Trentuno

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Tate

Dopo essermi ripreso, i miei amici hanno provato a farmi camminare.
Ma non ci riesco. Non più di così. Anche se ho le braccia poggiate sulle loro spalle, i miei piedi non ne vogliono sapere di collaborare.
Sono arrivato a capolinea.
<<Fermatevi...devo riposarmi>>-dico, debole, staccandomi da loro per sedermi su un tronco posto in verticale.
<<Manca poco, Tate. Non arrenderti proprio ora>>-mi motiva Danny. Sollevo la mano dalla ferita, mostrandogli quanto è insanguinata.
<<Non...non ce la faccio>>
Annuisce, chinandosi alla mia altezza per osservare la ferita. Lui se ne intende di queste cose mediche.
<<D'accordo....>>-dice, rimettendosi in piedi. <<Noi cerchiamo della legna okay? Tu aspettaci qui>>-continua, dandomi una pacca sulla guancia e avviandosi per addentrarsi nei boschi.
Step mi poggia una mano sulla spalla.
<<Non muoverti. Ce la farai campione>>-dice, speranzoso. Annuisco, accarezzandogli la mano.
Lo lascio poi andare affinché possa raggiungere Danny.

Rimasto solo, sospiro. Anche se questo mi provoca un dolore tale da stringere i denti.
Ripenso a quanto sia difficile essere in punto di morte e non poter dire ai tuoi amici la verità.
Cosa sei veramente.
Forse ho paura che non mi guardino più in faccia, per questo non lo dico. O semplicemente, voglio che vivino una vita diversa dalla mia e da quella di Liyela.

Liyela

Mentre cammino, sento delle voci.
Questo è certo, c'è qualcuno. E non sono impazzita. So che è così.
Mi nascondo velocemente dietro un albero, stringendo il pezzo di legno tra le mani. Pronta ad aggredire chiunque provi a farmi del male.
Ascolto le conversazioni di due ragazzi, che si fanno sempre più vicini.
<<Ah non dirlo a me. Quella ragazza gli ha proprio fottuto il cervello>>
<<È innamorato, comprendilo. Anche tu lo eri un tempo>>
<<Ma non di una ragazza aliena. Capisci cosa intendo? Non può mica morire per lei>>
<<Pensiamo a cose serie: puoi prendere quel pezzo di legno laggiù?>>
<<Sì>>

Appena sento i passi del ragazzo venire qui, presa dallo spavento gli faccio lo sgambetto. Gli punto il pezzo di legno alle spalle, digrignando i denti.
L'altro ragazzo, si avvicina mantenendo la distanza alle mie spalle.
<<Oh oh ferma Liyela...siamo noi. Gli amici di Tate>>-dice. La sua voce la riconoscerei ovunque, ormai.
Amici di Tate?
Lascio cadere il ramoscello, incredula e meravigliata. Mi volto di scatto nella sua direzione, accorgendomi che Daniel è proprio davanti a me.
Con un sacco di legna in mano.
<<Danny...>>-dico, meravigliata, credendo di stare sognando. Non ci credo sia reale. Questo significa solo una cosa. Abbasso il mio sguardo verso il ragazzo che ho atterrato. << Step...>>-continuo, mortificata, aiutandolo a rimettersi in piedi.
Dolorante, si scrolla la terra di dosso.
<<Sono felice di rivederti anch'io>>-fa del sarcasmo. Presa da un'immensa felicità, sull'orlo di piangere, lo abbraccio forte. Forse lasciandolo senza parole, ma non importa.
Sono i miei amici, ora. E avevo tanto bisogno di rivederli.
<<Dov'è Tate?>>-domando, sollevando lo sguardo verso Danny. Abbraccio anche lui, portandolo verso me e Step.
<<È seduto su un tronco. Non sta bene>>-risponde, Danny, dall'espressione preoccupata.
<<Che ha?>>-domando, sentendo il cuore accellerare a questa notizia.
Mi stacco dall'abbraccio, a causa del suo silenzio, che vale più di mille parole.
No...no no no!
Corro nel bosco, a cercarlo.

Tate

Prendo un sassolino e per noia lo lancio contro un albero.
Aspetto che Step e Danny ritornino dalla loro caccia alla legna. Sospiro per l'ennesima volta, non sapendo che fare.
Ormai questo gioco mi ha nauseato.
Ad una certa, sento un rumore. Un verso animalesco. Che assomiglia tanto a un ringhio, molto in vicinanza.
Un lupo bianco sbuca fuori da un cespuglio, costringendomi a deglutire e alzarmi dal tronco. Dal modo in cui mi guarda, come ringhia, capisco che è affamato.
È a caccia.
E io sono la sua preda.
Molto lentamente, cammino a cerchio. Con lo sguardo, cerco qualcosa con cui proteggermi.
Vedo un pezzo di legno abbastanza grande e appuntito.
Prima che la bestia mi assalga, lo afferro e mi proteggo.

Il lupo non perde tempo. Mi salta addosso, atterrando, cercando di mangiarmi la faccia.
Stringo i denti per via dei vari dolori che sto provando, del fatto che sto usando tutto ciò che è in mio potere per sopravvivere.
Metto il bastone nella sua bocca, impedendogli di arrivare a me. Con un calcio, lo faccio ricadere all'indietro. Mi rimetto velocemente in piedi. Ma non si arrende.
Mi afferra una caviglia, mordendola e cercando di trascinarmi insieme a lui. Urlo dal dolore, strattonando la sua presa per togliermelo di dosso.
Ci riesco, dandogli un pugno sul muso.
Scappo via, ma inciampo su qualcosa.

Cado per terra, dolorante, perdendo il bastone.
Oh no...
Mi trascino verso di esso, ma non faccio in tempo ad afferrarlo. Il lupo mi morde la scarpa, trascinandomi via.
Mi costringe a fare qualcosa che non volevo fare.
Perchè non poteva starsene buono?
Afferro il bastone, mi rimetto in piedi su un piede e glielo conficco nello stomaco.
Con tutta la rabbia con cui può essere fatto un essere umano. Glielo conficco ben in profondità, rigirandolo e poi squartandolo.
Lo estraggo per lanciarlo via e piegarmi alla sua altezza, una volta stordito e ferito.
Infilo una mano nella ferita, aprendola a metà per assicurarmi che sia morto.

A fiato corto, mi rimetto seduto per terra e mi pulisco il sudore dalla fronte.
Ci è mancato poco.

Liyela

Rimango sconvolta dal gesto di Tate, a cui tutti e tre abbiamo assistito.
Ha...ha ucciso quel lupo a sangue freddo. Lo ha...squartato.
Tate solleva finalmente lo sguardo, rimanendo quasi sconvolto dallo vedermi.
<<Liyela...>>-dice. Poi si apre un sorriso sul suo viso. E sul mio. <<Tate>> Ci corriamo incontro, abbracciandoci forte. 
<<Pensavo che non ti avrei più rivista>>-mi sussurra, emozionato. Sta piangendo per me?
<<Sono qui. Non me ne andrò più>>-gli rispondo, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo.
Ora che sono con lui, l'ansia si è tramutata nella speranza di potercela fare.

Niente mi fa più paura ormai.

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