Trentadue

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Liyela

<<Ragazzi, capisco che è un bel momento. Sono felice anch'io che vi siate riuniti, ma sapete non voglio diventare cibo per sciacalli>>
La voce di Step ci riporta alla realtà. Mi stacco da Tate, per portarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Non riesco a non perdermi nei suoi occhi.
Sembrano due piscine verdi. Il verde è il mio colore preferito.
<<Hai ragione. Andiamo>>-dice Tate, afferrandomi la mano. Gliela stringo, abbozzando un sorriso.
Quando l'ho conosciuto, pensavo fosse una minaccia. Mi sbagliavo. Lui è tutto ciò di cui ho bisogno per essere in pace con me stessa.

Ci incamminiamo silenziosi verso l'uscita del bosco, troppo concentrati a non calpestare qualche trappola.
Tate si arrampica su un tronco, che ci impedisce di passare. Mi afferra dai fianchi, aiutandomi a salire poichè è molto alto.
Barcollo, quasi finendogli addosso. Ritrovandomi improvvisamente vicina alle sue labbra, a un pelo dal baciarlo.
Arrossisco violentemente, deglutendo, iniziando a percepire qualcosa di strano nello stomaco. Adesso, non so cosa mi stia succedendo. È qualcosa che fino ad ora ho cercato di evitare, ma non posso più nasconderlo.
Tate mi attrae. Lui mi piace.
<<Ragazzi, aspettate. Fate silenzio>>-Danny, alza un dito. Confusi, scendiamo dal tronco.
<<Perché?>>-sussurra Step.
<<Shhhh!>>-lo rimprovera Danny.

Facciamo il più assoluto silenzio, nascondendoci dietro alcuni cespugli. Poco prima dell'uscita dal bosco.
Osserviamo cosa sta succedendo davanti a noi. Ci sono degli uomini che stanno sopra delle macchine, sono una decina. Forse anche di più. Sembra stiano perlustrando la zona.
Tutti militari, armati.
Non sembrano essere umani. Riconoscerei le loro divise ovunque.
<<Bracconieri?>>-domanda Tate, sussurrando. Scuoto la testa, sapendo benissimo chi e cosa abbiamo davanti.
<<No. Alieni...>>-rispondo, preoccupata.
Una figura si fa strada tra i militari, nelle vesti di re. È mio padre.
Non mi ha ancora visto.
<<Liyela. So che sei qui, tesoro. Esci allo scoperto>>-dice. Qualcuno gli porge un tablet trasparente. Lo solleva, abbastanza per mostrarmi qualcosa che mi lascia senza parole. La mia migliore amica, Sam, è stata legata mani e piedi a una sedia. È ferita. Si sta dimenando. <<Abbiamo Sam come nostra prigioniera. Non vuoi le succeda qualcosa, vero?>>-continua, minacciandomi.
<<Liyela non ascoltarli! Loro ti uccideranno!>>-esclama Sam, nel video.
Il mio cuore si ferma e poi riprende a battere. Inizio ad andare leggermente nel panico, dentro. Non so cosa fare. Se ubbidisco, non so se Sam potrà cavarsela. Molto probabilmente sì, ma perderei Tate.
Perderei me.
<<Maledizione...>>-dico tra me e me, stringendo forte la mano di Tate. Spaventata.

Non ho paura di morire, ma che gli altri muoiano...ho il terrore.
<<Deciditi a uscire e tornare a casa, piccola. Sai che non ho molta pazienza>>-continua, mio padre. Presa da un'improvviso terrore, lascio la mano di Tate e mi alzo.
Lui prontamente mi afferra dal lembo della maglietta.
<<No! Dove vai?>>-sussurra.
<<Quella è mia sorella. Non la lascerò morire>>-gli rispondo.
<<E decidi di lasciarmi?>>-dice, quasi deluso da me. Mi mordo l'interno delle guancia, annuendo. Con gli occhi lucidi e una tristezza nel petto infinita.
<<Mi dispiace Tate>>-gli dico, con la voce spezzata, strattonando la sua presa.

