Liyela
Volo da ore, ormai, sarà quasi mezzanotte.
Sono seduta sulla sedia, cercando di comporre il cubo di rubik. Nonno mi ha detto di non volare alto, così sto volando a un'altezza giusta.
A velocità moderata.
E mi sto annoiando a morte.
Sbuffo, lanciando via il cubo di rubik.
Penso a cosa posso fare di divertente. Niente, sostanzialmente.
La vita da fuggitiva senza nessuno al tuo fianco, è una palla.
Forse ho desiderato troppo.
Qualcosa di grande colpisce un'ala dell'astronave, facendo partire un'allarme.
Ma che...
Mi metto subito "sull'attenti", afferrando il display touch screen.
<<Allarme! Allarme! Veicolo non identificato in avvicinamento! Ripeto, veicolo non identificato in avvicinamento>>-dice, la voce robotica che mio nonno ha fatto installare. Mi fa vedere delle immagini, sfocate, che è capace di fare a qualsiasi cosa nei paraggi.
<<Zoomma>>-le ordino, così lo fa. Zoomma sulla foto di un pallino, che diventa più nitido. È un'astronave. Che ho già visto prima. <<Papà...>>-dico tra me e me, cercando di mantenere la calma.Mi ha trovato. E ora cosa faccio? Niente panico Liyela.
Puoi seminarlo.
Puoi seminarlo.
Prendo immediatamente il volante, azionando i comandi del turbo. Anche se mio nonno ha detto di non farlo, sfreccio via alla velocità della luce.
Cerco di non cadere dalla sedia, stringendo i denti per non vomitare.
Esco da Yasara, entrando nella galassia, con mio padre alle calcagna, che ora mi sta sparando con qualsiasi cosa ha. Cerco di schivare i suoi missili, facendo inclinare l'astronave a destra. Ora a sinistra.
Le faccio fare una giravolta su se stessa. Ma, quando torno in posizione normale, sto per prendere in pieno un asteroide.
Sgrano gli occhi.
<<Cazzo!>>-impreco, schivandola bruscamente. Non ho messo in conto l'asteroide alla mia destra, che ho preso in pieno facendo rompere l'ala.
Oh oh.
Con mio padre alle calcagna, un'ala fuori uso...potrò farcerla?
Tento l'impossibile.
Tiro il volante verso di me, andando più veloce. Urlo per lo sforzo immane, ma qualcosa non va. Uno dei missili di mio padre colpisce l'astronave, proprio in corrispondenza del serbatoio.No...
L'astronave si ferma per un secondo, spegnendosi. Poi si riaccende, per entrare in modalità "salvataggio".
Sono morta...
Cade in picchiata verso un pianeta sotto di me, nella galassia, uno blu e verde. Urlo dalla paura, venendo scaraventata via dalla sedia. Vado a sbattere contro qualcosa di metallo, tenendomi forte a una leva.
A causa della velocità, il portellone si stacca e se ne vola via. Mi mantengo ancora più forte, cercando di raggiungere i comandi.
Ma sono troppo lontana.
Non pensavo di dover morire in questo modo, a quest'età.
Non so dove sto andando, ma so che a destinazione non arrivo viva. Devo darmi una mossa.
O ora...o mai più.
Mi stacco dalla leva per gattonare velocemente verso il sedile. Sto attenta a non farmi sfuggire la presa da esso, sedendomici.
Afferrò immediatamente il volante, dirottando la meta verso altro. Ma non ci riesco.
Entro in un pianeta, oltrepassando un muro che produce un suono assordante.
L'astronave prende fuoco e inizia a girarmi pericolosamente la testa. Barcollo, vedendoci offuscato. Mi viene da vomitare. Mi tremano le gambe.
Non so perché, ma chiudo gli occhi e perdo conoscenza.Tate
A fine corsa, il treno arriva a Orlando. Si ferma proprio alla stazione, dove io e i ragazzi scendiamo con un piccolo saltello.
<<Wooo! È stata la cosa più pazzesca che io abbia mai fatto!>>-dice Step, euforico, con i capelli così dritti che sembra stato colpito da un fulmine. Rido, mettendogli un braccio sulle spalle.
<<Visto? Che ti dicevo? Non devi sempre avere paura di tutto>>-dico, scompigliandogli i capelli. Danny guarda un punto dietro di noi, nel cielo, indicandolo.
<<Ehm ragazzi...non vorrei dire, ma qualcosa ci sta arrivando addosso>>-dice, così serio che quasi mi mette paura. Corruccio le sopracciglia.
