CAPITOLO XII

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IL GRUPPO DI ARTURO FERRETTI

Sulla scala apparve un uomo dall’aspetto familiare: il suo sguardo era impassibile e fermo soprattutto sulla coppia, i suoi capelli erano tra il marrone e il nero, corti e lisci, anche gli occhi erano scuri, e aveva un accenno di barba:

Arturo Ferretti era proprio davanti ai loro occhi.


«Non vi hanno insegnato a bussare?» chiese incrociando le braccia al petto
«La porta si è aperta e…» provò a dire Tommaso
«Ah si certo, che sbadato, ho dimenticato che le porte in questa casa si aprono da sole» disse ironico Arturo, ma non sorrise affatto
«Cosa siete venuti a fare?» continuò scendendo l’ultimo gradino
«Siamo venuti a restituirvi gli oggetti che “per sbaglio” sono piovuti sotto il vostro tetto» rispose Vittorio, Arturo guardò il ragazzo e divenne sorpreso

«Oggetti caduti? Non riesco a capire» ammise Arturo, sembrava che fosse la prima volta che qualcuno nominava quelle parole
«Un nostro amico ci ha riferito che ha trovato, anzi, che sono caduti, degli oggetti dalle vostre finestre» spiegò Ginevra, Arturo la fissò
«E dove li avreste messi?» chiese senza distogliere loro lo sguardo

«Per terra» disse Tommaso

«Arturo, ma chi c’è?» chiese una voce dall’alto
«Solo degli scoccianti visitatori» rispose alzando la voce
«Non so se credervi o darvi dei bugiardi, in ogni caso faremo ora due chiacchere»


Vittorio sospirò, e seguito dalla moglie e da Tommaso seguirono Arturo Ferretti senza battere ciglio.


I passi rimbombarono per le scale, e una volta usciti, si ritrovarono nel grande salone: le mura erano alte, come le finestre.
In verità tutte avevano le tende alle finestre, solo che dall’esterno non si vedevano tutte, la stanza aveva un lungo tavolo lungo scuro con delle sedie, con sopra delle bottiglie di vino.


«Arturo, parli di scocciatori e poi ci porti il primogenito dei Solimberghi e la moglie che non so chi sia?» chiese il signore di prima
«Piantala Girolamo, sono venuti qui per parlare» ringhiò Arturo, l'uomo chiamato Girolamo si sistemò i capelli color cenere e bevve un bicchiere di vino

«E loro chi sono?» chiesero due medici vestiti quasi uguali (tranne che per la forma del colletto) scendendo le scale

«Giusto, le presentazioni» sbuffò Arturo, e guardò la coppia

«Vittorio Solimberghi» disse inchinandosi
«G-Ginevra Carlini» disse la ragazza «Tommaso Erti, servo di casa» disse goffamente

«Ma che bello rivederti Tommaso» disse una voce femminile dietro due dottori:

una donna alta quanto Girolamo scese le scale, una massa di capelli neri e ricci le ricaddero sulle spalle, mentre il suo vestito viola scuro volteggiava
«Ah, salve Vanessa» disse Tommaso incrociando le braccia
«Che cos’è quella faccia? Non sei contento di rivedermi?» chiese sarcastica «No, per niente» rispose roteando gli occhi, in quel momento le pupille nere della donna si spostarono su Vittorio e lo scrutarono

«Allora, visto che ora vi siete presentati voi, non resta che presentarci a noi» disse Arturo facendo un giro su se stesso «Lui sapete già chi è» disse indicando Girolamo
«Lui è il deficiente che lava i piatti e pulisce perché altro non sa fare» Girolamo arricciò il naso «Loro due sono Nano, e Clemente» disse spostando il braccio verso i due che scendevano le scale «Lei è Vanessa, come ben voi sapete Tommaso» Vanessa rise piano


«Vanessa Orafi, non è così?» chiese Vittorio fissando la riccia, questa rimase sorpresa
«Come prego? Come sapete il mio cognome?» chiese
«Siete la sorella della signora Domitilla, vero?» insistette Vittorio
«Vedo che vi ricordate di mia sorella» disse Vanessa disgustata
«Era colei che stava con vostro zio, Alessio, non è così o mi sbaglio?»
«Si, dite bene» disse Vittorio
«Bene, allora dite a quello spregiudicato di vostro zio che se non avesse abbandonato mia sorella, io non sarei qui» disse lei puntandogli il dito contro.

Vittorio rimase impassibile


«Vanessa per favore, i nostri amici non sono mica venuti qui per parlare di famiglie» intervenne Arturo, Vanessa si fece da parte e arrossì per l’imbarazzo
«Vi sembra normale quello che voi fate?» chiese Ginevra
«E cioè? Di cosa parlate?» chiese Arturo «Di rapire persone e bambini solo per queste cose, non credo che vi faccia molto onore» continuò la ragazza è incrociò le braccia
«Non fa a me molto onore? E se commettono dei peccati, o anche quelli capitali, non andranno lasciati incompleti, o mi sbaglio?» spiegò Arturo facendo spallucce

«Beh, calcolando che avete rapito anche dei bambini, e persone di famiglie importanti» aggiunse Vittorio
«Ma non credo che i fiorentini siano contenti» Arturo gli gettò un’occhiataccia

«A parte possiamo fare a loro quello che vogliamo» intervenne Girolamo «Tappati quella lingua, grullo che non sei altro!» richiamò Arturo, Girolamo gli fece la linguaccia quando non lo vide


«Io proporrei di parlare separatamente» propose Vanessa ridendo sarcastica «Guarda che l'unico che può decidere è Arturo» intervenne Clemente «Bene, allora» iniziò Arturo

«La signora Carlini farà due parole con Vanessa, e voi due» disse indicando Vittorio e Tommaso, quest’ultimo era impaurito
«Resterete qualche minuto nel nostro studio» concluse, Vittorio e Tommaso vennero spinti con forza da Clemente e da Nano.

Il primo aprì una grande porta, e poi i due vennero messi lì
«E noi che facciamo qui?» chiese Vittorio «Nulla di che, aspettate» disse Clemente e chiusero la porta.
I due si guardarono intorno

«Assomiglia allo studio di vostro padre» notò Tommaso:

Era una stanza davvero ordinata, ma non sembrava affatto lo studio di Arturo, le grandi finestre facevano entrare i colori della sera.
Vicino alle due finestre c’era una grande libreria molto ordinata, con volumi di qualunque autore, c’ce n’era un’altra più piccola vicino alla porta.


Ma quello che attirò l’attenzione dei due fu la scrivania marroncino che troneggiava a pochi centimetri dalla parete, sopra di essa c’erano fogli, documenti, penne con calamai e qualche libro.

E in quel momento si resero conto che la sedia della scrivania era occupata da qualcuno, e che un'altra persona leggeva un libro sul divanetto al centro.
Non erano per nulla soli in quella stanza.

Un Criminale Nascosto A Firenze - Volume 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora