosa qualcuno entrò
«Ginevra!» era Enrico, era spaventato e tremava tutto «Che succede? Buon Dio calmati» disse lei mettendogli una mano sul petto per cercare di calmarlo
«Gine, so’ serio, Filippo è rimasto ferito! Era sceso per andare dal suo amico…e poi qualcuno gli ha ferito il braccio…e ora sta…sta…sanguinando…» disse tremando spaventato.Senza perdere alcun tempo i tre, con Michela, Leonardo e Paolo salirono in fretta sui cavalli e galopparono verso casa.
Non appena piombarono in casa, quello che videro fu spaventoso: Filippo era inginocchiato a terra, e sul pavimento era stata messa una grossa vecchia tovaglia per evitare che il sangue sporcasse tutto«Filo…» disse Ginevra spaventata, lui la guardò, era in lacrime e continuava ad agitarsi. Si era messo a sedere sulla vecchia tovaglia da quanto sangue stava perdendo.
Dopo che Ilaria ebbe finito di disinfettare gli mise una benda. Filippo era impaurito e si mise una mano sul petto e se lo massaggiò
«Ma cos’è che ti ha fatto questo, un animale?» chiese Michela alzando un sopracciglio, Enrico storse il naso
«Ma cosa dici! È stato un uomo» disse Enrico incrociando le braccia, lei e Leonardo rimasero in silenzio«E poi ha cercato di avvelenami…e…»
aggiunse Filippo agitato, ma non riuscì a finire la frase e gli venne un attacco di panico, portandolo a perdere i sensi.
Ginevra deglutì e lo guardò: aveva già rivissuto quell’episodio, doveva scoprire cosa stesse succedendo.Poi si inginocchiò per aiutare il cugino a riprendere conoscenza.
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Un Criminale Nascosto A Firenze - Volume 2
Mystery / Thriller2 𝙫𝙤𝙡𝙪𝙢𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙩𝙧𝙞𝙡𝙤𝙜𝙞𝙖 [𝐒𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥 di Un Mistero Sanguinoso A Firenze] 1471. Fine marzo Ginevra e Vittorio hanno lasciato in sospeso quello che che è successo a novembre, e non riescono a trovare nuovi indizi. Durante un fine s...