11. Liberty

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Ormai erano passati ben cinque giorni, ma di JJ ancora nessuna notizia.
Durante la notte cercavo di non pensarci su, ma la mia testa continuava a proiettare immagini che mi avrebbero portata a pensare al peggio.
Mi rigiravo nel letto senza riuscire mai a prendere sonno, la mia mente aveva un solo ed unico pensiero.

"Ei Kie." Pronunciai con voce scarsa poggiando il telefono all'orecchio.
"Ancora nessuna notizia di Jj?" Continuai.
"Ei tesoro...Devo dirti una cosa importante a riguardo. Magari potremmo parlarne no?" Ammise sospirando.
"Mia mamma non mi fa uscire perché è incazzata nera con me. Ti va di venire qui?" Domandai cominciando a giocare con l'elastico che tenevo al polso.
"Ve bene. Dammi il tempo di vestirmi e sono lì da te."
Una volta finita la chiamata, mi buttai a peso morto sul letto cominciando a contemplare il soffitto. Ero molto preoccupata.

Cominciai a sentire il rumore assordante delle nocche di Kiara sbattere sulla porta, mi alzai di scatto, e in men che non si dica mi ritrovai davanti alla porta d'ingresso.
"Sembri felice, che diavolo succede?" Domandai.
"Ho una buona notizia!" Annunciò saltellando dalla gioia. La guardai con occhi spalancati.
"Possiamo farlo uscire di prigione pagando la cauzione."
"Cristo" Sospirai. "Non potevo sentire notizia migliore."
Sorrisi come non mai buttandomi di corsa fra le braccia della mia amica.

"Si vede che ci tieni a lui." Disse Kie con ancora la testa poggiata sulla mia spalla.
"E scommetto che gli sei mancata in questi ultimi giorni." Concluse staccandosi dall'abbraccio.
"Diciamo che mi sono affezionata un bel po'..."dissi timidamente.
"Solo un po'? Ma perfavore, risparmiatelo." Scoppiò a ridere.
"Divertente, adesso cerchiamo di escogitare un modo per trovare i soldi." Borbottai sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Dobbiamo convincere i nostri genitori." Continuai.
"Scherzi?! I miei mi ammazzano." Quasi urlò per quello che avevo appena suggerito.
"Kiara siamo kook, non credo che qualche soldo in meno faccia differenza. Se non vuoi rischiare... Proverò io a chiederli a mia madre. Capirà. O almeno spero."
"No no, ma io mi ci sono solo affezionata un po'!" Cominciò a ridere gesticolando con le mani per prendermi per il culo.
"Kiara"
"Ok la smetto."

Dopo aver preso un grande e grosso respiro, mi avvicinai alla cucina dove si trovava mia madre.
"Puoi farcela." Mi rassicurò kie.
"Molto incoraggiante, grazie mille." Dissi ironicamente dandole una pacca sulla spalla.
Mi avvicinai titubante e mi appoggiai con entrambi le mani al bancone.
"Mamma."
"Dio Ellie che infarto. Che succede?" Disse portando una mano sul petto per lo spavento.
"Devo chiederti una cosa molto, molto, molto importante."
Lei annuì, facendomi segno di parlare.
"Mi servono 10.000$" Sputai secca cominciando a giocherellare con i miei anelli.
"CHE COSA?!" Urlò riportando di scatto gli occhi verso di me.
"Non se ne parla proprio Ellie, ma sei matta?" Continuò.
"Mamma ti prego."
"Che cazzo devi farci con tutti quei soldi?!" Domandò facendo scorrere una mano fra i suoi capelli scuri.