<<Cosa?>>-domando. Mi volto dietro di me per alzare lo sguardo e notare, con orrore, che qualcosa sta cadendo giù dal cielo.Un aereo, non so cosa sia. So che è grande e sta venendo proprio nella nostra direzione.
<<Oh merda! Correte!>>-dico. Corriamo via, nel panico, nascondendoci sotto il treno fermo per la sosta. Aspettiamo che, qualsiasi cosa sia, tocchi terra.
Appena succede, il delirio. Un rumore assordante come il boato di una bomba nucleare, ci invade le orecchie costringendoci a tapparcele. Chiudo gli occhi, affinché alcuni rottami volati non mi vadano nelle pupille.
C'è una scossa di terremoto. Poi il silenzio.
Improvviso, come un fulmine a ciel sereno.
Usciamo, cautamente, assicurandoci che tutto sia finito.
<<State tutti bene?>>-domando, scrollandomi la terra da dosso i pantaloni.
<<Sì>>-dice Danny, ancora traumatizzato dall'evento di prima. Step si porta le mani ai capelli, sull'orlo di una crisi di nervi.
<<E QUELLO CHE DIAMINE ERA?!>>-urla. Mi guardo attorno. Il terreno sta bruciando. I miei occhi vengono catturati da quella che sembra un'enorme astronave ormai rottamata.
<<Un'astronave>>-dico, facendo una corsetta verso di essa. La osservo meravigliato, sfiorandola con la mano.
Non ho mai visto nulla del genere in vita mia.
<<Alieni?>>-domanda Step. Danny lo spinge scherzosamente.
<<Quanti film hai visto? Oh dimenticavo, tu vedi solo quelli porno>>-lo prende in giro.
<<Haha spiritoso>>-dice, Danny. Non ascolto cos'altro dicono, perché troppo preso a osservare il vetro rotto dell'astronave.Qualcosa ha cercato di uscire da esso, perché vedo l'impronta di una mano.
<<Ragazzi, venite a vedere>>-dico. I due si avvicinando, affiancandomi.
<<È enorme>>-dice Danny, meravigliato.
<<Non ho mai visto nulla di simile. Passami la torcia>>-dico, sollevando una mano in sua direzione. È buio, non si vede granchè ma cavolo...se ho ragione, abbiamo appena fatto la scoperta del secolo.
Danny me la passa e la accendo senza pensarci due volte. La punto sul vetro, per vedere se ci sono altre forme di vita.
<<Che guardi?>>-domanda.
<<Il numero di serie>>-dico. Lo osservo, a lato dell'astronave. È piccolo, non me ne intendo molto. Però, qualcosa la capisco. <<SCC-1470>>-continuo.
Non è possibile...
<<Che significa?>>-domanda Step. Mi volto lentamente, deglutendo.
<<Alieni...>>-rispondo, serio.Si scambiano uno sguardo, poi scoppiano a ridermi in faccia. Corruccio le sopracciglia, infastidito.
<<Che avete da ridere?>>-domando. Ritornano seri, alzando le spalle.
<<Non crederai davvero che ci berremo la storia degli alieni>>-dice Step.
<<Bello scherzo, davvero, ma sai anche tu che gli alieni non esistono>>-continua Danny, dandomi delle pacche sulla spalla.
No, non è vero. Ho sempre creduto che esiste un'altra vita su un altro pianeta. E questa potrebbe esserne la conferma.
<<Staremo a vedere>>-gli dico, avvicinandomi verso il vetro. Prendo un rottame da terra, sollevandolo.
<<Se ne sei convinto...>>-dice Step. I due mi osservano in silenzio, mentre sfondo il vetro con il rottame.
<<Dai, andiamo, avvertiamo la polizia. Se ne occuperà lei>>-dice Step, pronto per andarsene. Lancio via il rottame, pulendomi le mani dopo aver finito.
<<Sì e come le spieghi le nostre impronte?>>-gli faccio notare.
Anche se titubante, mi tolgo la giacca. La metto come copertura sul vetro, per non tagliarmi, entrando nell'astronave.
Appena mi rimetto in piedi, mi ritrovo davanti una ragazza.
Mi sta puntando contro un fucile.
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Skin
FanfictionLa storia segue le vicende di Liyela, una principessa proveniente da un'altra dimensione. Per sfuggire a un matrimonio forzato, approda accidentalmente sulla terra. È qui che incontra Tate Turner, pianista e vagabondo per eccellenza. Colui che la...