Esco fuori dal bosco con le mani in alto, ritrovandomi un sacco di militari che mi puntano contro le loro armi.
<<Sono qui...sono qui papà>>
Sto facendo una stupidaggine, lo so. Ma almeno Tate e Sam saranno salvi.
Mio padre ordina di abbassare le armi. Poi avanza verso di me e fa qualcosa che mi fa rabbrividire.
Mi abbraccia.
<<Tesoro mio. Finalmente ti ho trovata. Ingayo mi ha detto cosa è successo>>-dice. Non ricambio l'abbraccio.
Resto ferma, schifata. Cosa gli fa pensare che, dopo aver cercato di uccidermi, io gli possa credere?
<<Per fortuna, i bracconieri si sono attenuti al piano e non l'hanno uccisa>>-dice Ingayo, sietro di lui. Ci scambiamo uno sguardo di puro odio.
Allora faceva tutto parte di un piano.
<<Meglio così. Come stai?>>-domanda mio padre, tastandomi il viso, fintamente preoccupato. Roteo gli occhi al cielo, togliendo le sue luride mani dalla mia pelle.
<<Mai stata meglio>>-rispondo, fredda, mentendo.
Sorride, mettendomi un braccio sulle spalle.
<<Starai ancora meglio, se torni a casa con noi>>-dice.
Sì, certo...

Senza dire una parola, senza oppormi, lo seguo fino all'astronave. Poco più lontana da noi.
<<Non lo farà>>
La voce decisa di Tate ci costringe a fermarci.
Accidenti, che sta facendo??
Ci voltiamo verso di lui. Mio padre mi prende dal polso e mi nasconde dietro le sue spalle, senza lasciare la presa.
<<Tu...>>-dice, con disprezzo, verso Tate.
<<Io, sì>>-lo sfida il ragazzo.
<<Ti consiglio vivamente di starne fuori>>-lo minaccia mio padre.
<<Solo perché me lo dici tu?>>-continua Tate.
<<Liyela...>>-dice mio padre, mostrandomi di nuovo il filmato in diretta di Sam. Uno degli uomini che la tengono prigioniera, le tira un pugno.
Sgrano gli occhi. Tate mi sta solo mettendo nei guai così.
<<Papà no, ti prego!>>-lo imploro, staccando la presa. Mi rivolgo verso Tate, scuotendo la testa. Dispiaciuta. <<Tate! Vattene!>>-continuo, seria.
Rimane confuso dal mio tono di voce.
<<Cosa?>>-dice, quasi incredulo.
<<Ti ho detto vattene!>>-alzo di più la voce, lasciandolo senza parole.
<<Tu devi combatterlo, Liyela. Hai visto quello che ti ha fatto e che continuerà a fare>>-insiste, visibilmente infastidito dalla mia scelta.

Abbozzo un sorriso, avvicinandomi a lui. Gli afferro la mano, poggiandola sulla mia guancia.
<<Ascolta, Tate. Tu sei stato gentile con me okay? Ho passato la settimana più bella e spericolata della mia vita>>-gli dico, sincera, chiudendo gli occhi. Prendo un respiro profondo per non piangere. <<Ma non posso condurre una guerra contro mio padre, se questo implica che tu o lei morirete>>-continuo.
Invano, alcune lacrime scorrono sul mio viso.
Ancor prima di conoscerci, ci stiamo già dicendo addio.
<<Non voglio che tu te ne vada>>-mi rivela, spezzato dalle lacrime che sgorgano sul suo viso. Distrutta anch'io, gli poggio una mano sulla guancia. Lo attiro a me e...lo bacio. Un bacio che ricambia.
Poggia la sua mano sulla mia guancia, approfondendolo.
Questo gesto, mi scalda subito il cuore. Il mio primo e ultimo bacio. Volevo renderlo memorabile, con l'uomo che sento giusto.
Mi stacco dal bacio e apoggio la mia fronte sulla sua.
<<Addio Tate. Sei il mio Risye>>-gli lascio un bacio sulla guancia e indietreggio, per raggiungere mio padre e salire sull'astronave.
Portando con me il sapore delle labbra di Tate.

Da quando sono arrivata sulla terra, è sempre stato l'unico di cui mi sia fidata. L'unico con cui vorrei stare adesso, ma non si può.
Quello che abbiamo fatto nei pochi momenti in cui siamo stati insieme, mi ha fatto sentire amata. Ho provato sensazioni nuove. Ho scoperto finalmente cos'è l'amore. Come può crescere dal nulla e sbocciare in un secondo. Come riesce ad allontanarti dal passato.
Ho lo stomaco in subbuglio, non per quello che sto per fare. Ma perché vivrò una vita in cui lui non sarà presente, sposata con un uomo che non mi ama.

Ricorderò per sempre il ragazzo dagli occhi del colore del mare.

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