Kiara notò il panico nei miei occhi, così si avvicinò a me accarezzandomi una spalla.
"Hanno arrestato JJ circa cinque giorni fa. È stata colpa di Topper e..."
"E se non paghiamo la cauzione rimarrà in prigione." Disse Kie al posto mio.
"Mamma sai quanto ci tengo, non è stata colpa sua. Si è fatto arrestare per Pope e per tutti noi."
"Facciamo così. Io pago la cauzione, ma tu non vedrai i tuoi amici per una settimana. Al resto penseremo dopo."
Kiara si voltò verso di me stringendomi le mani.
"Ti renderò quei soldi in qualche modo, lo prometto." Bisbigliò al mio orecchio Kie, legando i suoi folti capelli in una crocchia disordinata.
"Avanti andiamo."

Una volta arrivati in centrale, mia madre pagò la cauzione.
Nel frattempo Kiara aveva chiamato i ragazzi per metterli al corrente della magnifica notizia.
"Cerca di non metterti nei guai la prossima volta." Disse Shoupe togliendo le manette dai polsi del biondino.
"Signora Miller, non so come ringraziarla.
I-io...come posso ricambiare?." Balbettò JJ non sapendo cosa fare.
"Non devi ringraziare me."
Mia madre si voltò verso di noi indicandoci.
"Ragazzi..."
Quando ci notò, non ci pensò due volte a venirci incontro per abbracciarci.
"Quanto mi siete mancati." Ripeteva senza volersi staccare dall'abbraccio di gruppo.
"Cristo JJ, non fare mai più una cosa del genere. Dovevo esserci io al tuo posto." Disse Pope cominciando ad agitarsi.
"Ci sei mancato amico." John b lo guardò dritto negli occhi per poi stringerlo nuovamente fra le sue braccia.
Kiara e Sarah mi guardarono sorridendo.
"Io credo che tu debba ringraziare una persona in particolare." Affermò Sarah incrociando le braccia al petto.
"Già." L'assecondò Kie voltandosi verso di me.
"Io vado, fra un'ora ti voglio a casa. Abbiamo un accordo." Mi ricordò mia madre avviandosi in macchina.
"Accordo?" Domandò Jj con aria abbastanza confusa.
"Noi andiamo nel twinkie, vi aspettiamo fuori." Annunciò John b trascinando tutti quanti all'esterno.
"Per una settimana non posso uscire con voi. Però guarda il lato positivo, sei tornato!"
"Ellie..."

Jj si avvicinò abbracciandomi talmente forte da far scontrare i nostri bacini, avevo il petto completamente schiacciato al suo.
Mi lasciò un bacio sulla fronte e con la mano libera, cominciò ad accarezzarmi dolcemente i capelli.
"Hai veramente chiesto tutti quei soldi a tua madre...per me?" Domandò con voce rotta.
Mi staccai dall'abbraccio notando i suoi occhi azzurri inondati dalle lacrime.
Sorrisi portando un pollice sulla sua guancia, asciugando una piccola lacrima appena caduta su di essa.
"Non avrei mai avuto il coraggio di farti marcire lì dentro." Affermai poggiando entrambi le mani sulle sue guance.

Jj dopo tale affermazione afferrò delicatamente i miei fianchi facendomi avvicinare a lui. Notai le sue mani aderire perfettamente alle mie curve e questa cosa mi fece perdere del tutto la testa.
Sentivo il suo sguardo bruciare sulle mie labbra e al solo pensiero rabbrividii.
"Ragazzi siete in una stazione di polizia, andate a pomiciare da qualche altra parte!" Disse un poliziotto che passava lì per caso.

Ci staccammo di corsa scoppiando a ridere.
Jj incrociò le dita con le mie e fece il dito medio al poliziotto, trascinandomi subito dopo fuori dall'edificio.
"Ahhh, vaffanculo a questo posto di merda!" Disse mandando un bacio dietro di se.
"Avanti entriamo."
"Ragazzi, quanto cazzo ci avete messo?." Domandò John b inserendo le chiavi nel twinkie.
"Zitto e parti, sono stanco di questo posto del cazzo."
Disse voltandosi verso di me con aria triste.

" Disse voltandosi verso di me con aria triste

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