Ventisei

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Tate

Sono passate ore ormai e siamo stanchi.
Ma non ho nessuna voglia di arrendermi. Anche perché sento che ci siamo quasi. Liyela è qui, da qualche parte.
E, mentre guidavo, ho pensato bene a cosa dirle. Riguardo alla verità.
Non riesco a pensare che le sia successo qualcosa e io non sia riuscito a dirglielo.
A portarmi alla realtà è un poliziotto, che bussa al finestrino del camper.
Scuoto la testa, voltandomi nella sua direzione.
Mi ero dimenticato di essere fermo davanti all'ingresso di Toronto.

Una pattuglia si è piazzata davanti a noi. Dovevo essere proprio congelato nei pensieri.
<<Avete un pass per entrare?>>-domanda. Scuoto la testa, sincero. Anche perché non ricordo dove ho messo il foglio.
<<No, signore>>
<<Allora non posso farvi passare>>
Sospiro, pensando a qualcosa. Non posso di certo ascoltarlo mentre Liyela è lì fuori. Da sola.
<<D'accordo...>>-fingo di fare la retromarcia. Invece schiaccio forte sull'acceleratore. Schivo la pattuglia, sfrecciando via.
Veniamo inseguiti dai poliziotti a piedi.
<<Tate!>>-esclamano i miei amici, rimproverandomi. Li guardo dallo specchietto centrale, osservando anche se i poliziotti ci stanno seguendo.
Ed è così.
<<Tranquilli, ci penso io>>-dico, accellerando ancora di più.
Per fortuna, la strada sarà dritta ancora per un paio di chilometri.
<<Stavo per dire che hai fatto una grandissima stronzata>>-dice Danny, sul punto di vomitare. Lui non sopporta le alte velocità.
<<Mi avrebbero fatto perdere tempo>>-rispondo, sterzando bruscamente a destra.
<<Sì e ora ci tocca la galera. Molto intelligente da parte tua!>>-dice Step, sarcastico, portandosi una mano in fronte. Scuote la testa.

Continuo a guidare, con sottofondo le sirene lampeggianti della polizia. È appena iniziato un inseguimento coi fiocchi.
Direi che non potrebbe andare peggio di così.
<<Reggetevi forte!>>-dico, sterzando a sinistra.
<<Taaaaate>>
Entro in un campo privato, dove degli agricoltori stanno raccogliendo della frutta.
Sfreccio a tutta velocità, urlandogli di farmi passare.
Esco dal campo, ritrovandomi di nuovo sulla strada. La polizia ci sta ancora seguendo, ma ha rallentato per ovvi motivi.
Riusciremo a seminarla per un po'.
Tiro un sospiro di sollievo, rilassandomi.
Per un attimo, ho temuto di non farcela.

Dò un'occhiata veloce a Stefan e Daniel, rimasti scioccati in stato catatonico sui loro sedili. Non si muovono di una virgola.
Trattengo una risata.
<<Siete ancora vivi?>>-domando. Danny, ancora con la bocca spalancata e gli occhi cuciti, mi lancia un cuscino dietro la nuca.
Ridacchio.
<<Io ti ammazzo>>
<<Mettiti in fila>>
Continuo a guidare, fino a quando qualcosa non cattura la mia attenzione. La volante della polizia. Che da una, sono diventate tre.
Oh cavolo...sono veloci.
<<Tate per l'amor del cielo accellera!>>-dice Step, guardando dietro.
<<Fantastico. Moriremo tutti>>-dice Danny, facendosi il segno della croce. Cerco di accellerare, ma il camper si ferma.
Il motore si spegne. Sembra essere morto. Andato.
<<Oh no...no no no>>-dico, nel panico, girando più volte la chiave d'accensione. Ma niente. Non riparte.
Credo che sia finito il carburante.
<<Perché diamine ti sei fermato?>>-domanda Step, nel panico.

Tiro un pugno al clacson, nervoso.
<<È finito il carburante! Maledizione!>>
<<Beh allora che fai ancora seduto? Alzati!>>-dice Danny. Annuisco, alzandomi e tutti e tre di corsa usciamo dal camper.
Corriamo per strada più veloci che possiamo, cercando di seminare la polizia. Ci nascondiamo dietro il tronco di una grossa quercia, giusto in tempo prima che ci vedano.
Facciamo assoluto silenzio. Tratteniamo il respiro. È così che si fa quando si è in pericolo.
Le pattuglie si fermano sul ciglio della strada, dove abbiamo lasciato il camper. Degli agenti di polizia ispezionano il posto, tranne che dove siamo noi.
Origlio la loro conversazione.
<<Sono scappati>>
<<Io non li vedo. Qui non ci sono>>
<<Saranno andati a ovest>>
<<Controlliamo>>
Risalgono sulle loro pattuglie e vanno via, sfrecciandoci davanti. Non si sono nemmeno accorti di noi.
A volte penso che i poliziotti siano davvero stupidi per il lavoro che fanno.

A pericolo scampato, ritorniamo a respirare normalmente. Usciamo dal nascondiglio, ritornando sul ciglio della strada.
<<E ora che facciamo? Non abbiamo un mezzo per spostarci>>-domanda Danny.
<<Nè soldi. E io ho tanta fame>>-dice Step, portandosi una mano sullo stomaco brontolante.
Improvvisamente, mi viene un'idea. Mi metto in un punto in cui posso essere avvistato facilmente, alzando il pollice verso alcuni automobilisti.
<<Che fai?>>-domanda Danny.
<<L'autostop>>-rispondo.
<<Sì, così ci scambiano per escort>>-dice, cercando di abbassarmi il dito. Lo rialzo.
Non gli dò ascolto, anche perché potrebbe funzionare. Farei di tutto.

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